Rosalba Mio, con Vertex, SBS Edizioni, ci porta in un’avventura sci-fi che esplora i limiti dell’umanità e la natura del tempo stesso. Attraverso un universo futuristico devastato da guerre nucleari e viaggi temporali, il romanzo indaga temi profondi come la responsabilità umana verso il pianeta e la lotta per la sopravvivenza.
Selezionata per la vetrina letteraria nazionale Casa Sanremo Writers, in concomitanza con il festival di Sanremo, Rosalba ci racconta la genesi del suo racconto epico e le riflessioni che emergono dal contatto con un futuro ipotetico. La campagna di promozione è organizzata da SBS Edizioni & Promozione.
Il mondo che dipingi in Vertex è complesso e cupo, dove la Terra è devastata. Come hai concepito l’idea di questo futuro post-apocalittico e cosa speri che i lettori traggano dalla tua visione del futuro?
L’idea di un futuro post-apocalittico in Vertex è nata dal mio desiderio di esplorare le conseguenze estreme delle scelte che stiamo facendo oggi. Viviamo in un’epoca in cui la crisi climatica, il rischio nucleare e la disuguaglianza sociale sono problemi reali e pressanti. Ho immaginato un mondo dove queste questioni non sono state affrontate e, anzi, sono sfuggite al controllo, portando alla distruzione della Terra. Attraverso Vertex, spero di trasmettere un messaggio di riflessione e consapevolezza: se non impariamo a cambiare il nostro atteggiamento verso l’ambiente e la tecnologia, potremmo trovarci di fronte a un futuro molto simile a quello che descrivo. Ma credo anche nella capacità umana di riscattarsi, e questo è un tema che percorre tutto il romanzo.
La presenza degli Osservatori, entità che studiano la storia dell’umanità, offre una prospettiva unica sulla natura umana. Cosa ti ha ispirato nella creazione di questi personaggi e quale messaggio volevi trasmettere attraverso di loro?
Gli Osservatori sono stati ispirati dalla mia volontà di offrire uno sguardo esterno sulla condizione umana. Volevo personaggi che potessero osservare l’umanità senza il filtro delle emozioni umane, ma che, allo stesso tempo, ne fossero inevitabilmente influenzati. Attraverso loro, esploro la capacità dell’uomo di compiere azioni incredibilmente distruttive, ma anche la possibilità di redenzione. Gli Osservatori rappresentano la curiosità e la capacità di apprendere dalle esperienze, anche quelle più tragiche. Il messaggio che volevo trasmettere è che osservare, imparare e comprendere i nostri errori è il primo passo verso il cambiamento. La loro distanza emotiva è uno strumento per riflettere sulle scelte morali e sugli effetti delle nostre azioni nel lungo termine.
I viaggi nel tempo giocano un ruolo fondamentale nel tuo romanzo. Quali sono le sfide narrative che hai affrontato nello scrivere una storia che si muove attraverso diverse epoche temporali?
Scrivere una storia che si muove attraverso epoche diverse è stato sicuramente una sfida affascinante. Una delle difficoltà principali è stata mantenere la coerenza interna della trama, garantendo che ogni salto temporale fosse chiaro per il lettore e non spezzasse il ritmo narrativo. Ho dovuto prestare grande attenzione ai dettagli storici e scientifici per assicurarmi che il viaggio nel tempo fosse plausibile, pur mantenendo l’elemento fantastico e immaginativo. Un’altra sfida è stata bilanciare l’evoluzione dei personaggi attraverso epoche diverse, in modo che ogni viaggio aggiungesse profondità alla storia e non fosse solo un espediente narrativo. La chiave per me è stata usare il viaggio nel tempo come strumento per esplorare le conseguenze delle azioni umane, piuttosto che come semplice avventura. Volevo che il lettore si sentisse immerso in ogni epoca, comprendendo come passato, presente e futuro siano legati indissolubilmente.
Casa Sanremo Writers è un riconoscimento prestigioso. Cosa significa per te questa opportunità e come pensi possa influenzare la tua carriera e la ricezione del tuo libro?
Essere selezionata per Casa Sanremo Writers è un onore enorme e un’opportunità incredibile. Questo riconoscimento mi permette di portare Vertex in una vetrina culturale di grande rilievo, dove il mio libro potrà essere scoperto da un pubblico più ampio e diverso. Per me significa tanto, non solo perché rappresenta un traguardo professionale, ma anche perché mi offre la possibilità di condividere i temi di Vertex, come l’ecologia e il rapporto tra umanità e tecnologia, con persone che potrebbero non essere tradizionalmente appassionate di fantascienza. La mia casa editrice, SBS Edizioni, e Sheyla Bobba, che ha creduto nel progetto fin dall’inizio, hanno reso possibile tutto questo, e sono grata per il loro supporto. Penso che questa esperienza mi permetterà di crescere come autrice e aprirà nuove porte per far conoscere Vertex non solo in Italia, ma, mi auguro, anche all’estero.
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