Oggi affrontiamo una tematica molto delicata ma anche carica di emozione. Parliamo dell’adozione, una pratica non molto comune che andrebbe supportata e diffusa. E lo facciamo con un’intervista speciale a una mamma adottiva, Alessandra Vasconi, tra l’altro autrice e blogger nota nel web, che ha scritto favole per spiegare ai più piccoli l’iter adottivo. Una di queste si intitola “Stellina (e la luna) e Cuoricino (e la luna)”.
Allora, cara Alessandra, grazie per la tua preziosa disponibilità per discutere di una tematica che ti sta molto a cuore. Ci racconti come sono nati Stellina e Cuoricino?
Stellina (e la luna) e Cuoricino (e la luna) sono due favole illustrate che ho scritto rispettivamente nel 2022 e nel 2023. Stellina racconta ai bambini il percorso adottivo, con un linguaggio dolce e delicato. È un libro che è nato molto tempo fa, quando i miei figli erano piccoli. Volevo raccontare loro una favola che assomigliasse alla loro storia, e ho pensato che quella favola avrei potuto scriverla io. È nata così la storia di Chicco e Lara, due orsi che si incontrano, si innamorano, si sposano e decidono di adottare un figlio. Nel frattempo, in un villaggio molto lontano dal loro, nasce Stellina, una piccola leonessa che ha bisogno di una famiglia. L’iter adottivo viene spiegato in modo semplice, adatto ai bambini, lasciando ampio spazio alle emozioni, sia dei genitori sia della cucciola. Questa storia è rimasta in un cassetto per una ventina di anni, fino a quando, nel 2022, ho pensato che avrei potuto riprenderla e pubblicarla trasformandola in un libro illustrato. Questo sia per fare un dono ai miei figli, che a questa favola sono molto legati, sia per far conoscere ai bambini delle nuove generazioni il mondo dell’adozione. Il libro di Stellina ha avuto un buon successo e io mi sono divertita molto a scriverlo, così l’anno successivo ho pensato di pubblicarne la continuazione. È nata così la favola di Cuoricino. Se “Stellina (e la luna)” è ispirato alla storia di mia figlia Giulia, “Cuoricino (e la luna)” riporta alcuni momenti dell’adozione di mio figlio Luca, arrivato due anni e mezzo dopo di lei. In “Cuoricino (e la luna)” ritroviamo Chicco, Lara e Stellina, che partono per adottare un piccolo ghepardo. In questo secondo libro, che costituisce comunque una lettura autonoma, oltre alla tematica dell’adozione e della famiglia, si parla di amicizia, dell’esperienza del viaggio e della passione per la pittura, che riporta all’importanza di seguire le proprie passioni e attitudini per trovare un rifugio, uno sfogo.
Esistono ancora oggi, secondo te, pregiudizi in merito all’ adozione?
Anche fin troppo a mio avviso! Troppe volte i miei figli si sentono chiedere “Ma tu sai chi sono i tuoi veri genitori?”. A me capita ancora di sentirmi chiedere se i miei figli “sanno” di essere stati adottati. Come se l’adozione fosse qualcosa da nascondere! Così come c’è chi non li considera “veri fratelli”, soltanto perché non hanno lo stesso patrimonio genetico. Ecco, io spero che queste domande, queste idee così assurde, prima o poi scompaiano. Mi rendo conto che non è questione di cattiveria, ma di disinformazione. Per questo sto portando i miei libri nelle scuole e li leggo ai bambini più piccoli. I bambini sono entusiasti, si affezionano a Stellina e a Cuoricino, vivono le loro storie con naturalezza, come è giusto che sia.
Quale è l’obiettivo che vorresti realizzare?
Spero che parlare di più di adozione possa far comprendere che dietro a questa parola c’è molto di più di un decreto emesso dal Tribunale dei Minori: c’è l’amore, c’è la creazione di una famiglia. I legami di sangue non contano. L’adozione non è un gesto di altruismo, non è un atto di carità. L’adozione è un incontro, un incontro d’amore. Ed è soltanto l’amore a legare le persone, nient’altro.
Che consiglio daresti alle coppie che vorrebbero intraprendere questo percorso?
Il percorso adottivo è lungo e faticoso, e mette a dura prova la determinazione degli aspiranti genitori. Il consiglio che posso dare a chi desidera adottare è di non arrendersi, perché la gioia di stringere tra le braccia quel figlio tanto desiderato ripaga di ogni sofferenza.