Musica: My Way Festival al via la 16° edizione a Lercara Friddi

da | 11 Settembre 2024 | Eventi, Musica

Al via la 16° edizione del My Way Festival che apre i battenti dal 14 al 15 settembre 2024, voluto fortemente dalla amministrazione comunale di Lercara Friddi, paese di origine della famiglia di Frank Sinatra.

Lercara Friddi oggi, oltre alle innumerevoli testimonianze archeologiche, come il sito sicano del Colle Madore o il parco archeologico delle zolfare, può vantare un forte legame con una delle voci più conosciute al mondo del ventesimo secolo, Frank Sinatra.

Al via la 16° edizione del My Way Festival, con la direzione artistica di Gaetano Castiglia, l’organizzazione generale dell’Assosciazione Life & Art Promotion, patrocinato dall’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, dall’Assessorato delle Autonomie locali e delle funzioni pubbliche della Regione Siciliana e attuato dall’amministrazione comunale di Lercara Friddi.

Il sipario si apre con l’inaugurazione il 14 settembre alle ore 21.30 a Piazza Abate Romano con il concerto della famosa artista internazionale Sarah Jane Morris e Antonio Forcione che sono impegnati in un tour mondiale per promuovere il lancio del loro album realizzato in collaborazione: ‘Compared to What’. Ognuno dei componenti di questo duo è stato paragonato a una notevole serie di geni musicali, tra cui Janis Joplin e Tom Waits (dal punto di vista vocale), ma anche Jimi Hendrix (dal punto di vista musicale) – un paragone di cui Antonio va molto orgoglioso. Viene in mente anche Django Reinhardt. In verità, Sarah-Jane e Antonio sono grandi artisti di per sé. Unendo le loro energie, hanno un pubblico comune in Italia, Gran Bretagna e in tutto il resto del mondo. Insieme, ampliano l’ambito in cui ognuno di loro è apprezzato, dando ai loro fans di lunga data la possibilità di conoscerli in una dimensione nuova e attraendo contemporaneamente nuovo pubblico con l’intensità e il talento artistico della loro particolare unione. ‘Compared to What’ è il risultato di una fruttuosa e variegata collaborazione nella stesura dei brani che spaziano da attuali questioni sociali a canzoni dall’emotività travolgente, e include le hit più note del recente passato di Sarah-Jane e nuovi brani in cui Antonio aggiunge la sua risposta artistica. Arricchiscono l’album anche un tocco di ironia, canzoni d’amore ed alcune cover memorabili, in particolare quelle di Stevie Wonder e Bob Dylan. Il sodalizio artistico raggiunge picchi di grande bellezza musicale grazie al particolare virtuosismo di Antonio con la chitarra e alla leggendaria voce di Sarah-Jane, ora più finemente persuasiva che mai, con immutata estensione e potenza. Si tratta di una collaborazione vincente tra due dei musicisti più originali e talentuosi della scena musicale internazionale.

La Stampa dice di entrambi “…Una voce che può provocare brividi di passione e di piacere…Quando sale altissima, quando scende in picchiata, sensuale e sofisticata, questa voce è più di uno stile, è una forza della natura…ballata malinconica, standard soul o fosco blues, il messaggio resta lo stesso: passione umana con una voce stupefacente.” Neil Spencer, The Observer, su Sarah Jane Morris “…Un musicista di reputazione mondiale, energico e dotato di una tecnica invidiabile, porta la chitarra a nuovi livelli espressivi, combinando la sua potenza melodica con drammatici effetti percussivi. Forcione si spinge con coraggio dove nessun chitarrista è arrivato prima, e i risultati sono decisamente spettacolari…perdetelo a vostro rischio e pericolo.” The Stage su Antonio Forcione.

