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Mostre: a Ragusa Ibla l’installazione “Forest Lux” della visual artist Rosa Mundi

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IL CAVALLO IL MURO DEL TEMPO Cerchi in ferro quattrocenteschi delle antiche botti di vino, vetro plastificato, tempera naturale, materiale organico marino 2021

LA VISUAL ARTIST ROSA MUNDI OMAGGIA LA SICILIA CON L’INSTALLAZIONE “FOREST LUX”. Dopo la tappa di Palermo, l’incredibile installazione approderà nella città di Ragusa Ibla presso l’Auditorium San Vincenzo Ferreri

Mercoledì 20 aprile 2022, alle ore 18.00, nello spazio espositivo dell’Auditorium San Vincenzo Ferreri di Ragusa Ibla, si inaugura Forest Lux, installazione artistica di Rosa Mundi con musiche di Mario Bajardi, a cura di Andrea Guastella. All’inaugurazione saranno presenti il sindaco di Ragusa Giuseppe Cassì, lassessore alla Cultura Clorinda Arezzo e il curatore Andrea Guastella.

Dopo l’esposizione al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Riso a Palermo, Forest Lux approda anche a Ragusa con le sue sfere armillari che hanno accompagnato lo scorso anno le Olimpiadi invernali di Cortina. La mostra si terrà all’Auditorium San Vincenzo Ferreri di Ragusa Ibla dal 20 aprile al 3 maggio, con ingresso libero tutti i giorni, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 21.00.

Dal 5 maggio al 15 giugno 2022 l’installazione sarà accolta nella corte interna del Castello di Donnafugata ed inserita nel relativo percorso di visita (dal martedì alla domenica, orario 09.00-19.00).

“Una mostra – dichiara l’Assessore Domenico Arezzo che inaugura un lungo e corposo calendario di momenti d’arte, fotografia e design che vedrà il nostro Auditorium San Vincenzo Ferreri quale perno di accoglienza culturale. Abbiamo voluto inaugurare questo ciclo con una mostra che si contestualizza bene nella location in cui sarà ospitata per il doppio aspetto, estetico e scientifico, cui le sfere armillari si prestano. Il collegamento fortemente voluto fra l’Auditorium di Ragusa Ibla e il Castello di Donnafugata, dove la mostra si sposterà, vuole avvicinare la città al suo territorio, contrastando l’idea che i due poli non possano comunicare in maniera fluida e diretta, con un conseguente vantaggio reciproco.”

Prima di Galileo, si credeva che la terra fosse il centro dell’universo e che i pianeti le girassero intorno. Per stabilire la loro posizione, si utilizzava la sfera armillare, uno strumento inventato dall’astronomo greco Eratostene che aveva al centro una sfera, a rappresentare il nostro pianeta, circondato da quattro anelli circolari: un primo anello individua l’orizzonte che divide il globo in due emisferi; un secondo, collocato perpendicolare al primo, segna il meridiano; infine, i due anelli rimanenti indicano la latitudine e la longitudine. La mostra Forest Lux è l’occasione perfetta per avvicinarsi, anche attraverso le suggestioni dell’artista, a un meccanismo complesso e affascinante quale appunto la sfera armillare.

La collaborazione tra Rosa Mundi e il compositore Mario Bajardi, andata infittendosi nella serie The box e in Tamburi, rivela in queste ultime sculture la sua massima coesione. In Forest Lux le visioni si spogliano, sulle ali della musica, di ogni esplicito riferimento figurale, racchiudendo, tra un “rosone” e un apocalittico “giudizio”, il cammino dell’uomo. E se i tre cerchi delle armille costruite dall’artista con antiche botti di vino del ‘400 tratteggiano una immaginaria sfera ellittica che divide in sezioni i dodici segni dello zodiaco, le note stridule e apparentemente dissonanti di Bajardi accompagnano l’inizio e la fine del pensiero umano nella sua trasformazione da verbo a immagine, da racconto a ricordo, da sinfonia a memoria.

“Una volta entrati nella foresta, tanto le immagini quanto i suoni susciteranno negli ignari (e fortunati) visitatori un senso di spaesamento che potrà sì indurli a cercare appiglio in qualche dato positivo, ma potrà anche liberarli, indirizzandoli a percorrere un sentiero personale” (dal testo in catalogo di Andrea Guastella, “Lo specchio e il giardino”)

E se pure, a dispetto dell’evidenza, le sfere armillari li convincessero dell’esistenza di un percorso preordinato – la vista, si sa, è stata sempre ritenuta un prolungamento del cervello, come la visione fotografica è stata scambiata, quando non lo è affatto, per un’affidabile copia del reale – la musica, con le sue apparenti incertezze, i suoi abbandoni, i suoi stridori e dissonanze, svelerà loro che le immagini, come Rosa Mundi sa benissimo, dipendono solo dal Punto di vista.”.

Rosa Mundi è uno degli otto artisti di Postumano Metamorfico, Padiglione della Repubblica di San Marino per la cinquantanovesima Biennale di Venezia.

 

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Info mostra

Auditorium San Vincenzo Ferreri, Ragusa Ibla via Giardino, 1 – INFO: 0932.676 550 (Piazza S. Giovanni) – Hi! – Hybla Tourist Information 391 79 10 927

  • Inaugurazione: 20 aprile 2022, ore 18.00
  • Durata della mostra: 20 aprile – 3 maggio 2022
  • Orari di apertura: 10-13 e 16-21, tutti i giorni
  • Ingresso: libero

Castello di Donnafugata, Ragusa C.da Donnafugata – INFO: 0932.676 500

  • Durata mostra: 5 maggio-15 giugno 2022
  • Orari di apertura: 9-19, lunedì chiuso
  • Ingresso: tariffe castello Donnafugata

Website:

http://www.rosamundivisualart.com/it/

 

La storia si ripete

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La storia si ripete

30 novembre 1939

13 marzo 1940

 

La prima guerra mondiale, la rivoluzione russa e la fine dell’impero fecero sì che la Finlandia potesse ottenere l’indipendenza il 6 dicembre del 1917. Conseguenza di questo accordo fu una guerra civile breve, ma violentissima. I bianchi finlandesi furono supportati dai tedeschi e guidati dal generale barone Gustaf Mannerheim, ritenuto ancora oggi il più grande eroe nazionale finlandese, che sconfisse i comunisti e costrinse i superstiti a rifugiarsi in Russia. Il 2 febbraio 1920 in Estonia fu firmata la pace tra la Russia e la Finlandia. 

