E’ un peccato capitale che da vicino mi tocca
Un sentimento violento che sconvolge la mente
Parole concitate e offensive sfuggono di bocca
Dominare l’IRA riesce difficile a tantissima gente.
Personalmente riconosco di essere poco paziente
A volte, ahimé, mi capita di litigare con le persone
Ma subito mi passa, non serbo rancore inutilmente
L’iracondo prende tutto di petto e si carica di ragione.
Così facendo perde di vista quel che conta davvero
Agire d’istinto è andare alle volte fuori controllo
Ma l’animo irato dice le cose con cuore sincero
Più di chi pare amabile e d’improvviso ti salta al collo.
Provocare, insultare, fare a botte: è così che gira
Gestacci per un sorpasso, un parcheggio, un segnale
Per un volo perso e poi altre inezie scatenano l’IRA
Bestemmie, urla, minacce, furore cupo primordiale.
C’è l’IRA derivante da motivi religiosi
E quella di chi scopre d’essere stato tradito
Scoppiano guerre e drammi, i più pericolosi
Sete di sangue, vendetta, della belva il ruggito.
Ma non sempre chi s’arrabbia sta dalla parte del torto
La sana indignazione è certamente una cosa positiva
Chi subisce un’ingiustizia ha nell’IRA il conforto
Non reagire ad atti ingiusti è complicità passiva.
Adirarsi può voler dire rischiare anche la pelle
Di fronte a situazioni infami non stare alla finestra
Rispondere rabbiosamente a chi ci impone le gabelle
Altro è la sfuriata per un capello dentro la minestra.
La rabbia assoluta mobilita le masse
Per cose straordinarie può essere il mezzo
Argomentazioni razionali sbrogliano le matasse
Lo stratagemma per il fine che non ha prezzo.
Il Creatore collerico dell’Antico Testamento
Gesù Cristo al tempio, fuori di sé con i mercanti
“L’IRA di Dio” per i cristiani, il temuto ammonimento
Abbia misericordia di noi, peccatori aberranti.
Come è vero che noi siamo i nostri atti
Così è sempre nell’eccesso che sta il danno
L’IRA non sfugge a questa regola e nei fatti
Sono forze se nella giusta direzione vanno.
Maria Rosa Bernasconi