Ogni tre giorni una donna viene uccisa
Altre subiscono violenze e maltrattamenti
La vittima tace nel timor d’essere invisa
Della paura e vergogna patire pene e tormenti.
Dramma quotidiano di inaudite proporzioni
Dolore infinito, solitudine che pesa
Massacrate di botte da compagni-padroni
Che lavano nel sangue separazione e offesa.
Giornata Internazionale della Donna
Definita in modo improprio come festa
Opera d’arte lei, in pantaloni o con la gonna
Ma che discriminata sessualmente sempre resta.
L’otto marzo è il simbolo di vessazioni
Che nel corso dei secoli ha dovuto subire
In base al sesso, a parità di posizioni
Retribuzioni inferiori ancora oggi percepire.
Combattere per qualcosa che spetta di diritto
Non più le “quote rosa” ma uguaglianza
Traguardi, aspirazioni, potere, non conflitto
Autonomia, dignità, rispetto e vera alleanza.
E’ molto difficile essere una donna
Pure con tutte le sue contraddizioni
Al suo valore ben di rado vi si accenna
Si parla con malizia di altre prestazioni.
La donna non è mai il male peggiore
Non è il sesso debole ma quello forte
L’anima e l’intelligenza le ha nel cuore
Per i figli si batte ancora fino alla morte.
La donna va amata e rispettata sempre
Non solo un giorno con fasci di mimosa
Perché più della natura ha forti tempre
Carezza della vita, libera e coraggiosa.
Se sia nato prima l’uovo o la gallina
E’ una domanda priva d’importanza
Sempre il re lo partorisce la regina
Nel grembo di una donna è l’umana onnipotenza.
Maria Rosa Bernasconi