In quel periodo, la Russia era impegnata in una guerra civile e in quella polacco-sovietica, tutto questo fece sì che negli accordi la Finlandia ottenesse dei confini molto vantaggiosi. 

Nonostante tutto le due nazioni rimasero sempre ostili.   

Così, come avviene sempre, quando tacciono le diplomazie e tuonano i cannoni ebbe inizio il conflitto tra Russia e Finlandia.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale la Finlandia si era dichiarata neutrale, ma, temendo un’offensiva da parte della Russia, chiese aiuto agli stati europei, ma senza successo. 

L’unione sovietica, avanzò, ancora una volta e chiese alla Finlandia parte della regione della Karelian.   

Nei primi mesi del 1938 Stalin aveva già deciso che doveva sconfinare ed invadere la Finlandia. Non vi erano accordi, ma solo decisioni. Fu il sottosegretario sovietico Boris Jarcev a telefonare al ministro degli esteri finlandese Vaino Tanner, i due si incontrarono il 14 aprile, ma fu un nulla di fatto. Nei mesi a venire furono incontri, richieste e dinieghi. 

All’inizio del 1939, migliaia di volontari della Società accademica di Carelia, rafforzarono le fortificazioni lungo la frontiera istmica con l’URSS. 

I fatti che seguirono riempirono le pagine della storia. 

Mesi di contrattazioni, ma “ tanto tuonò che piovve” e furono interrotte le relazioni diplomatiche. Il 30 novembre venne dato l’ordine di attaccare la Finlandia. La guerra russo finlandese è nota come guerra d’inverno. 

Fin dal 1938, i russi, stavano tentando di trovare un accordo con i finlandesi per la cessione di territori ritenuti strategici per la difesa dei loro confini ed in particolare per la difesa di Leningrado. Stalin sosteneva che non poteva spostare Leningrado, troppo vicina alla frontiera e per proteggere la capitale doveva allargare i confini. 

Questi fatti ci ricordano in breve i rapporti non sempre sereni che la Grande Madre Russia ha avuto con le nazioni confinanti. 

La Finlandia durante la guerra d’inverno  ebbe un alleato: il generale inverno. Oggi Svezia e Finlandia chiedono l’adesione alla NATO. Durissima la reazione del Cremlino. Questa volta ad affrontare il nuovo zar saranno Magdalena Andersson e Sanna Marin. 

Attento zarievic due donne sono meno fredde della neve, ma astute come le volpi siberiane.

 

Betty Scaglione Cimò 

“Napoletano? E famme ‘na pizza” | di Valeria Tufariello

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“Napoletano? E famme ‘na pizza”

Il teatro napoletano è un’eredità imponente. Le infinite opere che contiene hanno toccato argomenti, valori e tradizioni rappresentate con cura ed attenzione. La napoletanità fa sorridere con facilità, ma non è cosa semplice. Se si pensa ai grandi come Totò, De Filippo, Troisi e anche De Crescenzo, capisci che chi verrà dopo è in seria difficoltà, spinto a prendere spunto e ispirazioni. Ma la cosa più difficile è evitare di scivolare in scadenti imitazioni che rovinano il ricordo dei grandi del passato. In questo Vincenzo Salemme è riuscito a fare un’opera di straordinaria bellezza. Due ore di risate, nostalgia e riflessioni che hanno cesellato con cura l’opera di questo attore straordinario, restituendo al pubblico il tanto atteso riscatto, dopo mesi difficili, facendo un dono di altissimo livello a chi ha scelto di andare a teatro a vedere: “Napoletano? E famme ‘na pizza”. La sensazione di essere su una nuvola e di pesare poco più di una piuma, mi ha accompagnata fino a casa.

“Napoletano? E famme ‘na pizza”

Cinema, Virzì (UGL): Solo scelte inique dal governo

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“Sono inaccettabili le disparità perpetrate per scelte governative inique a danno delle sale cinematografiche costrette a far assistere alla visione dei film agli spettatori con tanto di mascherina Fpp2 e green pass rafforzato misure ingiustificate in quanto le distanze fra uno spettatore e l’altro sono garantite e la posizione stabile dello stesso con visione unidirezionale del film non comporta alcun movimento, mentre nelle sale da ballo si registrano assembramenti senza controllo”.

A dichiararlo è Filippo Virzì, Segretario regionale in Sicilia dell’UGL creativi.

“Il governo  –  denuncia Virzì –  dovrebbe risponderne in prima persona con i propri governanti miopi e distratti da logiche apparentemente inspiegabili, ma che in realtà sottendono un evidente favoritismo a vantaggio delle reti in streaming acerrime concorrenti dei cinema senza alcuna protezione derivante dalle finestre di proiezione, ossia un film lo vedi al cinema in prima visione e subito dopo pochissimo tempo su Netflix o Prime, l’attuale Window a 90 giorni è inutile non tutela le sale cinematografiche in quanto insufficiente”.

“Occorre un piano di rilancio –  rilancia il Segretario – ad ampio raggio per l’Esercizio  e il Mercato Theatrical, prima che sia troppo tardi, a rischio ci sono la chiusura di centinaia di sale, già oltre 500 non hanno riaperto, centinaia di posti di lavoro e la fine dell’esperienza del cinema al cinema così facendo cari governanti ucciderete il cinema e la sua magia”.

