Marzo: la terra viva torna a palpitare | di Maria Rosa Bernasconi

da | 01 Marzo 2025 | Attualità, Libri

Marzo è dei dodici mesi il più pazzerello
Mai fidarsi del primo tiepido raggio di sole
Dell’acqua che torna a scorrere nel ruscello
Del prato che s’ammanta d’erbetta e di viole.

Ché può cambiare umore in un momento
Come un bambino è pieno di capricci
Gelate improvvise, la grandine e il vento
I teneri germogli brucia e ci mette nei pasticci.

Il cielo azzurro un po’ ride e un po’ piange
Sole che splende e poi si nasconde
La rondine al nido ben presto giunge
E spuntano le foglie di novelle fronde.

Ma fra un raggio dorato e una nuvola nera
L’aria marzolina accarezza tutto
A braccia aperte accoglie Primavera
Sì che la buona terra non porti più il lutto.

Il giorno otto della Donna è pur la festa
Mimosa a fasci e poi trattata da regina
Ma tutti gli altri dì lei trascurata resta
Ingoia rospi e tiene spesso la testa china.

Amare ed essere amata è quello che vuole
E che venga riconosciuto il suo valore
Ché relegarla dentro casa con la prole
Certo non è la sua aspirazione superiore.

Anche i Papà vengono tutti festeggiati
A San Giuseppe, il giorno diciannove
E quelli che da soli sono restati
Ci penseranno e guarderanno altrove.

Mese consacrato a Marte, dio della guerra
Affronta le difficoltà che riesce a superare
Come i germogli che rompono la terra
Che fortemente viva torna a palpitare.

Maria Rosa Bernasconi

Marzo ventoso

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