Per causa di forza maggiore immobile a letto
Ché il dolore alla schiena era insopportabile
Ogni rimedio preso pareva non sortire l’effetto
Pur avendo io una soglia del dolore invidiabile.
Inchiodata mio malgrado al soffice materasso
La posizione lunga e distesa non è nelle corde
Nel cervello passavano imprecazioni al passo
Con l’umore sempre più nero e a frasi balorde.
Il volume mio prescelto, di non facile lettura
Complicava ancor di più la penosa situazione
La pazienza non è un dono che ho di natura
Ma la costrizione m’ha impartito una lezione.
Sul telefonino scorrevo i post di amici virtuali
Con patologie serie, molto gravi e debilitanti
Scarse le vie di guarigione per parecchi mali
Alcuni anche letali in quei messaggi strazianti.
Fossi stata al posto loro sarei certo impazzita
Temo la malattia più d’ogni altra cosa in terra
Preghiere e ceri alla Madonna e a Santa Rita
Debellare il male fisico: la sola e unica guerra.
Finchè stiamo bene diamo tutto per scontato
Ma quando ci tocca da vicino sulla pellaccia
Le cose che la foga della vita hanno esaltato
Perdono senso e valore, più importa la caccia.
La ricerca ha fatto passi da gigante, e le cure
Ci consentono di andare avanti più speranzosi
Ma in cuor nostro restano i timori e le paure
Di quelle parole malate che pronunciare non osi.
La Salute ha l’onore di risultare al primo posto
Quando manca ti accorgi di non godere di niente
Il benessere è da salvaguardare ad ogni costo
Fino all’ultimo passo, nel cuore e nella mente.
Maria Rosa Bernasconi
