Il libro: “Il francese, Biancaneve e i Settebello” di Marianna Scagliola | Presentazione e intervista

da | 07 Gennaio 2025 | Interviste, Libri

Il nuovo romanzo di Marianna Scagliola, “Il francese, Biancaneve e i Settebello”, tratta il tema della pedofilia

Con la prefazione del Professor Francesco Villa ed edito da “Napoletanamente”, associazione culturale appena nata e di cui è presidente l’autrice.

Un romanzo denuncia, crudo e coraggioso che tocca un tema delicato e devastante, La pedofilia. Una denuncia sociale, nella quale l’autrice con determinazione e conoscenza profonda acquisita attraverso ricerche, studi, incontri con esperti della materia, denuncia la carenza delle Istituzioni e la corruzione di chi dovrebbe tutelare i deboli ma si nasconde dietro i non sappiamo, ci vogliono prove, mentre il male dilaga e i bambini traumatizzati porteranno nell’intimo il segno della violenza per tutta la vita. Questo romanzo vuole anche essere un appello per i genitori di sorvegliare i loro ragazzi e ragazze, e a reagire alla prima reazione negativa notata. Nulla deve essere lasciato al caso.

Benvenuta Marianna e complimenti per la tua attività culturale e per la neo-nata associazione da te creata. La prima domanda riguarda proprio questo passo importante che hai fatto. Da dove nasce l’esigenza di creare un qualcosa di tuo.

Grazie Daniela. Ho sempre pensato alla cultura come uno strumento di trasformazione sociale. Oggi, ne sono ancora più convinta.

Abbiamo bisogno di bellezza per nutrire la nostra interiorità e per avere una maggiore consapevolezza del nostro ruolo di individui come parte attiva di una collettività.

L’Arte è una fonte inesauribile di bellezza e mitiga anche gli animi più irrequieti. Ritengo che per questo sia anche una fonte di benessere, un modo per prendersi cura di sé e degli altri. L’esigenza nasce dalla volontà di portare a fattor comune questa mia convinzione e, infatti la mia associazione ha proprio lo scopo di diffondere la lettura secondo questa particolare visione.

Ciò che non ti manca è il coraggio di affrontare argomenti scomodi, come quello che tratti nel tuo nuovo romanzo dal titolo “Il Francese, Biancaneve e i Settebello”, uscito il 25 novembre 2024. Qui affronti il tema ostico e terribile dell’abuso sui minori. Come nasce l’idea?

Sono dell’opinione che chi scrive abbia anche un ruolo sociale e, approfittando della mia vena ironica, ho deciso di toccare con il mio black humor una tematica “scottante” per renderla accessibile a tutti. Ho scelto questo tema proprio perché penso che sia quello più urticante in assoluto, ma già sto pensando al prossimo che sarà altrettanto “fastidioso”.

Mi piace pensare a me come ad una scrittrice scomoda. Salvador Dalì diceva “l’arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare” ed io la penso esattamente così.

Ovviamente continuerò a raccontare anche le vicende della famiglia Schiattarella, così come promesso ai miei lettori.

Vincenzo e Gaetano Gallo sono due gemelli nati a Scampia che si ritrovano a vivere da “clandestini” in una scuola privata del vomero. In questo asilo i due scoprono una realtà inquietante, tra silenzi e complicità si consuma il dramma degli abusi sui minori. Posso definirlo un libro denuncia?

Lo è assolutamente! É una denuncia contro l’indifferenza, la corruzione, l’ingiustizia e anche contro le istituzioni…

Il mostro si nasconde dappertutto e la facciata di perbenismo copre questi orrori. La tua scrittura alterna momenti leggeri a momenti di sconforto. Come sei riuscita a portare avanti il testo senza cadere nell’ovvio.

La stesura di questo testo mi ha richiesto una grande fatica sia per la tematica trattata in quanto mi sono dovuta documentare a fondo, sia per l’alternanza di due stili di scrittura totalmente diversi (umoristico e drammatico).

Ma credo che i punti di forza del testo siano proprio questi; in primis perché il tipo di narrazione così originale, rende un argomento tabù molto fruibile a tutti e, poi perché da quel che mi risulta, non esiste un black humor su questo argomento.

Considerato poi che di pedofilia se ne parla pochissimo, non temevo di cadere nell’ovvietà, anzi, sin dall’inizio il mio obiettivo era proprio quello di fornire informazioni e sfatare tanti luoghi comuni; primo fra tutti che gli abusi sui minori avvengono solo in ambienti malfamati e degradati.

Intensità emotiva, ironia e un invito alla riflessione. Marianna chi sono i mostri oggi e come i bambini possono difendersi da essi?

Per difendersi, a mio avviso è necessario fare delle campagne di sensibilizzazione in cui coinvolgere anche i bambini. Solo facendo squadra e diffondendo le giuste informazioni possiamo provare ad arginare il problema. Ma bisogna partire dall’abc, cominciando dalla scelta delle parole che spesso vengono utilizzate in maniera impropria. Come ad esempio va eliminata la parola “mostro” perché crea una sorta di deresponsabilizzazione (è un mostro, non è colpa sua). I pedofili non sono né mostri, né persone malate. I pedofili sono dei CRIMINALI; tra quelli più spietati perché sicuri di farla franca.

É però difficile darne una identificazione precisa dei pedofili, perché sono persone normalissime che si nascondono tra di noi e spesso sono tra le più insospettabili.

Il più delle volte, al contrario di come si pensi, hanno un buon grado di istruzione e una ottima conoscenza di psicologia infantile.

Quali sono i tuoi progetti per questo libro, le tue aspettative?

Vorrei cercare di arrivare a quante più persone possibili affinché alcune nozioni siamo a portata di tutti. I pedofili approfittano del fatto che c’è molta ignoranza sull’argomento e i segnali che lanciano i bambini spesso cadono nel nulla, con la drammatica conseguenza che le violenze perpetuano nel tempo. E’ difficile superare questi traumi infantili se le violenze non vengono interrotte con solerzia e se il minore non riceve il giusto supporto psicologico. Purtroppo i traumi si ripropongono in età adulta sotto forma di disturbi psicologici molto gravi con poche possibilità di guarigione.

Daniela Merola

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