Intervista allo stilista Alviero Martini | di Avv. Aurora d’Errico

da | 01 Ottobre 2024 | Arte, Attualità, Interviste, Moda

Oggi è con noi uno dei più famosi stilisti italiani: Alviero Martini.

Buongiorno, Maestro, e grazie per essere ospite della mia rubrica di Mobmagazine.it. Lei è considerato uno degli stilisti italiani più conosciuti al mondo, soprattutto, per aver creato la nota linea di borse e accessori “1° Classe”, caratterizzata da una mappa geografica. Come le è venuta l’idea di creare una linea così particolare raffigurante proprio una mappa geografica?

L ‘idea nasce nel ‘97, durante due anni di lavori a Mosca dove mi occupavo della ristrutturazione come interior designer all’Ambasciata del Brasile. L’ ultimo giorno, prima del rientro in Italia, mi dedicai allo shopping e tra i vari negozi entrai in una libreria, e quando mi trovai davanti agli atlanti e globi, vidi una mappa appesa alla parete, rimasi affascinato da quella carta sbiadita e la comprai. La storia è molto lunga e parte quando avevo 8 anni e ad una zia petulante che mi chiese cosa avrei fatto da grande, anziché rispondere come solitamente facevo “farò l’attore, l’astronauta, il pilota, lo stilista, ma soprattutto viaggerò”, non avendo simpatia per quella signora, risposi “farò qualcosa di unico, che non ha mai fatto nessuno”, lasciando un mantra all’universo, che rese i frutti dopo 30 anni! Nella mia autobiografia (oggi alla quarta edizione), “ANDARE LONTANO VIAGGIANDO”, sono descritti tutti i percorsi per raggiungere il successo mondiale che “l’energia” aveva raccolto la mia vocazione.

Negli anni novanta è stato definito dalla stampa americana “Style Maker”. Lei si rispecchia in questa definizione, o c’è molto di più dietro il personaggio di Alviero Martini?

Si, mi rispecchio perché in realtà l’idea ha conquistato il mondo intero e quel molto di più lo chiamerei volontà, determinazione, perseveranza, ricerca, studio, ascolto e umiltà: senza questi elementi non arriva la realizzazione del sogno. Lo consiglio sempre ai giovani, i quali con l’arrivo dei social, cercano il profitto immediato, ma senza base, la nota gavetta, si rischia di non reggere nel tempo.

Lei è stato anche attore, recitando nell’opera “Affabulazione”, una tragedia di Pier Paolo Pasolini. Come ha vissuto quell’esperienza?

Tra i tantissimi lavori che ho sperimentato da giovane, andai a vivere a Roma per intraprendere quella carriera e non per caso, ma ancora una volta con le caratteristiche sopracitate, vinsi un provino con il grande Vittorio Gassman, con il quale recitai per due anni in “Affabulazione” di Pasolini. Esperienza straordinaria, e restai nel mondo dello spettacolo per altri 5 anni, ma io dovevo mantenere fede al mio mantra. Lasciai l’arte, ma rimasi in contatto con Gassman sino alla sua morte.

Aurora d’Errico e Alviero Martini

Se Pasolini fosse ancora in vita, cosa penserebbe dei giovani di oggi e, in particolare, di questo eccessivo consumismo di cui sono vittime e che limita sempre di più la loro creatività?

Non so cosa penserebbe dei giovani di oggi, certamente non approverebbe il calo culturale, il degrado sociale e l’ imbarbarimento e lo spietato corteggiamento del basso profilo dei social. Forse come me, avrebbe apprezzato la tecnologia che internet ha portato, ma ne avrebbe consigliato un diverso uso.

Maestro, tutti la conoscono come uno dei più grandi stilisti italiani, ma chi è nella vita privata, Alviero Martini?

Un sognatore, un instancabile curioso della vita, un buon ascoltatore, e con l’esperienza, forse anche un buon tutor. Ma i giovani sono molto distratti, e si fatica molto ad “insegnare”. Oggi i loro sogni sono basati sull’apparire e non “essere”.

Spesso sulle passerelle si vedono sfilare “abiti” con strappi appositamente voluti e abbinamenti di colori molto discutibili che, in realtà, stonano con il vero buon gusto. Crede che, ormai, lo stile e la classe siano giunti al capolinea?

Credo che lo stile vivrà sempre, mentre la moda urla ogni giorno di più, sbeffeggia lo stile, si presenta “stravagante”, pensando di essere “elegante”, ma spesso porta in passerella proposte ridicole, importabili. E’ corretto, giusto e auspicabile che si faccia ricerca, si intraprendano nuove strade, ma gli eccessi sono diseducativi.

Lei crede che i giovani stilisti, soprattutto italiani, abbiano ancora molto da imparare dai “Grandi Maestri” della moda come Lei?

ASSOLUTAMENTE SI! La moda italiana nasce nel dopoguerra, con una quantità di stilisti che hanno portato nel mondo il MADE IN ITALY, e sono pochi i giovani colti che seppure ambiscono a diventare stilisti, affrontano lo studio del “passato”, fondamentale per guardare avanti è dare uno sguardo approfondito indietro nel tempo.

Cosa pensa di tutti gli ultimi episodi di “femminicidio” che ha colpito la nostra Nazione e chi sono i veri responsabili di ciò a cui stiamo assistendo?

Come dicevo prima, il degrado sociale, la mancanza di cultura, anzi, l’avanzare di ignoranza ed arroganza, vanno socialmente studiati, e sicuramente laddove la famiglia è carente, l’ istruzione è in grande difficoltà, i nostri governanti hanno l’obbligo morale di “rivedere” leggi, usi ed abitudini. Sarò impopolare, ma ripristinerei il servizio militare, ma a 16 anni, due anni di dura disciplina formerebbero meglio i giovani allo sbando totale. Ormai le baby gang creano mostri e già da minorenni, compiono atrocità, per poi sfociare, appena adulti, in un mare di sangue, spesso a discapito delle donne….orribile situazione, sempre più in espansione.

Crede che prima o poi si potrà porre fine a tutte le guerre che stanno flagellando il nostro Pianeta e, in particolare, se lei avesse il “potere” di fare qualcosa, cosa farebbe?

Purtroppo no.  Sono nato ed ho vissuto con forti ideali di pace e fratellanza, e anche il successo del mio lavoro mi aveva portato a pensare che la globalizzazione fosse positiva, e lo sarebbe, se ognuno con il proprio DIO, ragionasse per una uguaglianza sociale, anziché credere nell’individualismo, ciecamente e biecamente. Purtroppo, allo stato attuale, non credo ci sia la volontà di “convivere”, ma PREVARICARE!

Si sente di aver realizzato ogni sua aspirazione, oppure ha ancora qualche sogno da realizzare?

Un sognatore non smetterà mai di sognare, e come diceva Edgar Allan Poe “Chi sogna di giorno conosce molte più cose di chi sogna solo la notte”. Ecco, io sogno ad occhi aperti, e persevero per la realizzazione dei miei sogni….Credo che se leggeranno attentamente questa intervista, troveranno sicuramente materiale da elaborare, augurandomi che sia la sincerità a vincere.

Cosa vuole augurare ai nostri lettori?

AUGURI A TUTTI I LETTORI, per un anno dove trionfi l’onore sopra l’inganno, la lealtà sopra lo squilibrio, e l’amore sopra TUTTO.

Grazie di cuore, Maestro, per essere stato nel mio salotto virtuale e, nell’attesa che le sue parole si avverino, le auguro un futuro sempre piu’ricco di idee!

Avv. Aurora d’Errico

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