Oggi, sarà con noi, un altro volto noto della TV e del cinema, oltre che scrittrice e bellissima donna: Isabel Russinova.
Tra tutti i ruoli artistici che lei ha interpretato nella sua ricca carriera, qual è quello che le ha dato maggiore emozione e perché?
Amo infinitamente il mio lavoro, è la mia grande, vitale passione, seconda solo all’infinito amore per i miei figli, la mia famiglia, comunque una delle soddisfazioni più grandi per me e immergermi nello studio di un personaggio femminile della storia, scrivere un testo e poi portarlo in scena e quando si apre il sipario e sono le mie parole, la mia drammaturgia ad animare la figura di donna che ho scelto e che ora è là a mostrarsi al pubblico che attento e interessato la ascolta e che poi, mi ringrazia di aver fatto conoscere un passo della nostra storia e del nostro femminile che non conoscevamo, mi riempie di felicità, emozione e soddisfazione.
Lei è stata tra le poche modelle italiane a finire su una delle più famose riviste di moda come quella di Vogue Italia. Ricorda ancora ciò che ha provato quando sono state scelte le sue foto per quella rivista?
Ho collaborato con Vogue Italia, ma non ho mai posato in copertina, posso però ricordare il bellissimo rapporto con una delle figure più interessanti, importanti e luminose della moda italiana, Franca Sozzani, direttrice storica e indimenticata, che per me è stata sempre un esempio di bellezza, stile e personalità.
Com’è nata la sua passione per il cinema?
Il cinema è uno degli strumenti più affascinanti che l’uomo ha per raccontare storie, per intrattenere o acculturare, per far sognare o divertire ed anche strumento tra i più interessanti che permette agli artisti di presentare il proprio talento. Da bambina il cinema era un appuntamento importante per la mia famiglia, come il teatro e la lettura, si andava al cinema e poi si commentava la storia, gli attori, e così ho insegnato anche ai miei figli, con la differenza che loro sono cresciuti, sui set, sul palco, tra le riunioni di sceneggiatura, recitando loro stessi, e vivendo il cinema e il teatro come una magica opportunità di espressione, di condivisione e grande strumento di divulgazione di pensieri, idee, opinioni e soprattutto storie.
Se le venisse chiesto di interpretare un personaggio storico del passato, quale le piacerebbe interpretare e perché?
Amo la storia. Amo studiare, ricercare e approfondire in particolare il femminile. I miei libri per lo più attingono a fatti realmente accaduti, a fatti della nostra storia, dove però racconto in particolare la vita di persone a cui il destino ha messo di fronte scelte difficili, come ad esempio le protagoniste di Non svegliate Baba Roga, il mio nuovo romanzo, edito da Armando Curcioeditore,la casa editrice con cui ho pubblicato Reinas, storie di grandi donne, la Regina delle rose, la storia di Giovanna di Savoia e Zar Boris di Bulgaria.
Nel 2022 è la volta del suo ultimo romanzo: “Non svegliate Baba Roga. Il prezzo dell’odio”, di Curcio editore. Sappiamo che Baba Roga, secondo la mitologia slava, è una creatura leggendaria del male. Come mai ha scelto proprio questo titolo per il suo ultimo libro e, soprattutto, di cosa parla?
Non svegliate Baba Roga, è una storia tutta al femminile che si muove nella terribile cornice della guerra nella ex Jugoslavia, la guerra che ha insanguinato l’Europa alla fine degli anni 90 e, vergognosamente ha raccontato ancora una volta l’efferatezza dell’essere umano che spinto dall’odio perpetra le stesse vergogne e allora ecco lo stupro etnico, i campi di concentramento, le torture, l’annientamento dell’umanità. Quando ho scritto Non svegliate Baba Roga, non era ancora scoppiata la guerra in Ucraina, che dal 24 febbraio 2021, ha colpito l’Europa, mostrando, ancora una volta, cosa è capace di fare l’odio, spinto dagli interessi dei governanti, colpisce l’innocenza dei popoli e Baba Roga è proprio questo il genio del male, per le genti dell’est si dice che quando si sveglia Baba Roga, si sveglia l’odio tra i popoli e l’odio porta alla guerra e la guerraporta alla rovina.
Il X Premio “Semplicemente Donna”, tenutosi ad Arezzo nel novembre di qualche anno fa, si è aperto proprio con il suo ultimo romanzo, in cui è stata premiata. A chi ha dedicato il suo premio?
In generale dedico sempre i miei successi alla mia famiglia, ai miei figli.