Il My Way Festival 24 continua il 15 settembre con un altro grande artista Walter Ricci, che si esibirà sempre alle ore 21.30 con il concerto Naples Jazz. Dopo il successo ottenuto sui social con il brano “Uè”, che ha riscosso grandi consensi grazie al suo video reel divenuto virale su IG e TikTok con oltre quattro milioni di visualizzazioni, il secondo singolo del cantante e pianista Walter Ricci è “Tarantella Jazz”, brano che ha anticipato l’uscita del nuovo album “Naples Jazz” (disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 24 maggio): le più belle melodie del jazz, a partire dagli anni ’40, vengono arricchite dalla teatralità e musicalità che il linguaggio partenopeo riesce ad apportare.  “Naples Jazz” – mosso dalla passione e conoscenza per la musica jazz, soprattutto americana – è un lavoro di reinterpretazione e variazione degli standard jazz americani mescolandoli ai propri linguaggi in segno di condivisione e di unione, oltre che di riflessione sull’appartenenza culturale degli esseri umani, a prescindere dal luogo in cui vivono, alla propria cultura, portando ad amare ciò che più ci appartiene. “Naples Jazz” è un album che unisce due culture: quella napoletana, espressa dalla caratteristica forma musicale della tarantella, e quella di New Orleans, rappresentata dal jazz. Tutto l’album si fonde su un ritmo e una melodia quasi agli antipodi musicali di Walter Ricci – pianista e cantante jazz a livello internazionale – proprio perché vuole essere un omaggio a quei deja vu e ricordi che riecheggiano in quell’incontro caloroso raccontato nel brano “Tarantella Jazz”, che diviene spunto di riflessione sull’appartenenza culturale degli esseri umani a prescindere dal luogo in cui si vive, e che ci portano ad amare ciò che più ci appartiene, come la cultura di origine. “Echi di una cultura – dichiara Walter Ricci – di una lingua, di suoni, di ritmi, di ricordi che profumano di sapori eterni, di quelle radici che mai si dimenticano, ho voluto fondere la musica che ho sempre suonato con le mie radici, cioè con il modo in cui parlavo da piccolo per strada.Abbiamo cominciato a riadattare i pezzi americani per puro gioco, poi è nata la voglia di sperimentare. Questo esperimento mi ha fatto riscoprire melodie che oramai dopo anni davo per “scontate”. Dopo aver sperimentato con “LOVE” che è diventata “Ué”, è nata subito “Té ppe tte” un vero e proprio racconto a Napoli, annanze ‘o mare fore a ‘nu chalet di Mergellina. Ci siamo entusiasmati a tal punto che con Alessio Bonomo, autore dei testi abbiamo riadattato “The Shadow of your smile” trasformandola in “Se arapene ‘e feneste”. La rielaborazione di “Unforgettable” che è diventata “Tengo o friddo ncuollo” per me uno dei riadattamenti più riusciti di questo disco. Queste melodie che canto da vent’anni, con il napoletano hanno assunto un altro aspetto e io sento che il nostro dialetto è così forte che è quasi come se le avesse “risucchiate” ed è come riascoltarle per la prima volta dopo tanti anni.” Le canzoni, attraverso l’uso della “lingua madre” e della musica popolare napoletana, danno nuova vita allo stile Dixieland creando un mix vibrante di freschezza, gioia e positività. Una vera esplosione di modernità e creatività. 

Oltre alle performances musicali, il Festival si arricchisce anche di momenti culturali con un fitto programma tra cui il workshop “Quando la fotografia amplifica la musica…” realizzato dal famoso fotografo Arturo Di Vita che sull’iniziativa dichiara “La fotografia musicale è uno dei rami della fotografia più affascinanti e sconosciuti. È anche un ambito in cui è facile imbattersi in errori di protocollo o di realizzazione. Nell’industria musicale, la fotografia riveste un ruolo fondamentale: dalla realizzazione delle cover, ai video, ai poster, ai tour book in cui si seguono gli artisti nel loro backstage e nell’intimità dei dietro le quinte. Tutti gli ultimi studi condotti da Paul Ekman e Wallace V. Friesen, esperti in mimica facciale, hanno portato alla conclusione che particolari espressioni facciali sono associate universalmente a particolari emozioni, confermando così la teoria di Darwin. Queste espressioni in fotografia diventano de veri e propri amplificatori del messaggio sonoro, visibili solo per attimi ma che se fotografate ne restituiscono tutta la potenza evocativa.  La fotografia, nella storia recente della musica, ha un enorme valore sia artistico che culturale. È tuttavia, considerata da molti un hobby, una passione a cui si da poca importanza spesso proprio da chi organizza eventi. Le fotografie musicali “live” in realtà sono la memoria lunga degli eventi artistici, quella memoria che finito il suono delle note rimane per sempre. Sì, perché i fotografi musicali a loro volta hanno scritto la storia”.