“Il dipinto” | Legge Valerio Toninelli | Narratore e Pittore | Racconto tratto da “Novelle Brevi di Sicilia” IV edizione

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Valerio Toninelli

“Il dipinto” | Legge Valerio Toninelli | Narratore e Pittore | Racconto tratto da “Novelle Brevi di Sicilia” IV edizione

Per ascoltare clicca qui:

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Durata video-clip: 06:00 minuti

Voce e interpretazione di Valerio Toninelli:

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Valerio Toninelli

Autore: Andrea Giostra

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Interviste ad Andrea Giostra | Play List di YouTube:

Interviste ad Andrea Giostra | Play List di Facebook:

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QUALI LE 5 CASE EDITRICI CHE HANNO PUBBLICATO IL LIBRO E COME ACQUISTARE ONLINE LA IV EDIZIONE DELLE NOVELLE BREVI DI SICILIA:

“CTL editore”, Livorno, “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione, aprile 2022,

https://www.ctleditorelivorno.it/product-page/novelle-brevi-di-sicilia

“Casa Cărții de çtiință” ed., Cluj-Napoca, Transilvania, Romania, settembre 2021. “Povestiri scurte din Sicilia”, IV edizione,

https://www.casacartii.ro/editura/carte/povestiri-din-sicilia/

“Biblios ed.”, Milano, dicembre 2020. “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione,

https://www.amazon.it/Novelle-brevi-Sicilia-Andrea-Giostra/dp/8894565521/

“Rupe Mutevole ed.”, Bedonia (Parma), novembre 2020. “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione,

https://www.rupemutevole.com/shop-online?ecmAdv=true&page=5

“La Macina onlus ed.”, Roma, ottobre 2020. “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione,

https://www.amazon.it/Novelle-brevi-Sicilia-Andrea-Giostra/dp/8894261425/

https://www.lamacinamagazine.it/pubblicato-il-libro-novelle-brevi-di-sicilia/

CREDIT:

Musica di:

Richard Galliano – Tangaria Quartet Barbara

Immagini di:

Milano galleria Vittorio Emanuele II 4K | turismo in pillole #6 – tourism in milano

https://youtu.be/TwWw8NUuhvs

“Ho riposto le 14 Novelle brevi di Sicilia in uno scrigno per poterlo aprire ogni volta che desidero essere travolta…” | di Patrizia Zara

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Andrea Giostra, “Novelle brevi di Sicilia”, CTL editore, Livorno, 2022

Ho riposto le 14 “Novelle brevi di Sicilia” in uno scrigno per poterlo aprire ogni volta che desidero essere travolta da immagini, colori, profumi, odori, sapori della Sicilia, di una terra così ricca di storia, cultura, tradizioni e natura, e dall’opulenza di emozioni che emanano questi attuali e brevi episodi di vita realmente vissuta da un osservatore attento.

Forti contrasti, tra l’altro tipici del luogo, come forti venti alimentano un fuoco, alimentano ancor più la passione  che ricama storie semplici di vita quotidiana, con immagini traboccanti di sensazioni, e tutto si amplifica nel caldo dell’estate.

In “Agosto a Palermo”, il centro storico di Palermo ricco di – sì contraddittoria architettura –, si mescola con la folla di turisti e contrasta con il resto della città che è deserta, perché è estate, e fuori dal centro si torna indietro nel tempo, e si ricordano i funerali, le saracinesche rispettosamente abbassate al passaggio del morto e le frasi dialettali sempre uguali, che si ripetono come un disco incantato, scaldato dal complice caldo del sole. Ma già nella prima novella, “Gli auguri di mia nonna ottantenne”, c’è un contrasto tra l’inizio del racconto e il seguito che sorprende e lascia ad un tratto senza parole, e il dialetto siciliano odora di vita vissuta a contatto con quella terra solcata dal tempo, che si riflette sul volto di una donna che augura al nipote di godersi in pieno la vita.

Ne “Il sindaco”, la granita alla messinese è servita come per tradizione con la brioche che al microonde si è dovuta abituare e osserva con piacere quanto il sindaco preferisca la famiglia alla prestigiosa carica istituzionale.

Ne “La bigliettaia”, la forte luce accecante del sole sullo specchio che riflette l’immagine di una donna procace ed elegante, contrasta con l’ufficio bianco e insignificante, arredato con antiquati mobili di rovere, e quella forte luce e quel bianco contrastano con il suo nero pelo, con il vestitino aderente nero, con la spiaggia nera ma per niente attraente, anzi, lurida e puzzolente, che come le forti mani del pescatore di tonnara ti prende voracemente.

“Il senatore”, sotto il caldo sole legge il giornale, e contrastano il rosso del sangue e il minaccioso vulcano, con la pace, il silenzio e l’acqua del mare.

Ne “Al telefono”, il dolore lascia la stanza sempre più vuota e silenziosa, mentre la strada è sempre più affollata e rumorosa.

Ne “La doccia”, uno specchio moderno riflette un rapporto consumato virtualmente, una passione dai caldi toni che si spegne nell’acqua e nella bianca schiuma di Dolce e Gabbana e non nel profumo della pelle della donna lontana. Il vestitino che copre quel corpo caldo che si fa desiderare ha un colore freddo, è verde, come lo è il simbolo di WhatsApp sul cellulare, come un rapporto non reale in cui manca il contatto carnale.

Ne “La conferenza”, verdi sono le sedie, il tavolo, il prato, l’acqua de “Il lago dei Cigni” che il movimento delle teste attente e annuenti gli hanno ricordato. Teste dai diversi colori e dalle diverse acconciature, che sullo spartito si muovevano sicure. Diverse tonalità di verde unite a quella danza di teste sincronica, creano una musica armonica. Alla fine sparisce il colore ed è il bianco di quella sala che sempre più prevale. Aumenta il silenzio. Tutto è finito, lo spartito è vuoto.

In una grande sala gialla adornata da antichi arazzi colorati si attende “L’onorevole”. Fuori dalla finestra la città è puntellata da luci colorate che pare un ricamo, mentre nel mare blu cobalto si specchia la luna. Quella giostra di colori illumina il grigiore della serata ma non riesce a scaldare il cuore, resta negli occhi, in superficie, non cambia l’umore. Ed ecco in quella baraonda due occhi neri e profondi ed è lì che si affonda, e nascono i veri colori di una forte emozione, e mai si dimentica quella visione.

