Il pensiero diventa di ceramica nel lavoro di un’artigiana

da | 29 Marzo 2025 | Arte, Attualità

Stella Lucente, artigiana in L’Aquila, ha un’inclinazione rarissima ai giorni nostri: quella di resuscitare l’arte manuale e umana nell’era dell’intelligenza artificiale, del just in time e dell’industria, che tutto comprende, anche nel postmoderno. La abbiamo raggiunta e intervistata. Queste sono le sue parole.

L’artigianato è la tua vita: inclinazione personale o storia di famiglia?

“Sin da bambina la realizzazione di oggetti, giochi, con le cose che trovavo in soffitta e in cantina era in me innata. Mio nonno era scalpellino, il mio bisnonno facocchio (artigiano specializzato nella costruzione di parti, e l’assemblaggio di esse, per la fabbricazione di carri a trazione animale, ndr): ho ancora in laboratorio l’incudine consumata sulla quale batteva i cerchi di ferro delle ruote dei carri che realizzava”.

“Dalla terra al manufatto, grazie alla forza del fuoco”

Seguiamo l’argilla dal tornio al forno: quali sono i passaggi?

“Oggi la lavorazione dell’argilla mi permette di realizzare oggetti attraverso una trasformazione della materia quasi alchemica: dalla terra al manufatto, grazie alla forza del fuoco. Attraverso la modellazione dell’argilla, utilizzando il tornio, oppure gli stampi, o ancora realizzando a mano libera la forma, si ottiene un manufatto che si lascerà asciugare per giorni, fino a perdere tutta l’umidità. Soltanto a completa asciugatura andrà in forno e attraverso una lenta cottura di circa 12 ore, arrivando ad una temperatura di circa 990° C, l’argilla si trasformerà in terracotta. Trascorsa la fase di raffreddamento, che può durare anche 24 ore, si può aprire il forno. A questo punto il nostro oggetto è pronto per essere utilizzato grezzo o per essere decorato con smalti, colori e vetrine (miscele di sostanze trasformate in stato vetroso per cottura, usate come rivestimento di prodotti ceramici, ndr). In questo caso dovrà affrontare una nuova fase di cottura, con la temperatura che sale fino ai 935° C circa e nuovo lento raffreddamento, al termine del quale usciranno dal forno le nostre maioliche decorate.

Le tecniche per la realizzazione di manufatti in ceramica sono in realtà infinite, ci sono processi di decorazione che prevedono terze cotture, altre che si realizzano in monocottura, oppure con tecniche di cotture veloci e sperimentali, altre che prevedono processi di ossidazione o disossidazione quando l’oggetto è ancora incandescente…”

Quanto conta il colore nell’opera d’arte che si realizza?

“I colori sono tanti. Dal colore della terra stessa che cambia in base alla sua componente chimica, gialla, rossa, bianca, nera… al colore che si trasforma in cottura, agli smalti lucidi o opachi, ai colori netti o sfumati …Tutto il processo di lavorazione gira intorno alla magia del fuoco… L’argilla grigia diventa rossa, la ramina nera verde, il viola blu…

“Essere artigiani vuol dire essere liberi guerrieri”

Che cosa consigli a chi voglia avvicinarsi al mestiere di artigiano?

“Essere artigiani vuol dire oggi essere liberi guerrieri, in una civiltà che ci vuole marionette incasellate, catalogate e manovrabili. Viviamo in un mondo che ci vuole consumatori gestibili, che inventa mestieri che non producono ricchezza, ma che sono anelli di processi a volte virtuali di cui poco o nulla un lavoratore può controllare. Questo mondo non ci vuole pensatori di soluzione reali, ma automi che progettano cose che rispettino regole sempre meno funzionali, sempre più legate ad interessi economici. Essere artigiani in questo momento storico vuol dire essere piccoli rivoluzionari, combattere ogni giorno una battaglia che nessuno vede. Essere artigiani oggi non è facile, perché lì dove piace a tutti l’idea romantica della bottega e dell’oggetto unico realizzato a mano con cura e attenzione, non ci sono scelte reali di consumo e politiche che sostengono questi mestieri”.

Hai sogni nel cassetto?

“Sarebbe bello un giorno scoprire un vero interesse rivolto alla tutela dell’arte del saper fare, arte che dovrebbe essere tramandata, della quale l’Italia poteva vantarsi in tutto il mondo, per qualità e innovazione, ma stiamo perdendo completamente queste competenze… Gli artigiani anziani, pozzi di sapienza non scritta, se ne stanno andando. … E pensare che questa ricchezza sia recuperabile con mini corsi da ‘hobbisti’, che spesso si svolgono on line, è da stolti. Sogno nel cassetto? Veder cambiare le cose, scoprire che si può fare sicurezza sul lavoro e tutelare i lavoratori senza dover rendere difficile per un piccolo artigiano restare in attività e attuare processi di trasferimento delle nozioni”.

Stella Lucente

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