PROGRAMMA EVENTI CULTURALI

Sabato 14 settembre ora 18:00

Museum Frank Sinatra

“Quando la fotografia amplifica la musica…”

WORKSHOP a cura di Arturo Di Vita

Domenica 15 settembre ore 18:00

Casa Sinatra

2° Edizione “Dolce Frank”

a cura della Fondazione Frank Sinatra per Lercara

Sabato 14 e Domenica 15

Museum Frank Sinatra

Visite Guidate

A cura della Pro-Loco di Lercara

Via Regina Margherita

“La strada delle origini” – Illuminarie e filodiffusione

a cura della Fondazione Frank Sinatra per Lercara

BIO SARAH JANE MORRIS

“Lasciate i vostri preconcetti a casa”, inizia la recensione di un critico londinese sulla sensuale cantante ed autrice Sarah-Jane Morris, che si muove tra il rock, il blues ed il jazz con un’estensione di quattro ottave che fa venire la pelle d’oca e rimbomba dai tacchi delle sue scarpe taglia 42 su fino alla punta della sua criniera rosso fiamma. Famosa per la sua unione con i Communards a metà degli anni Ottanta, famigerata per una interpretazione censurata del classico ‘Me and Mrs. Jones’, Sarah Jane Morris ha sempre attirato l’attenzione tanto per le sue opinioni politiche quanto per la sua voce dalle radici soul e simile ad un’onda sismica. Dopo molti album da solista, il raggiungimento della fama europea in ambito pop, e un variegato ventaglio di collaborazioni musicali nei dischi, nei film e sul palcoscenico, Sarah-Jane Morris continua a spingere la sua carriera non convenzionale verso vette sempre più alte. L’artista è in residenza abituale al Ronnie Scott’s di Londra dove per due settimane si esibisce in due show per sera accompagnata da una band di dodici elementi e da ospiti speciali, facendo sempre registrare il tutto esaurito. Dedicato alle popolazioni africane e alla musica di quel continente, che ha ispirato così tanti artisti per così lungo tempo, l’ultimo album di Sarah- Jane, ‘Bloody Rain’, mette insieme un variegato gruppo di musicisti. Tra i numerosi ci sono il cantante, nato in Zimbawe, Eska, il senegalese Sekcou Keita alla kora, il Soweto Gospel Choir e Adam Gassler dal Sudafrica, il trombettista jazz americano/israeliano Avishai Cohen, il sassofonista anglo-caraibico Courtney Pine e Pee Wee Ellis -ex arrangiatore di James Brown– e naturalmente le anime gemelle della band che accompagna la Morris in tour, cioè il chitarrista e coautore di molte delle nuove canzoni Tony Remy, e il session man di Sting Dominic Miller, insieme a Henry Thomas, Martyn Barker, Tim Cansfield ed Adriano Adewale. Alle voci la Morris è accompagnata, nell’album, da un coro eccezionale – il ben noto cantante jazz inglese Ian Shaw, suo figlio Otis Coulter, Janine Johnson, Lilybud Dearsley, Gianluca di Martini e Roberto Angrisani. Una musica che ti induce a ballare e a riflettere contemporaneamente. Il suo album precedente ‘Cello Songs’ è stato registrato dal vivo con Enrico Melozzi (violoncello), Dominic Miller (chitarra classica) e quattordici violoncelli. Quest’album è stato lanciato a Roma alla fine del 2011. Sarah-Jane è stata invitata ad esibirsi in Vaticano per il Concerto di Natale accompagnata dall’orchestra e da Dominic Miller, e l’evento è stato trasmesso dal vivo dalla televisione italiana. Il primo concerto nel Regno Unito si è tenuto durante il prestigioso Festival Letterario di Hay il 6 giugno, e il grande lancio è stato fatto alla Purcell Room come parte del London Jazz Festival; a questo sono seguite date in tutto il paese. La fotografia sotto si riferisce al concerto nella Purcell Room, a cui ha partecipato anche un coro gospel formato da dieci elementi (tra cui Cleveland Watkiss, Sara Gillespie, Gill Manley e molti altri). ‘Where It Hurts’, altro suo album, è un disco caratterizzato da sorprendenti collaborazioni alla scrittura ed alla produzione. I brani sono stati scritti insieme a Dominic Miller (braccio destro di Sting e coautore di ‘Shape of My Heart’) ed a Martyn Barker (Billy Bragg and The Blokes), ed il disco è stato lanciato al Ronnie Scott’s (Londra) ed al Blue Note (Milano). ‘Where It Hurts’ è anche il titolo del monologo di Sarah-Jane, che è stato presentato in anteprima al Festival di Edimburgo ed ha ricevuto recensioni entusiastiche. Scritto insieme a Michael Crompton con l’accompagnamento di Dominic Miller alla chitarra, si compone di storie e canzoni che partono dalla sua infanzia ed attraversano il periodo delle sue varie collaborazioni artistiche. Sarah-Jane ha pubblicato una nuova versione di ‘Don’t Leave Me This Way’ vent’anni dopo che questa canzone raggiunse il numero uno nel Regno Unito e divenne il singolo più venduto dell’anno. Nel settembre del 2008 ha pubblicato il suo secondo CD in collaborazione con Marc Ribot (Tom Waits), ‘Migratory Birds’. Il CD, composto da dodici tracce, è una raccolta di canzoni di Bob Dylan, Rickie Lee Jones, Janis Ian, Damien Rice, Dolly Parton e Velvet Underground. Tra i suoi successi internazionali ci sono hit in Giappone, Germania, Grecia (due dischi al primo posto in classifica) ed Italia, dove è stata premiata con la chiave della città di Verona, onorata con un Grammy europeo, e dove ha vinto il festival internazionale della canzone di Sanremo. I suoi concerti più importanti comprendono un concerto ‘Swing Ladies’ con Chaka Khan e Monserrat Caballe, una esibizione davanti a diecimila fans ad Atene, il Red Wedge Tour, concerti al Teatro dell’Opera di Venezia, all’Arena di Verona, all’Anfiteatro di Taormina in Sicilia, alla Royal Albert Hall, un tour europeo con la Royal Philarmonic Orchestra, numerose settimane di tutto esaurito al club londinese Ronnie Scott’s ed il concerto ‘What Women Want’ con Sinead O’ Connor e Chrissie Hynde alla Royal Festival Hall.