Ne “I dissuasori”, il caldo estivo amplifica il calore dell’asfalto appena gettato ed il suo tanfo, e aumenta la forza e il suono delle parole dialettali gettate dopo la fascia bianco- rossa che delimita la strada, aumenta la vitalità tipica delle persone del luogo che lì appare e sembra una scenetta teatrale. In questo caso non ci sono contrasti ma è come bere un caffè tutto d’un botto e sentirlo quasi uscire dalle narici, come accade in “Una giornata ordinaria” per niente sedentaria.

“Innamorato” rivela un contrasto nell’animo. Il successo si guarda allo specchio e vede il fallimento e viceversa.

In “Auguri da Palermo”, al comodo viaggio in macchina verso un promontorio in cui si ammirano le meraviglie di quella terra, si affianca il ricordo di coloro che a piedi scalzi o in ginocchio avevano raggiunto la grotta di quel monte in preghiera, dove dimoravano le reliquie della Santuzza, per scongiurare la peste.

“Zonta Zyz” ci saluta calorosamente facendo festa con il suo tripudio di luci, suoni, odori e colori e ora io che, ahimè, non sono mai stata nel caldo abbraccio della Sicilia, la vedo avvolta da un aurea nuova, come quella delle donne diventate Zonta, la cui etimologia della parola, ho scoperto che significa “aggiunta”, sì proprio così, ora grazie a queste novelle ho aggiunto qualcosa in più nello scrigno di quella meravigliosa terra.

Patrizia Zara

Patrizia Zara

Patrizia Zara è artista, scenografa e pittrice iperrealista.

https://www.patriziazarapittrice.com/

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https://www.facebook.com/patrizia.v.zara

L’autore Andrea Giostra

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Andrea Giostra

QUALI LE 5 CASE EDITRICI CHE HANNO PUBBLICATO IL LIBRO E COME ACQUISTARE ONLINE LA IV EDIZIONE DELLE NOVELLE BREVI DI SICILIA:

“La Macina onlus ed.”, Roma, ottobre 2020. “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione,

https://www.amazon.it/Novelle-brevi-Sicilia-Andrea-Giostra/dp/8894261425/

https://www.lamacinamagazine.it/pubblicato-il-libro-novelle-brevi-di-sicilia/

“Rupe Mutevole ed.”, Bedonia (Parma), novembre 2020. “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione,

https://www.rupemutevole.com/shop-online?ecmAdv=true&page=5

“Biblios ed.”, Milano, dicembre 2020. “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione,

https://www.amazon.it/Novelle-brevi-Sicilia-Andrea-Giostra/dp/8894565521/

“Casa Cărții de çtiință” ed., Cluj-Napoca, Transilvania, Romania, settembre 2021. “Povestiri scurte din Sicilia”, IV edizione,

https://www.casacartii.ro/editura/carte/povestiri-din-sicilia/

“CTL editore”, Livorno, “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione, aprile 2022,

https://www.ctleditorelivorno.it/product-page/novelle-brevi-di-sicilia

Interviste ad Andrea Giostra:

Per ascoltare la lettura e interpretazione dei racconti e delle novelle siciliani:

Vincenzo Bocciarelli è attore, regista, artista, allievo di Giorgio Strehler e del Piccolo Teatro di Milano, è uno degli attori più talentuosi e di grande sensibilità artistica del panorama nazionale. Molto noto in Italia e nel mondo. In questa Play List di YouTube recita e interpreta le “Novelle brevi di Sicilia” e altri racconti siciliani inediti:

Per leggere gratuitamente online le “Novelle brevi di Sicilia”, clicca qui:

https://andreagiostrafilm.blogspot.it/2017/09/novelle-brevi-di-sicilia-mia-nonna-vita.html

 

“MINARI” a project for Art

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How many times during art history lots of landscapes were painted, where vegetation has been used to improve the value of the paintings. An example is oriental art, where the union with nature is much more presented, but also strong like the Levante cuisine that is based on a composure of colours and flavours.
In Korean cuisine traditional dishes are based on fruits and vegetables. That’s because there are a lot of fields, plants and spices available. During all seasons these are illuminated by the sun and fed by rain. Korea is surrounded by the ocean thus seasons offers different products all the year long, also products from the sea.
A plant which is being used frequently in korean dishes, which grows in all the ambients in the far east and has healthy beneficts, is Minari. Similar to our parsley and it is something incredible.
Also the Venetian lagune, a little paradise, is home of a plant mostly used in cooking, named Salicornia, a protected spiece of plant, used in ancient receipts and recently rediscovered by chefs. It has a particular flavour because of the salted water of the Venician lagune.
Into the lagune, between the embankment the reflections of water and the protected habitat, is being created a microambient of the growing of vegetables. In cuisine the flavour of these vegetables it’s very appreciated.
The Art of cuisine is to dose, choose, associate, smell and create a perfect dish opera rich of that simple value that precisely is mixing all the ingredients.
Food and Art follow the evolution of time and the concept has been changing during centuries. Art reflects society where we live with it’s convictions, ethics, ideas and techniques and can be related to our senses, perceptions and sentiments without any doubt.
“Minari” takes also place in cinema, it is the title of a film which have a korean family as main character that was able to move to America in the 80’s. It was candidate for the Oscar in 2020.
Art doesn’t have any limitation and travels through time and takes place in many uses. In this way an art-project named “Minari” has been born which will be presented in Venice in the Venice Art Gallery, located in the cultural centre of the metropolitan city, every year promoter of interesting International Art exhibitions. Many artists from all over the world partecipate at “MinAri”, a collective exhibition which find a relation with the lagunar ambient aswell as waterplant to be found near Korean watersides. The group has met in Korea many
years ago during an international art festifal at the Heageumgang Theme Museum in Geoje.
“Minari” is the vital experience to which artists participate to exchange it’s unique experiences. A strong project which is very important because it links cultures and different styles to a unique one, a multicolor link through different knowledges that need a universal language, which is named Art.
It’s a group of artists that “MinAri” mix together, a project that start from different cities and countries, for a strong and clear objective, different in experiences, which have a rich heritage. Their joined forces contribute to an emotive meaning.
The project became a workplan that links north and south-american with european aswell as asian cultures. It has such an important value to sustain art and cultures with the biggest existing meaning of it, giving a symbiosis between many partecipant countries born out of friendship and mutual interest for art, culture and multi cultutal society.
The exhibition will take place from 23 of april to 7 of may 2022, coordinated by artist Alexandra Van Der Leeuw from Holland, with the organization of the Responsible and P.R. Deborah Scarpato, and presentation by Professor Giorgio Gregorio Grasso, historic and art critique. He will officially open the event at 18.00 o’clock.
The Artists partecipants from all over the world are:
. Alexandra Van of Leeuw, Holland;
. Amalia Gli Merino, Spain and Germany;
. Carlos Aranha, Ecuador and Canada;
. Heidi Fosli, Norway;
. Micheal Kazemi, Iran and Korea;
. Nao Morigo, Japan;
. Richard Buxani, Philippines;
. Sigmund Nyberg, Norway;
. Swati Ghosh, India and Norway
. Yasuyuki Ueda, Japan.
Guest:
. Monica Isabella Bonaventura, Italy.
Venice Art Gallery is located in: Calle del Traghetto 2799, Dorsoduro, Venezia
M° Monica Bonaventura

