Come scrittore-astrologo mi capita spesso di avere a che fare con personaggi che orbitano intorno al mondo dell’occultismo, o ne fanno proprio parte. Intorno a essi c’è quasi sempre una patina di mistero o diffidenza, in buona parte dovuta non solo ai preconcetti dettati dal post-illuminismo, ma molto spesso dall’eccesso di “colore folkloristico” (o perfino dalla ciarlataneria) di molti operatori del settore, più interessati al guadagno puro che non a offrire un servizio adeguato, a volte anche decisamente puerili e superficiali.
Oggi vi propongo un’intervista a Ivana Castellucci, cartomante di Torino che gode della mia piena fiducia, per dimostrare che dietro al cosiddetto “tavolo divinatorio” a volte ci sono persone di rara sensibilità (e non solo “sensitività”) e perfettamente normali, con una vita normale, che non abbisognano di frizzi e lazzi per attirare sprovveduti, bensì mettono volentieri a disposizione le proprie capacità per chi con fiducia si rivolge a loro.
Ciao, Ivana. Innanzitutto ti ringrazio per averci concesso questa breve intervista. Potresti presentarti ai nostri lettori raccontandoci qualcosa di te? Chi sei, dove vivi, cosa hai fatto nel corso della tua vita e così via…
Ciao a tutti. Io sono una donna di 66 anni. Mi reputo una persona semplice; nel corso della mia vita sono stata moglie, madre, e ho iniziato a lavorare da giovane: mi occupavo di controllo qualità nel settore automotive prima di andare in pensione. Oggi vivo a Beinasco, in provincia di Torino.
Quando hai deciso di interessarti di cartomanzia, e perché? Spiegaci anche che cos’è, per te, la cartomanzia, e qual è il tuo modo di affrontarla e praticarla.
A dire il vero sono sempre stata affascinata dal mondo dell’occultismo. Un giorno mi è stato regalato un mazzo di carte: avevo 28 anni e da lì e cominciato tutto; poco alla volta ciò che poteva apparire come poco più di un gioco ha iniziato ad affascinarmi e mi sono resa conto che avevo un ruolo nel canalizzare informazioni che mi giungevano da chissà dove e in che modo… col tempo e acquisendo esperienza, mi feci poi un’idea personale della situazione, e mi resi conto che avrei potuto rendere un servizio utile alle persone che si rivolgevano a me. Credo comunque di avere una sorta di “dono di natura”, come, penso, tutti coloro che praticano seriamente questo tipo di attività.
Ha ancora senso oggigiorno praticare queste discipline esoteriche, secondo te? Intendo: in un mondo sempre più materialista e tecnologico, c’è ancora spazio per chi si occupa, anche in chiave esoterica, del fenomeno umano?
Ha molto più senso oggi, perché con così tanta tecnologia e l’avvento dell’intelligenza artificiale, stiamo diventando sempre più simili a dei robot. Ma ancora oggi, e forse a maggior ragione, tutti si fanno delle domande esistenziali o sul proprio futuro: le cartomanti (quelle serie), almeno per ora, sono una di quelle categorie che possono venire in aiuto e dare risposte. Risposte che, ovviamente, saranno i consultanti a dover contestualizzare nel proprio mondo, nella loro realtà quotidiana.
Chi è l’utente tipico della cartomante? cioè, che tipo di persona in genere si rivolge a te, e qual è il tipo di problema più frequente che la spinge a un consulto?
Non c’è una tipologia unica di persone: chi si rivolge a me di solito arriva confuso o spaesato, con idee poco chiare sul da farsi. Generalmente mi pongono domande sulla loro situazione lavorativa, o quella a casa con i figli giovani che non riescono a seguire bene come vorrebbero o dovrebbero… poi, quasi sempre, per finire chiedono della situazione sentimentale, magari per insicurezza o a volte perché deluse dall’andamento della loro vita.
Immagino che questo tipo di attività possa essere faticoso, almeno per l’anima, perché ti fai carico di problemi altrui spesso anche piuttosto seri o tristi; come riesci a non farti travolgere da tutto questo?
Sinceramente, dopo un certo numero di persone provo una certa stanchezza mentale. Per quanto riguarda il fatto di non farsi travolgere, è dovuto alla meditazione che svolgo sempre prima di iniziare; inoltre uso molto il palo santo (incenso naturale ‒ N.d.R.), il rosmarino e l’alloro, da bruciare: servono per purificare energeticamente l’ambiente. Infine, una volta ogni 6 mesi anche io vado da un cartomante per liberarmi dalle scorie di ogni energia dissonante che potrei aver accumulato.
Invece, sul piano tuo personale, questa esperienza che hai accumulato di interazione intima con le altre persone, ti ha in qualche modo arricchita, umanamente parlando?
Sì, eccome! Questi miei consulti sono diventati un po’ come un paziente che va dal medico, nel senso che esiste il segreto professionale: poi, a lungo andare, si entra in sintonia e si instaura una complicità a volte anche piuttosto intima con l’utente.
In conclusione di questa breve chiacchierata, cosa vorresti dire o consigliare a chi sta pensando di rivolgersi a un’operatore/operatrice dell’occulto? E a chi vorrebbe diventarlo?
Consiglio di andarci solo se si e convinti e non per mera curiosità. A volte si rimane delusi nelle proprie aspettative, magari perché non si è instaurata un’adeguata sintonia (non possiamo essere per forza tutti “sintonizzati” fra noi); spesso però perché non si è realmente convinti dell’utilità o dell’efficacia della seduta, magari a causa di preconcetti più o meno inconsci, o perché non si vuole realmente affrontare una problematica. A chi invece volesse intraprendere questa disciplina, la cartomanzia, non sono in grado di offrire alcun consiglio specifico, proprio perché a me, come ho detto più sopra, viene naturale, spontanea, credo per un dono di natura, a differenza di altri tipi di attività più “normali” che possono richiedere tecniche specifiche e ben codificate.
Puoi segnalarci in quale modo mettersi in contatto con te per informazioni o per un consulto?
Certamente, chi volesse conoscermi personalmente per un consulto sarà il benvenuto: sarà un piacere ricevervi; e forse per voi potrebbe essere una gradevole sorpresa vedere come io opero, in modo decisamente dissimile da chi lavora come se fosse “in catena di montaggio”. Sono piuttosto certa che ne uscirete più rilassati, appagati, ma soprattutto molto sereni.
È possibile scrivermi alla mail ivana.castellucci@gmail.com oppure telefonarmi al 333 4569929 (sono reperibile anche su WhatsApp, naturalmente).
Un caloroso saluto a tutti i lettori.
Grazie ancora per questa intervista e per la tua disponibilità, ripeto qui di seguito i recapiti per contattarti.
Mailto: ivana.castellucci@gmail.com
Telefono: 3334569929