BIO ANTONIO FORCIONE

Dal primo momento in cui Antonio Forcione entra in palcoscenico accolto da entusiastici applausi, un umile sorriso sul suo viso, la chitarra in mano, sai di essere in presenza di un vero artista e che ti aspetta una serata con un pizzico di magia. E non appena le prime note profonde, calde, intense fluttuano nell’aria, subito si fa un tale silenzio che si potrebbe sentire un ago cadere e si percepisce l’incantesimo sonoro della sua chitarra serpeggiare in tutta la sala. Come ha scritto un critico, “Immaginate un incrocio italiano tra Michael Hedges, John McLaughlin e Django Reinhardt…un potere feroce, furioso, controllato, una precisione meticolosa ed una limpidezza di espressione…sorprendente personalità musicale.” I diciannove impressionanti album di Antonio Forcione e i numerosi tour internazionali in festival e teatri – sia come artista solista, sia in duo, sia con il suo quartetto acustico – gli hanno procurato il grande plauso della critica dalle lontane Australia ed Hong Kong fino ai Caraibi, alla Russia ed all’intera Europa. Ha “le mani di una tarantola e il cuore di un leone”, come un altro critico lo ha descritto. I numerosi premi che l’artista ha ricevuto sono allineati nella mensola sopra il pianoforte della sua casa nella zona ovest di Londra, tutt’altra cosa rispetto ai suoi umili esordi in un piccolo paese del sud Italia, che ha abbandonato per frequentare una scuola d’arte, arrivando infine ad esibirsi nelle strade di Londra dove ha vinto il premio come Artista di Strada dell’Anno in Covent Garden. Questo gli ha procurato direttamente un’apparizione televisiva alla BBC e l’opportunità di intraprendere un tour europeo. Non si è mai più guardato indietro da allora, ma non ha nemmeno dimenticato le sue radici. Se si ascoltano attentamente le sue composizioni, si percepisce la nostalgia per il suo piccolo paese, per gli uliveti, per le strade polverose e per i primi amori di un giovane ragazzo. Antonio ha recentemente terminato il suo album ‘Sketches of Africa’, accolto positivamente dalla critica, ed ora sta rivolgendo le sue energie su Cuba, dove sta lavorando insieme ad artisti del calibro di Pancho Amat, Alejandro Martinez e Jorge Luis Chicoy per il suo prossimo album. Questa collaborazione comprende anche il suo coinvolgimento in un film-documentario musicale le cui riprese sono previste alla fine del 2017. Alcune esibizioni di Antonio: https://www.youtube.com/watch?v=vuzyh-MCk0E https://www.youtube.com/watch?v=l7z84VCgnfc https://www.youtube.com/watch?v=LJSxY-5YePI Antonio Forcione Quartet in ‘Africa’, dall’album ‘Sketches’ Interpretazione solista di ‘I Heard It Through the Grapevine’ ‘Madiba’s Jive’, il tributo di Antonio a Nelson Mandela Antonio è anche uno dei tre componenti dell’AKA Trio, nel quale suona insieme al maestro senegalese di kora Seckou Keita ed al percussionista brasiliano Adriano Adewale. Il trio ha in programma un tour nel Regno Unito nel 2017, e un assaggio di questo coinvolgente spettacolo può essere visto qui: https://www.youtube.com/watch?v=AOQ1wonYAlk I suoi precedenti album includono collaborazioni con colleghi musicisti quali Charlie Haden, Trilok Gurtu, Kay Eckhardt, Sabina Sciubba, Claudio Roditi, Rossana Casale. Artistico, intenso e tremendamente creativo, Antonio è un musicista di autentica eccellenza. Sempre imprevedibile, la sua è una esaltazione degli aspetti inattesi della vita, una musica di rara delicatezza, humour e, non ultima, passione.