“MINARI” un progetto per l’Arte

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Quante volte nel corso della storia dell’arte sono stati riprodotti e dipinti paesaggi dove la vegetazione rendeva importante con un valore aggiunto l’opera stessa, un esempio viene dall’arte orientale, dove il legame con la natura è molto forte e presente, ma pure forte è come la cucina del Levante si basi sull’equilibrio tra colori e sapori.
Nella cucina coreana i piatti tradizionali sono a base di frutta e verdura, molto salubre quindi, questo perché esistono molti campi, erbe e piante a disposizione che nelle varie stagioni vengono irradiati dal sole e bagnati dalla pioggia; essendo comunque una penisola circondata dall’oceano, le stagioni offrono prodotti diversi tutto l’anno, compreso i prodotti provenienti dal mare.
Una pianta che viene usata di frequente nei piatti coreani, che cresce ovunque negli ambienti umidi dell’Est asiatico e dalle proprietà benefiche è il Minari, simile al nostro prezzemolo ed è qualcosa di sorprendente.
Anche la Laguna di Venezia, angolo di paradiso dal territorio umido, variegato e ampio, ospita e cresce una pianta che viene usata molto in cucina ed è la Salicornia o asparago di mare, una specie protetta di pianta spontanea, utilizzata nelle ricette del passato e recentemente riscoperta dagli chef più creativi, dal sapore particolare dovuto dall’acqua lagunare salina.
All’interno della laguna, a ridosso degli argini, il riflesso dell’acqua e l’ambiente protetto hanno creato un microclima favorevole alla crescita degli ortaggi, tanto che proprio in queste zone ci sono tutt’ora gli orti dove crescono le primizie della laguna. In cucina si apprezzano i sapori ricchi e intensi di questi vegetali.
L’Arte quindi nella cucina è il saper dosare, scegliere, associare, assaporare e creare da un niente opere d’arte di piatti ricchi di quel semplice valore intrinseco e apparente che è precisamente il poter accostare evolvendo senza indugio l’accostamento di vari ingredienti.
Cibo e Arte seguono dunque l’evoluzione del loro tempo e il concetto di arte come del cibo è cambiato nel corso dei secoli; il cibo come l’arte rispecchia la società in cui viviamo, con le sue convinzioni e la sua etica, con le sue idee e tecniche, perciò entrambi si possono associare ai sensi, alle percezioni, al sentimento e possono senza dubbio evocare emozioni ed entusiasmo.
“Minari” trova posto anche per il Cinema, è il titolo di un film che vede protagonista una famiglia della Corea che riesce a trasferirsi in America negli anni ’80, ed è stato candidato all’Oscar nel 2020. Ecco che l’arte ancora non ha confini terreni, ma viaggia attraverso il tempo di un risultato ampio di quello che può essere la comunicazione vera e propria, una reale informazione di un’arte che va oltre alla pittura attraverso tradizioni, cultura e modi di vivere la natura.
L’arte pertanto trova spazio in molti ambiti e nasce un progetto dal titolo “MinAri”, che vuole essere presente a Venezia alla Venice Art Gallery situata nel centro culturale della città metropolitana, straordinariamente da sempre promotrice di avanguardie e di Mostre d’Arte Internazionali, con  l’esposizione di opere d’arte dove protagonisti sono artisti provenienti da vari Paesi, una Mostra Collettiva Internazionale che trova un rapporto, una similitudine con il territorio lagunare e quello della Corea.
“MinAri” è l’esperienza vitale di come ogni artista rivendica le proprie esperienze irripetibili e senza precedenti, un progetto forte, importante di grande rilevanza perché lega culture e stili diversi verso una precisa finalità, un legame multicolore che attraverso le differenti conoscenze richiede un irripetibile e universale linguaggio che è l’Arte.
E’ un gruppo di artisti che “MinAri” unisce e fonde, un programma che parte da diversi paesi e continenti, tutti per il medesimo obiettivo, forte e chiaro, differente nelle esperienze che racchiude una ricchezza formativa e un patrimonio inestimabile, aperto ad ogni sperimentazione che accomuna, raggruppa e associa artisti che attraverso il loro impegno contribuiscono all’espressione più chiara ed emotiva che l’arte può dare.
L’Arte diventa quindi un piano di lavoro che accosta culture nordamericane con quelle europee, asiatiche e latinoamericane, di un’importanza tale da sostenere l’arte e la cultura con la più grande espressione esistente, donando una simbiosi tra i vari paesi parteciparti con diversi incontri ed eventi formativi artistici intellettuali.
La Mostra si terrà dal 23 aprile al 7 maggio 2022 ed è stata coordinata dall’artista Alexandra van der Leeuw, con l’organizzazione a cura della Responsabile e P.R. Deborah Scarpato e presentazione a cura del Prof. Giorgio Gregorio Grasso, Storico e Critico d’Arte, il quale alle h. 18:00 aprirà ufficialmente l’inaugurazione.
Gli artisti che espongono provengono da vari Paesi:
. Alexandra Van del Leeuw, Olanda;
. Amalia Gli Merino, Spagna;
. Carlos Aranha, Ecuador e Canada;
. Heidi Fosli, Norvegia;
. Micheal Kazemi, Iran e Korea;
. Nao Morigo, Giappone;
. Richard Buxani, Filippine;
. Sigmund Nyberg, Norvegia;
. Swati Ghosh, India;
. Yasuyuki Ueda, Giappone.
Ospite:
. Monica Isabella Bonaventura, Italia.

