I grandi numeri del SJF con una prima mondiale, due prime assolute e quattro esclusive nazionali.
Un bilancio artistico più che positivo per l’unico festival di produzione orchestrale che esista al mondo.
Grande affluenza anche al Village e in tutta la Sicilia con il SJF on Tour
Il Sicilia Jazz Festival sempre più internazionale grazie anche alla partnership con l’Orchestra Nazionale Giovanile Olandese, musicisti polacchi, americani e serbi.
Il Sicilia Jazz Festival 2024 per la quarta edizione si afferma ancora una volta il Festival dei grandi numeri e delle produzioni inedite registrando un bilancio artistico più che positivo con una prima mondiale, due prime assolute e quattro esclusive nazionali.
A partire dall’artista internazionale, Phil Lassiter con ben 11 Grammy Awards che per la prima volta si esibisce con una big band come l’Orchestra Jazz Siciliana ed ancora Arisa e Noemi, anch’esse sul palco per la prima volta con una grande orchestra di jazz, oltre ai concerti di Arturo Sandoval, Ron Carter, Cory Henry, Veronica Swift e in esclusiva nazionale, tutte stelle internazionali riconosciute con decine di Grammy Awards ed ancora i Take 6 al festival con una prima esecuzione. Un lavoro intenso e sistematico di interi mesi risultato dell’impegno profuso dai quattro arrangiatori e cinque direttori d’orchestra da Domenico Riina, direttore principale, a Paolo Lepore, Vito Giordano, Antonino Pedone e Giuseppe Vasapolli. Questo il bilancio di una direzione artistica, curata sempre dal giovane M° Luca Luzzu, attenta al carattere di unicità che l’opinione pubblica e la stampa internazionale attribuiscono al Sicilia Jazz Festival fin dalla prima edizione.
Altra importante affermazione che caratteriza il SJF sono le partnership internazionali, realizzate quest’anno grazie alle collaborazioni con l’Orchestra Nazionale Giovanile Olandese e ai diversi musicisti presenti provenienti dalla Polonia, USA, Serba, Perù. Incisivo anche il numero dei concerti che il Sicilia Jazz Festival ha irradiato nel territorio siciliano, passando da n. 5 concerti nel 2023 a ben n. 13 eventi nel 2024. Infatti, da quest’anno, sono sensibilmente aumentati i concerti decentrati del festival, registrando oltre 6.000 presenze. Così il Sicilia Jazz On Tour ha toccato diverse città in tutta la Sicilia tra cui Messina, Cefalù, Salaparuta, Erica, Sciacca, Partinico, Valderice, Caltanissetta, Balestrate, Castelbuono.
Tra i tanti importanti numeri che riguardano l’edizione 2024 vanno ricordati n. 74 concerti svolti con n. 427 musicisti impegnati, di cui 40 professori d’orchestra scritturati per complessive n. 1.102 giornate lavorative; n. 120 unità, per 960 giornate lavorative, tra personale amministrativo e di comunicazione, di produzione, personale tecnico, di botteghino, hostess e steward, guardiania, sicurezza ed ancora 1 direttore produzione, 2 assistenti, 1 archivista, 1 responsabile ospitalità, 2 driver full time, 3 tecnici audio luci, 3 assistenti palco, 1 backliner esterno.
Tutto questo è il Sicilia Jazz Festival che si può affermare anchequale indotto lavorativo con unforte successo su tutta la programmazione inserita nel cartellone nei luoghi dedicati, dal Teatro di Verdura al Village che ricopre il quadrilatero del centro storico della capitale con il Real Teatro Santa Cecilia, il Complesso Monumentale Santa Maria dello Spasimo e lo Steri, sede dell’Università cittadina.
Grazie così al lavoro attento e meticoloso effettuato dalla Fondazione Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group, si sta già lavorando all’edizione del 2025 per coinvolgere in Sicilia grandi direttori come Winton Marsalis, Maria Schneider e, tra le commissioni che saranno affidate ai più grandi arrangiatori del mondo, figurano quelle dedicate a Lucio Dalla, Pino Daniele, Luigi Tenco e Franco Battiato.