Citando una delle frasi celebri di Pier Paolo Pasolini: “Finché l’uomo sfrutterà l’uomo, finché l’umanità sarà divisa in padroni e servi, non ci sarà né normalità né pace. La ragione del nostro tempo è qui”, lei crede che l’umanità possa redimersi in qualche modo?
Purtroppo credo che l’uomo non impara mai da se stesso e ripete sempre gli stessi errori, millenni e millenni di storia lo dimostrano, la storia non è verticale ma orizzontale, noi siamo stati aperti, attenti alla bellezza e quindi capaci di usare diplomazia e ragione, poi siamo caduti nell’oblio e i vincitori rozzi e avidi hanno cancellato i vinti e abbiamo dovuto ricominciare fino a che, ancora una volta, abbiamo scoperto la bellezza, ma ancora la volgarità ha avuto il sopravvento e così la storia si ripete, certo bisogna continuare a credere e sperare che l’uomo cresca, maturando la consapevolezza di se stesso, la speranza è necessaria, anzi è vitale, non c’è vita senza speranza.
Come testimonial di Amnesty International, cosa pensa della guerra in Ucraina e di tutte le guerre che ancora affliggono il nostro Pianeta?
Credo che la guerra in Ucraina, come tutte le altre guerre che stanno in questo momento affliggendo il nostro pianeta siano una vergogna per l’essere umano, non c’è giorno in cui non mi soffermo a pensare a tutte quelle famiglie, migliaia e migliaia di innocenti in Ucraina, come Siria, come in tutti gli altri teatri di guerra, stanno soffrendo, il freddo, la fame, le malattie, la solitudine,la perdita di tutto, e penso anche che nessuno di noi è al sicuro, dobbiamo imparare a ripetercelo più spesso.
Crede che se nel mondo si leggesse di più, molte guerre potrebbero essere evitate, oppure pensa che a prescindere dalla cultura, l’avidità umana abbia preso ormai il sopravvento su tutto?
Sono certa che l’ignoranza, come è sempre stato, sia la causa della fragilità dell’essere umano, solo la cultura spinge al progresso, è storia.
Tutti la conosciamo come attrice, conduttrice, scrittrice, drammaturga, ecc…. Ma chi è in realtà veramente Isabel Russinova?
Isabel è una persona molto curiosa e affamata di conoscenza, l’uomo è un essere sociale munito di gambe, braccia e di occhi, cervello, cuore
… per questo deve camminare e guardare per conoscere e così più guarderà, più conoscerà, più avrà voglia di imparare, rispettando tutti quelli che incontrerà, consapevole di abbracciare i propri fratelli.
In un mondo, ormai, computerizzato come il nostro, dove quasi tutti sono “incollati” sui social, crede che ci sia ancora spazio per la lettura di un buon libro?
Il progresso, la ricerca che porta all’evoluzione scientifica e tecnologica dell’uomo è naturale, è positiva se accompagnata dalla cultura, negativa se tradotta dall’ignoranza.
Secondo lei, un libro per essere letto, cosa dovrebbe avere per suscitare l’interesse dei lettori?
Un libro, secondo me, per suscitare interesse soprattutto deve essere onesto, cioè frutto di passione e non di calcolo e se racconta la storia o storie, sicuramente intercetterà la curiosità del lettore.
Nella sua bellissima e lunga carriera ha fatto davvero di tutto; conduttrice, attrice, cantante, scrittrice. Per sentirsi veramente “completa”, dal punto di vista professionale, c’è ancora qualcosa che vorrebbe realizzare?
L’augurio che faccio a me stessa è quello di riuscire a raccontare storie, sia come scrittrice e drammaturga, che attraverso la mia interpretazione come attrice, in questo momento per esempio sono in scena, in tournee con il re muore di Ionesco, per la regia di Maurizio Scaparro. Il mio personaggio è la regina Marguerite, un personaggio che amo molto, come del resto amo tutto Ionesco, la sua ricerca della verità, della vita e della morte mi appassiona, la sua ironia e felice tristezza, frutto della consapevolezza che l’uomo ha solo una unica certezza, la morte, mi affascina.
Cosa vuole augurare ai nostri lettori?
Il mio augurio è quello di riuscire a soffermarsi e gioire della bellezza che abbiamo intorno e che siamo anche, non dobbiamo mai umiliare la nostra intelligenza attraverso la superficialità.
Grazie di cuore per essere stata mia ospite e le auguro di realizzare ancora tanti altri suoi sogni.
Avv. Aurora d’Errico