La Venice Art Gallery si trova a Dorsoduro, Campo San Barnaba – Calle del Traghetto 2799 Venezia Italy.
M° Monica Isabella Bonaventura

59.esima Biennale di Venezia, l’UGL creativi seguirà gli eventi dal 23 aprile al 27 novembre 2022

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Dopo due anni ritorna la 59.esima Biennale di Venezia che aprirà i battenti il 23 aprile per poi concludersi il 27 novembre 2022.

Le principali sedi, Giardini e Arsenale, sono la straordinaria cornice di questo evento internazionale.

A seguire  in collaborazione con il “Il Giornale dell’Arte” la nuova edizione della Biennale di Venezia con il contributo dell’Ugl Creativi e del prezioso supporto del Segretario Nazionale Giuseppe Cocco, sarà Filippo Virzì Giornalista e Segretario regionale in Sicilia dell’UGL creativi,  proponendo a partire da sabato 16 aprile 2022 per una settimana nel corso dei notiziari radio regionali in onda per tutta la Sicilia su Radio Italia Anni 60 Sicilia, Studio Più Sicilia e Radio Reporter 98 i racconti di artisti, curatori, critici e operatori del mercato i quali daranno il loro contributo raccontandoci del grande ritorno della Biennale di Venezia.

Sarà una finestra aperta su Venezia che l’Ugl creativi seguirà dal 23 aprile al 27 novembre tramite la quale  si scoprirà la magia dell’Arte, del Cinema, dell’Architettura, della Danza, della Musica e del Teatro.

“Progetto Mnemosyne”, il nuovo libro di Mirco Goldoni | di Ilaria Solazzo

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Intervista realizzata da Ilaria Solazzo per “MOB MAGAZINE”.

Aveva il romanzo nel cassetto, Mirco Goldoni, poi un giorno di febbraio incontrò l’agente letterario Eleonora Marsella e quel romanzo uscì, finalmente, dal cassetto segreto della sua scrivania. Così è nato “Progetto Mnemosyne”: un testo dove i ricordi sono i protagonisti, dialoghi ferrati e ricerche ben costruite. Un testo per tutti, non solo per gli appassionati del genere.

Mirco Goldoni nasce a Bologna nel 1965 trasferendosi successivamente a Castelfranco Emilia (MO) dove attualmente vive. Ingegnere informatico appassionato di astrofisica, inizia a leggere fantascienza da giovanissimo e ne è ancora affascinato. Alla continua ricerca di nuove idee e punti di vista, osserva da angolature originali la realtà. Sono questi i contesti che riporta nei suoi racconti. Nel tempo libero suona la batteria a livello dilettantistico e presta servizio come volontario di Protezione Civile.

Trama del libro (in breve)

La mente e i suoi meccanismi hanno sempre affascinato e incuriosito l’Uomo. E’ per questo che uno stimato professore del MIT di Boston inizia, con il proprio staff, a cercare di studiarne gli angoli più reconditi, tentando di navigare attraverso quel dedalo inesplorato. Per fare questo verrà aiutato da un giovane e promettente studente, inizialmente attirato con l’inganno, in un esperimento che ben presto si rivelerà più pericoloso del previsto. Sarà lo stesso giovane ad effettuare i viaggi più impensabili, sempre affiancato dal professore che, lentamente, rivelerà tutti i propri segreti professionali. Insieme seguiranno tracce che li porteranno fino in Africa, scoprendo verità scottanti, affrontando situazioni imprevedibili e tornando infine a casa ciascuno con il proprio carico di verità. Verità che lo studente dovrà suo malgrado affrontare.

Mirco Goldoni si racconta…

Ciao, sono Mirco Goldoni, scrittore emergente, assiduo lettore, appassionato di astronomia, volontario di Protezione Civile, batterista dilettante, padre, marito e ingegnere informatico (il tutto nell’ordine che preferite). Sono nato 56 anni fa a Bologna, ora vivo a Castelfranco Emilia (MO), la patria del tortellino. Appassionato da sempre di fantascienza, prediligo quella nella quale l’aspetto scientifico sia preponderante rispetto a quello fantastico. A Febbraio 2020 ho pubblicato il mio primo romanzo “Progetto Mnemosyne”, un viaggio introspettivo nei ricordi e nell’importanza che essi rivestono per ciascuno di noi. Ho scritto anche diversi racconti brevi, drabble e incipit (sempre di carattere fantastico/fantascientifico) che potete trovare sul mio blog www.mircogoldoniautore.it e su altrimondi.org, un blog con il quale collaboro. Alcuni di questi sono stati pubblicati su diverse raccolte. Nelle mie storie cerco sempre di pormi in situazioni anomale, originali, esploro in continuazione il ‘what if’. Ora scusatemi, ma Unusuality, la mia astronave che mi permette di viaggiare nell’Universo (fisico e virtuale), mi sta ricordando che mi aspettano per una riunione su Saturno… Spero di incontrarvi presto in una delle librerie della Terra. Un saluto da Mirco.

INTERVISTA

Gentile, professionale, simpatico, intelligente, Mirco Goldoni, è questo e molto altro. Il suo libro è geniale. Scrive divinamente. Sono certa che “Progetto Mnesmosyne” conquisterà anche voi. Il mio invito è quello di leggere il suo libro tutto d’un fiato.

Ciao Mirco e benvenuto su “MOB MAGAZINE”. Un vero onore averti mio ospite quest’oggi. Iniziamo con la prima domanda. Quando hai capito che volevi diventare autore di questo libro?