Continuano a splendere così i riflettori sull’unicoFestival che esista al mondo interamente dedicato alle produzioni orchestrali, che ha visto protagonista l’Orchestra Jazz Siciliana, dal 23 giugno al 7 luglio, per il quarto anno. Particolare risalto hanno avuto le eccellenze dei conservatori siciliani costituite da altre big band e da tanti giovani musicisti che hanno avuto modo, quest’anno in particolare, di esibirsi con i colleghi internazionali. Un fiore all’occhiello dell’edizione 2024 è infatti la partecipazione al Festival dell’Orchestra Nazionale Giovanile Olandese che si è esibita sul palco con i giovani talenti del Conservatori Scarlatti di Palermo ed i propri docenti in un progetto speciale dedicato a Pastorius. Tutto ciò è stato possibile grazie al rapporto di esclusività internazionale che la Fondazione Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group è riuscita creare in tutti questi anni. Tant’è che altre partnership si sono attuate sempre in progetti unici con l’esibizione che ha visto sul palco insieme artisti e docenti dei Conservatori siciliani con musicisti provenienti dagli USA, Olanda, Polonia, Serbia. Ed ancora la Big Band del Conservatorio Toscanini con special guest l’artista peruviano Humerto Amesquita che si è esibito con i giovani musicisti, così come diverse eccellenti esibizioni del Conservatorio di Messina, Catania e Trapani. Il Festival, promosso dalla Regione Siciliana – Assessorato al Turismo Sport e Spettacolo la cui consulenza artistica e tecnica è stata affidata alla Fondazione The Brass Group, braccio operativo della Regione, istituito per legge, 1° febbraio 2006, n. 5, è ai nastri di partenza. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra l’Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, il Comune di Palermo, Università degli Studi di Palermo, la Fondazione the Brass Group e i Conservatori di Musica del territorio regionale, e si pone come ulteriore obiettivo il coinvolgimento e la sinergia strutturale tra le istituzioni didattiche regionali, i musicisti del territorio e le maestranze locali per attivare un volano turistico-culturale. Un cartellone, quello del Sicilia Jazz Festival 2024, ricco e variegato con attività concertistiche continue che hanno determinato un’aggregazione sineregica, perché la musica è sinonimo di vita, crescita sociale, culturale per possibili sviluppi turistici ed economici. La quarta edizione del Sicilia Jazz Festival ha avuto un focus fondamentale per rivolgersi alla scoperta dei luoghi per valorizzarli tutti nella loro pienezza storica e culturale perchè la musica è un linguaggio universale, da tutti compreso senza limiti di età e di genere, senza limiti di appartenenza e di razza. Il JAZZ è lo strumento, sposato da 50 anni dal Brass Group, di sviluppo e di crescita del dialogo interculturale volto ad una rinascita territoriale sociale. Per questa ragione viene dato ampio spazio ai giovani talenti che si formano nei Conservatori siciliani e nella stessa Scuola Popolare di Musica del The Brass Group che già nelle scorse edizioni hanno dato dimostrazione di professionalità e competenza artistica. L’idea è stata una affermazione di dare voce ai giovani talenti non solo della nostra terra che da oltre 20 anni aspettano una legge che riformi il sistema produttivo musicale del nostro Paese. Così accanto ai big, il Sicilia Jazz Festival, come prerogativa sociale e di attrattiva turistica, ha acceso i riflettori sui musicisti in erba di tutti i Conservatori siciliani. Con questo proposito viene ripetuta l’esperienza del Sicilia Jazz Festival per il quarto anno, la cui peculiarità è anche quella di essere l’unico festival nato durante la pandemia a dimostrazione che la musica e la cultura è simbolo di rinascita, forza interiore e di svuluppo del territorio. Inoltre, il Sicilia Jazz Festival si vanta di essere una kermesse musicale con produzioni inedite e progetti esclusivi jazz rispetto a tanti altri festival mondiali. Un messaggio di creatività e riscoperta della propria identità territoriale e turistica che viene suonato da tantissimi artisti e produzioni inedite musicali che rappresentano esclusive mondiali.
Sono stati presenti anche quest’anno con svariate esibizioni i dipartimenti jazz dei conservatori “Alessandro Scarlatti” di Palermo, “Arcangelo Corelli” di Messina, “Antonio Scontrino” di Trapani, “Arturo Toscanini” di Ribera e “Vincenzo Bellini” di Catania.Tutti i conservatori hanno avuto spazi dedicati con tante performances grazie alle loro orchestre giovanili dirette e accompagnate dai docenti, ognuno per le competenze artistiche musicali.