Il viso è una tela dove poter creare un dipinto. (Anonimo)
Avete mai osservato una donna mentre si trucca? Sapete quanto coraggio c’è dietro un paio di ciglia finte? Quanta anima vive in uno sguardo marcato da morbido kajal?
Svegliarsi la mattina, guardarsi allo specchio e decidere quale entità portare con sé tutto il giorno è il segreto che ogni donna nel suo immenso essere, custodisce, sapendo di esistere come centro dell’universo – madre di tutte le vite -, protettrice e guerriera di ciò che muove ogni cosa…l’amore.
Truccarsi, correggere una pelle imperfetta, enfatizzare lo sguardo o colorare di rosso le labbra, non significa non accettare il proprio aspetto, al contrario è conoscenza dei propri punti di forza attraverso i quali sentirsi più sicure e in pace con se stesse prima che con gli altri.
Ogni giorno davanti lo specchio scegliamo quale parte del nostro IO vogliamo esibire e CHI desideriamo essere. Truccarsi è giocare con ogni aspetto della propria identità. Nessuna donna che possa definirsi tale si sente solo madre o bomba sexy o guerriera, perché un’esistenza che si identifichi in una sola cosa è destinata a un tempo interminabile d’infelicità.
L’evoluzione della specie passa attraverso le mille vite che ognuno di noi è capace di vivere attraverso la scoperta di ogni singola caratteristica del proprio sé.
Oggi voglio parlarvi dell’Arte del Make-up e delle origini di questa pratica che erroneamente molti credono effimera. Da graffiti preistorici scopriamo come fosse già presente tra le popolazioni dell’epoca, che disegnavano parti specifiche del corpo, mostrando l’appartenenza a una specifica tribù.
Durante i secoli la concezione e tendenza del make-up ha subito diverse evoluzioni, trasformandosi in Arte, negli anni moderni. Nell’antico Egitto il trucco rappresentava più che altro un aspetto religioso. Truccarsi era un rito; si credeva infatti che la bellezza fosse apprezzata dagli Dei e perciò abbellire il proprio aspetto proteggeva gli esseri umani da eventuali mali e punizioni da parte delle divinità. Gli egizi esaltavano soprattutto gli occhi allungandoli e dandogli una forma a mandorla con il Kajal di colore nero – un miscuglio di grassi animali e polveri di minerali -. La regina d’Egitto Cleopatra, che nella storia ha rappresentato la prima icona di bellezza femminile, usava delineare gli occhi di nero, oppure colorarli di verde/turchese con la polvere di malachite. La regina inoltre, utilizzava anche scrub realizzati da argille e sabbie della zona del Nilo.
Tutti sappiamo quanto i Greci fossero legati alla bellezza e i canoni estetici, forse non tutti sanno che in Grecia le donne che si presentavano in pubblico con un aspetto trascurato, venivano addirittura multate!
Il cosmetico più usato dell’antica Grecia era la biacca – carbonato basico di piombo – , un composto che donava alla pelle un aspetto pallido ma candido che richiamava virtù e purezza. La biacca però era molto velenosa e quindi usata ogni giorno procurava in qualche caso anche la morte.
Dopo che i Romani occuparono la Grecia, scelsero di fare proprie, alcune usanze del popolo conquistato. Impararono a curare l’aspetto estetico e da illuminati quali erano, pubblicarono anche dei vademecum di bellezza tra cui De medicamine faciei feminae di , dove tra i vari suggerimenti si indicava la biacca di Rodi usata dai Greci, come rimedio per nascondere le imperfezioni della pelle.
Il trend del look pallido quasi etereo, venne adottato dalla regina Elisabetta I d’Inghilterra che non solo usava la biacca perché la sua pelle apparisse come porcellana, ma rasava anche l’attaccatura dei capelli affinché la sua fronte apparisse più alta e le donasse quella che a l’epoca era simbolo di raffinatezza e appartenenza alla classe aristocratica.
Maria Antonietta Regina di Francia, fu l’antesignana del gusto per l’eccesso che dominava come tendenza in quel periodo. La sovrana aveva uno stilista e un consulente d’immagine personale. Prediligeva un cosmetico: il rouge – un composto di cere e rosso carminio derivato dalle cocciniglie – che applicava su labbra e guance e che donava al viso il celebre aspetto “bianco e rosso”. Nei circoli aristocratici anche gli uomini usavano truccarsi, esisteva anche un club d’élite Macaroni Club dove i dandy dell’epoca si riunivano per parlare delle tendenze del momento – cura del proprio aspetto e altro, scambiandosi consigli e idee.
Possiamo dire che nel corso della storia ci sono stati molti diktat di tendenza riguardo il make-up, ma la vera rivoluzione arriva con l’avvento del cinema e delle star di Hollywood. Le Regine e i Re che negli anni precedenti avevano rappresentato la moda e lo stile, furono sostituiti dalle dive del grande schermo, che divennero icone assolute di bellezza.
Nel XX secolo si assisterà alla nascita delle prime case cosmetiche che stravolgeranno completamente i canoni estetici. Iniziò a diffondersi l’idea del colorito naturale della pelle come simbolo di salute e gioia. Nel 1913 verrà bandito l’uso della biacca di piombo nei trucchi. Vennero prodotti fondotinta colorati per il mondo del cinema. I cosmetici trovarono un alto gradimento anche nelle donne comuni tanto che l’offerta dei prodotti di bellezza iniziò il percorso di ampliamento, offrendo sempre più scelta alle consumatrici.
Alcune mode che oggi sembrano novità riguardo il trucco, in realtà appartengono al passato e a precursori come il truccatore di Marylin Monroe – Allan Snyder chesfumava un fondotinta più scurosu determinate zone del viso di Marylin, realizzando il famoso contouring .
L’avvento della musica rock, pop, della televisione e infine dei social media, ha cambiato radicalmente il concetto di mode e tendenze, che sono diventate via via un fantasmagorico mondo di proposte capaci di soddisfare ogni gusto. Dal classico al ricercato, al più bizzarro, ogni donna con le sue infinite sfumature di colore, può attingere dai consigli di esperti del make-up, dipingendo sul suo volto ogni giorno la parte di sé che desidera mostrare.
Ogni volta che incontrate una donna e pensate che sia truccata come una maschera di carnevale, ricordate che quella maschera rappresenta per quella donna ogni aspetto del carnevale che si porta dentro, fatto di coriandoli, stelle filanti, sogni. Un Arlecchino dal fare sciocco e ingenuo, Colombina, allegra, attraente e astuta. Pierrot, malinconico ed eternamente innamorato che ha fermato una lacrima sul suo volto perché tutti potessero vedere quanta sofferenza può causare l’illusione di una favola l’amore. Mettete da parte il giudizio e lasciate che lo sguardo si fermi a come Lei si piace e non come piace a voi.
Le mode vestono il corpo ma il coraggio, solo quello, veste il carattere! Se una donna ha carattere si trucca semplicemente da ciò che È, MAI da quello che gli altri desiderano sia.
Quando decidi di essere “normale” agli occhi della società, fai una scelta, stabilisci in quel momento che gli altri determinino chi sei.
Tratto dal Libro – Mi vengo incontro di Franca Spagnolo
https://www.mondadoristore.it/Mi-vengo-incontro-Franca-Spagnolo/eai979125973285
Namasté