Grazie a te per l’opportunità che mi stai dando. Questo libro è nato due anni fa dopo oltre 40 anni nei quali mi ero limitato a leggerne tantissimi. La voglia di scrivere è nata all’improvviso leggendo una citazione del premio Nobel alla letteratura Toni Morrison: “Se non hai ancora trovato il libro che avresti voluto leggere, scrivilo!”. È così è nato “Progetto Mnemosyne”. Ho scoperto che dentro di me vi erano alcune idee che mi sarebbe piaciuto condividere con il mondo. Ho aperto il cassetto dei desideri, preso in mano una penna ed un quaderno e mi sono gettato nell’affascinante mondo dell’editoria italiana (Sorride).

Dove hai trovato l’ispirazione per questo libro? Ti ha insegnato qualcosa?

Nel libro ci sono molti argomenti presi a prestito da mie competenze lavorative (l’informatica) e da alcune mie passioni, l’astrofisica e lo studio del proprio io. Mi piace pormi quesiti relativi a quella meravigliosa “macchina” che è l’Uomo ed a come si sia integrata, (forse), nella Natura. Diamo tanto per scontati alcuni concetti quali i dejà-vu, l’empatia, l’istinto naturale e le potenzialità del nostro cervello senza però averne ben chiari i meccanismi che li regolano. Con questo libro ho tentato di dare una risposta o, (e sarebbe fantastico), accendere un interrogativo nel lettore.

Com’è stato vedere il tuo primo libro pubblicato? È stato l’avverarsi di un sogno?

Assolutamente sì. Ancora adesso ripenso con emozione al momento dell’apposizione della mia firma sul primo contratto e poi, vedere la copertina! Dietro a quell’immagine vi sono il mio lavoro, le mie idee, la mia fatica… tangibile, a disposizione di che ha voglia di condividere con me questo viaggio.

Ritieni di avere una tua kryptonite personale nella scrittura?

Ho provato più volte a seguire il consiglio “Scrivi ogni giorno, anche poco, ma scrivi!”, ma non fa per me. Non posso sentire la scrittura come un obbligo, deve rimanere un piacere. Mi trovo a non scrivere per alcuni giorni e poi arriva la sera che, terminato il lavoro, ho il cervello che esplode di idee che devo riportare a getto libero sulla carta. E così faccio notte fonda, ma mi diverto.

Qual è, a tuo avviso, la parte migliore e quella peggiore del mestiere di scrittore?

Premesso che ancora mi sento uno “che ha scritto due libri” e non uno scrittore, posso dire che la parte più interessante è quella di poter toccare le proprie idee, le proprie impressioni. Quando le rileggi sulla carta assumono connotati più nitidi, prendono forma. La peggiore, la più noiosa, è quella dell’editing, del ricontrollare quanto hai scritto, i refusi che ti perseguitano di notte…

Vorresti dire qualcosa ai lettori di “MOB MAGAZINE”?

Vorrei poter dire che ho cercato di scrivere un libro originale, ma non sarei originale… (Ride). Posso, però, dire che nel mio libro e nei miei racconti cerco di pormi dei quesiti del tipo “Cosa succederebbe se…” e poi lascio scorrere il flusso degli eventi. Così ho fatto in “Progetto Mnemosyne”, mi sono chiesto: “Cosa succederebbe se fosse possibile leggere nei ricordi delle persone? Avremmo benefici o sarebbe devastante?”. Forse le risposte non sono così ovvie. Rimaneva da risolvere un punto: “Come rendere possibile la lettura dei ricordi?”. E qui ho dato fondo a teorie informatiche che, se non reali, sono almeno realistiche. Molti associano la fantascienza alla Space Opera, ma questo è solo uno dei tanti sottogeneri nei quali la fantascienza si suddivide. Io amo di più quella introspettiva, quella nella quale i viaggi li devi fare nel tuo io.

Da giornalista curiosa ti domando: Qual era uno dei tuoi più grandi sogni da bambino?

MIRCO – Diventare un affermato astronomo. Ho ripiegato sulla fantascienza, puoi fare viaggi ancora più entusiasmanti.

Hai a disposizione un solo desiderio. Cosa domanderesti al genio della lampada?

Gli chiederei di offrire serenità per tutti, qualunque cosa significhi per ciascuno di noi. Sono del parere che trovare la propria serenità sia la chiave di tutto.

Se ne avessi la possibilità, quale domanda faresti al creatore dell’universo?

Gli direi: “Perché?”.

Grazie Mirco per avermi rilasciato questa intervista!

Le tue capacità professionali, cara Ilaria, erano indubbie e per questo mi sento di esclamare che sei la migliore! Grazie per la tua attenzione nei miei riguardi, segno di una grande sensibilità, il tuo modo gentile merita tutta la mia gratitudine e la mia più sincera stima. Un grazie di cuore per tutto. Ti auguro tutta la fortuna che meriti.

Quest’anno cosa ci proponi di acquistare e di regalare insieme all’uovo ed alla colomba ai nostri parenti ed amici?

Ad esserti sincero oltre al  mio primo libro “Progetto Mnemosyne”, io consiglierei a tutti di comprare anche il mio secondo libro uscito recentemente dal titolo “Progetta Dedalo”… Trovo che il binomio cultura e cibo sia il TOP!

Progetto Mnemosyne – Mosaico Edizioni

In foto l’editrice E. Marsella e lo scrittore Mirco Goldoni

Sito web ufficiale di Mirco Goldoni

https://www.mircogoldoniautore.it

Contatti social dell’autore di “Progetto Mnemosyne”:

https://www.facebook.com/mirco.goldoni.3

https://www.facebook.com/mircogoldoniautore

https://www.instagram.com/mircogoldoni/

Dettagli prodotto

Titolo del libro: “Progetto Mnemosyne”.

Autore: Mirco Goldoni.

Editore: Mosaico Edizioni.

Progetto grafico: Silvia Bonomo.

Prima stampa: 15 febbraio 2020.

Lingua usata: Italiano.

Copertina: flessibile.

Pagine: 200.

ISBN-10: 8831412043.

ISBN-13: 978-8831412049.

Peso articolo: 300 g.