BIO WALTER RICCI

classe 1989, cresce in un ambiente musicale grazie agli stimoli provenienti dal padre musicista. Si forma così con l’ascolto di ogni genere di musica ma, fin da giovanissimo, è il jazz in tutte le sue declinazioni a incuriosirlo e ad appassionarlo, dallo swing al bebop sino al contemporary jazz.Attratto dai colossi come Frank Sinatra, Tony Bennet ed Ella Fitzgerald, si dedica allo studio del pianoforte specializzandosi da subito in tecnica dell’improvvisazione e in pochi anni calca i palchi più ambiti e importanti dei jazz club nazionali, esibendosi con musicisti di rinomata fama.Nel 2006 vince il “Premio Nazionale Massimo Urbani” e la sua carriera ha definitivamente inizio, è in quell’occasione che incontra il trombettista torinese Fabrizio Bosso, che spesso lo vorrà accanto a sé e che lo sosterrà negli anni a seguire.Nel 2007 suscita l’interesse di alcuni network internazionali e testate giornalistiche come “Jazz Magazine” e “Jazzit”, che gli dedicano diverse interviste. Nel 2008 incontra Stefano Di Battista, con il quale si esibisce in Italia e all’estero, in Francia, Spagna, Svizzera.Nel 2009/10 arriva l’incontro con Pippo Baudo che lo invita al programma “Domenica In” come vocalist dell’orchestra diretta da Pippo Caruso. Nelle numerosissime puntate del programma, in onda sulla prima rete nazionale, ha l’occasione di incontrare e duettare con artisti di fama internazionale, tra i quali Michael Bublè e Mario Biondi. Quest’ultimo lo inviterà a collaborare nel suo disco e nel suo tour.Nel 2015 partecipa e arriva in finale al prestigioso concorso canoro “Monk Competition” organizzato da Quincy Jones a Los Angeles.All’inizio del 2016 Fabrizio Bosso lo chiama a partecipare stabilmente nel suo tour “Spiritual” e incidono un album per la collana dedicata al jazz italiano pubblicata dall’Espresso. A settembre dello stesso anno partecipa al festival internazionale New Wave contest a Sochi, in Russia, dove si aggiudica il primo posto sul podio.Nel 2021 riceve il prestigioso Premio Lunezia a Roma esibendosi al Colosseo, per la poetica del testo, per il sound retrò dal lusinghiero aplomb e per la straordinaria abilità interpretativa dell’artista che muta la voce in veicolo di emozioni eterne”, così scrisse Selene Pascasi, giornalista autrice di Il sole 24 ore. Nel 2022 incide l’album “Walter Sings Nat King Cole”, un personalissimo omaggio al grande artista americano stampato in formato vinile e in tiratura limitata, presentato nei più prestigiosi festival e rassegne internazionali. Walter Ricci, esibendosi sia con formazioni proprie sia in collaborazione con artisti di chiara fama, dimostra di avere non solo la padronanza della grande tradizione dei più noti crooner d’oltreoceano ma, grazie all’ascolto senza restrizioni e all’amore senza limiti per la musica di ogni genere e tempo, di riuscire a creare uno stile personale denso di sfumature e di nuove sonorità, che spazia con grande naturalezza dal jazz al pop.Nel 2023 l’artista Walter Ricci interpreta e dà voce a Fred Buscaglione nello spettacolo teatrale intitolato “Fred!”, con Fabrizio Bosso e la regia di Arturo Brachetti, andato in scena a Torino al teatro Carignano per dodici giorni registrando sempre sold out. A gennaio 2024 la Fondazione Ravello ha messo in scena all’Auditorium Oscar Niemeyer l’orchestra Salerno Jazz Orchestra diretta da Sandro Deidda con la voce di Walter Ricci come ospite speciale. Ad aprile 2024 Walter Ricci è la voce dell’ensemble strumentale dell’Orchestra Italiana del Cinema che in occasione del Roma Film Music Festival 2024 ha omaggiato grandi classici di Hollywood con i concerti intitolati “Henry Mancini Celebration” e “James Bond Reloaded”. 

Articoli correlati

Pin It on Pinterest

Share This