Mariella Nava, cantautrice di successo, incontra Meri Lolini per una chiacchierata sulla sua musica e sulla sua arte

da | 13 Gennaio 2025 | Arte, Interviste, Musica

Oggi faremo due chiacchiere con Mariella Nava. Lei è una cantautrice che esordisce con la canzone Questi figli, scelta personalmente da Gianni Morandi per il suo album “Uno su mille” nel 1986 La canzone tratta le ansie di un padre o una madre verso i propri figli: Morandi fu colpito dalla abilità della Nava nell’immedesimarsi negli stati d’animo di un genitore. È con questo esordio importante che lei arriva all’attenzione sia del pubblico che della casa discografica RCA. Mariella che cosa ci racconti di questo ingresso così acclamato?

Fu importante iniziare il mio percorso artistico con tanta credibilità. Essere scelta e cantata da una voce così popolare ed amata come quella di Gianni Morandi significò per me ricevere stima, ma anche dover da subito dimostrare a me stessa ed al pubblico di avere meritato quell’ attenzione ricevuta.

Il mese prossimo ci sarà il Festival di Sanremo e tu hai partecipato a molte edizioni sia come autrice che come cantante. Ci sono collaborazioni con Renato Zero, Mango, Amedeo Minghi e sono curiosa di conoscere come si sono realizzati ed organizzati questi incontri tra star così importanti.

 Sono state tutte esperienze arricchenti e diverse vissute in modi ed in anni differenti. Sicuramente la collaborazione con Renato Zero fu la più significativa e la più importante per la mia crescita professionale. L’ incontro avvenne negli anni del mio esordio proprio in RCA, che era la nostra comune casa discografica. Da subito Renato si appassionò al mio modo sincero di scrivere al punto da chiedermi di comporre un brano per l’album Prometeo, che stava preparando. Fu allora che scrissi “Spalle al muro”. Ne derivò un successo incredibile ed il nostro sodalizio personale ed artistico è continuato ed è andato poi via via consolidandosi sempre di più ed è vivo e fertile ancora oggi. Con il grande Pino Mango l’incontro avvenne invece nel 1999. Anno per me fortunato perché partecipai al Festival di Sanremo con “Cosi è la vita”, brano che confermò l’amore del pubblico nei miei confronti non solo come autrice, ma anche come artista interprete. Da lì a poco pubblicai un album che portava lo stesso titolo e che conteneva molte partecipazioni di artisti, che mi stimavano tra cui proprio Pino Mango con il duetto in “Il mio punto di vista delle cose”. Fu bellissimo lavorare in studio con lui ed incidere quel brano cantando a due voci. Oltre ad essere il grande artista, che ricordiamo tutti, era anche una bella persona dotata di un animo sensibile nobilissimo! Nel 2000, grazie alla collaborazione che avevo da anni con il promoter Elio Cipri, ebbi poi modo di conoscere Amedeo Minghi. Insieme decidemmo di partecipare al festival di Sanremo con un brano che abbiamo concepito insieme ed amato molto tutti e due dal titolo “Futuro come te”. La “o” di futuro era il simbolo della chiocciolina, anticipammo cioè il tempo dei social, perché all’ epoca ancora non esistevano …..Eravamo troppo avanti forse per essere capiti in quel festival in cui, oltre che suonare e cantare,  ci parlavamo come da una parte all’ altra del mondo, con i due pianoforti a code incastrate,  raccontandoci le stesse esigenze e immaginando un millennio diverso…. Oggi ancora la gente ricorda con passione quel brano che a distanza di 25 anni andrebbe riscoperto.

Mariella Nava

Hai scritto per Loredana Bertè ed anche per Andrea Bocelli. Ci vuoi parlare di questi brani e come hai scelto i temi delle canzoni?

 “Per amore”, non fu scritta per Andrea Bocelli inizialmente, ma fu da lui ascoltata e scelta, e devo dirgli il mio grazie più grande. Andrea è il nostro artista più apprezzato in tutto il mondo e, grazie alla sua interpretazione, anche quella mia canzone, contenuta nel suo fortunato album “Romanza”, è conosciuta, amata, ricantata, tradotta e risuonata in ogni angolo del mondo. Per “L’ esodo”, invece, scritta per Loredana Bertè, ho dovuto attingere a quella parte della mia anima rock che è insospettabile ma c’ è…

L’argomento, che è il movimento di fiumi umani per sopravvivere e trovare nuova dignità e accoglienza, come sai, è ancora attualissimo.

Le tue opere sono state anche allo Zecchino d’oro del 2010. Qual è l’emozione che ti ha accompagnata per scrivere brani per bambini?

 Un anno ho cantato insieme ad una bambina, che partecipava ed in un’altra edizione feci una traduzione da un testo straniero mantenendone il senso. Continuo a scrivere anche per altri concorsi per bambini di cui mi occupo, come “il Chicco d’ oro” che si tiene ogni anno in giugno a Mentana, il paese vicino a Roma dove risiedo.  A dire il vero lo faccio da sempre perché mia madre era un’insegnante della scuola primaria e, fin da bambina, mi faceva esercitare a scrivere poesie e composizioni per i suoi allievi. Mi portava con lei a scuola e allestiva, anche con la mia partecipazione, spettacoli e recite per loro in cui inseriva cori musicali. È dolce stare in mezzo ai bambini.

Che cosa ci racconti del “Progetto Cantautrici” con Grazia Di Michele e Rossana Casale?

 È stata un’esperienza bellissima, anche se vissuta in un tempo complicato perché era quello della chiusura di tutto per Covid. Questo però ci ha fortificato moltissimo e non ci ha fatto arrendere, mettendoci nelle condizioni di scrivere nuove canzoni insieme e autoprodurci con coraggio, aumentando la nostra stima e anche la stessa amicizia. 

“Da questa parte” è il titolo del brano sul tema del pregiudizio scritto per Drusilla Foer. Qual è il messaggio di questa tua composizione e come è interpretato da Drusilla Foer?

 É l’arringa di un avvocato che spiega ai presenti, alla Corte ed al Giudice, il perché della condanna assoluta del pregiudizio.  Lo fa con esempi comprensibili e con la voglia di convinzione anche per i più ostici e reticenti, perché   ne comprendano il senso e la ragione. Drusilla è un’interprete giusta ed eccezionale, unica erede della canzone-teatro a cui ci hanno abituato nomi eccelsi come Enzo Jannacci e Giorgio Gaber.

Un riconoscimento importante che hai ricevuto è del 27 dicembre 2014 su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri con l’onorificenza dell’Ordine al merito della Repubblica italiana per i contenuti dei tuoi testi sempre attenti ai temi sociali.  Che emozione hai provato con questa riconoscenza importantissima?

L’ emozione è stata fortissima, anche perché ho pensato a quanto sarebbe stata contenta proprio mia madre, che non riusciva ad immaginarmi nella scena della musica pop, a causa del mio modo discreto e troppo timido di essere. Diceva sempre che avrei sofferto della non comprensione da parte di un ambiente che lei vedeva essere troppo competitivo per il mio carattere mite. Io le rispondevo che non miravo ad essere capita, ma a diventare un esempio.

Per dire due parole sul tuo 2024 il 31 maggio, in onore della Festa della Repubblica, è uscito il singolo Italia è il mio nome, interpretata insieme a Matteo Montalto. Sempre nell’anno appena trascorso arriva in molti teatri italiani” Figlio, non sei più giglio.” Il monologo di Stefania Porrino interpretato da Daniela Poggi che recita accompagnata dalla tua musica. Ora vorrei due parole su queste due importanti opere.

“Italia è il mio nome” è una canzone che ho voluto regalare al tempo che verrà per un’Italia che, in maniera non chiusa e né divisiva, deve tornare ad amarsi e ad apprezzarsi per tutto quello che di buono ha sempre avuto, creato e regalato a se stessa e al mondo intero. Matteo Montalto, che canta con me, è la giusta voce chiamata a rappresenta il bel canto pop lirico, amato e riconosciuto come Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il tutto é impreziosito dal flauto di Andrea Griminelli e dall’ arrangiamento del Maestro Peppe Vessicchio. “Figlio non sei più Giglio” é un’idea teatrale a due voci, quella dell’attrice Daniela Poggi e la mia musicale, in cui affrontiamo il tema del femminicidio in modo inconsueto. Daniela, infatti, nei panni di Maria, è la madre di un femminicida che ha accoltellato a morte la sua compagna incinta. Da qui il suo dolore come donna e come madre alle prese con un figlio, che non riconosce più e con un perdono che non riesce a concedergli, avvolta nel pensiero ricorrente di aver potuto sbagliare qualcosa nell’ allevare quel figlio, di poter avere una qualsiasi parte di responsabilità. In mezzo alle sue riflessioni e alle domande rivolte a sé stessa, ci sono le mie canzoni a tema scelte insieme dal mio repertorio e scritte per l’occasione.

Ringrazio Mariella Nava di averci dedicato il suo prezioso tempo ed averci regalato molte emozioni con i suoi racconti.

Mariella Nava sito web ufficiale:

http://www.mariellanava.it/

Così è la vita Mariella Nava:

Cattedra delle Donne

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