Prezzo di copertina: 16 euro.

Dove poter acquistare il libro online

https://www.mondadoristore.it/Progetto-Mnemosyne-Mirco-Goldoni/eai978883141204/

https://www.libreriauniversitaria.it/progetto-mnemosyne-goldoni-mirco-mosaico/libro/9788831412049

https://www.unilibro.it/libro/goldoni-mirco/progetto-mnemosyne/9788831412049

https://www.ibs.it/progetto-mnemosyne-libro-mirco-goldoni/e/9788831412049

2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente ad Ilaria Solazzo dallo scrittore Mirco Goldoni.

“Processione dei Misteri della salvezza” di Montelepre (SICILIA) | Pasqua 2022

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Processione dei Misteri 2022_Montelepre_Ph. Salvatore Purpura

Nel territorio del comune di Montelepre – in provincia di Palermo-SICILIA – si rinnova, in prossimità della Santa Pasqua del 2022, l’appuntamento con la tradizionale e storica “Processione dei Misteri della salvezza”: dalla creazione al viaggio al Calvario”, una delle più suggestive della SICILIA tenuta domenica 10 aprile 2022.

Montelepre, infatti, si distingue, nel circondario dei paesi della provincia di Palermo per la realizzazione della suggestiva “Processione dei Misteri della salvezza” che si effettua nel pomeriggio della Domenica delle Palme con inizio e conclusione nella Chiesa Madre del paese insinuato tra le colline che circondano il Golfo di Castellammare.

Videoclip della “Processione dei Misteri della salvezza” di Montelepre (SICILIA) | Pasqua 2022

Per vedere il videoclip, clicca qui:

da YouTube:

da Facebook Watch:

https://fb.watch/cpb3oSyfhF/

da Google Blogspot

https://andreagiostrafilm.blogspot.com/2022/04/ProcessionedeiMisteridellasalvezzadiMontelepre.html

La processione si suppone che abbia avuto origine nella seconda metà del Settecento e trae lo spunto da un’opera scritta da Luigi Sarmiento, un farmacista palermitano ma residente a Carini nella prima metà del XVIII secolo. Il testo è intitolato “Relazione della Sacra Processione figurata sopra la vita, Passione e Morte di Cristo nostro Signore” ed è datato.

La processione dei Misteri rivive attraverso gli 80 quadri che riproducono gli eventi più significativi dell’Antico e del Nuovo Testamento: dalla creazione degli Angeli sino al viaggio di Gesù al monte Calvario. Sono circa 500 i partecipanti a questo singolare evento sacro, composti da bambini, ragazzi, giovani e adulti, di ogni età e condizione sociale. L’evento è un invito alla meditazione, alla contemplazione della storia della salvezza per entrare così nel cuore del Maestro di Nazareth che ha dato tutto sé stesso per noi.

Composito l’ultimo quadro “il viaggio al Calvario di Gesù”, dove la plasticità delle varie figure dalla Veronica al Cireneo, dalle pie donne ai soldati romani che accompagnano il condannato al patibolo. L’incappucciato che porta la croce chiude la più bella manifestazione religiosa di Montelepre e dei paesi limitrofi, mentre i nostri volti si rigano di lacrime ed il cuore sussulta. L’auspicio che ciascuno di noi colga tutte le occasioni per riflettere sul dono della fede cristiana e sull’impegno da dare in un mondo che cambia in maniera veloce e caotica.

FONTI:

https://www.parrocchiasantarosalia.it/

Videoclip di Sandro Caruso:

https://www.facebook.com/sandrocaruso78/videos/5286909938084585

Al Teatro “Al Massimo” il nuovo spettacolo di Marco Travaglio

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“Ne avevamo trovato uno normale. Uno che non ruba, non fa rubare, non sporca, non ha la puzza sotto il naso e non puzza nemmeno sotto il naso degli altri, non ci fa fare figure di merda all’estero, parla tre lingue compreso l’italiano e fa le conferenze dopo le 22:00. Che ha fatto di male per subire cinque Conticidi? Questo è l’unico giallo in cui la vittima ha una discreta cera, mentre il killer sembra proprio morto”.

Inizia così “Il Conticidio dei Migliori”, il nuovo spettacolo di Marco Travaglio che sta facendo il giro d’Italia riscuotendo grande successo: il Direttore de Il Fatto Quotidiano ha riempito le sale, riscuotendo scroscianti applausi e consensi.

Il 16 maggio 2022 alle ore 21:00, Travaglio salirà sul palcoscenico del Teatro “Al Massimo” di Palermo, con il suo giallo che racconta gli ultimi anni della politica italiana. Su uno sgabello, con lo scorrere dei titoli dei giornali dal 2018 al 2022, il noto giornalista racconterà un giallo di bruciante verità. Una storia realmente accaduta, che sa dosare e intrecciare, in maniera bilanciata e intelligente, satira, ironia e retorica: il racconto di un lungo colpo di Stato a rallentatore che ha mandato a casa il Premier più apprezzato dall’opinione pubblica e più odiato dall’establishment, per riportare al potere la vecchia oligarchia, finanziata da chi aveva interesse a bloccare ogni cambiamento pur di garantire la restaurazione.

Un passaggio intricato e ricco di misteri, tra lo stimato avvocato foggiano e un ex presidente della BCE e della Goldman Sachs, ovvero l’attuale premier Mario Draghi.

Lo spettacolo è prodotto dalla SEIF, Società Editoriale Il Fatto.

  1. Per Palermo la prevendita è online su www.tickettando.it e presso il botteghino del Teatro Al Massimo a piazza Verdi 9.

Uomini, angeli e..demoni

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I piccoli fuochi alimentano dubbi ed indifferenza.

I grandi fuochi generano paura.

Non trovo definizioni con cui sintetizzare il significato più profondo di quanto sta accadendo nel cuore della vecchia Europa crocevia di contraddizioni e ragnatela di disperazioni. 

Dal ventiquattro febbraio una parte dell’est Europa è lo scenario di vicende drammatiche nella quale tutti diventano, anche se inconsapevolmente, protagonisti più che ignari spettatori. 

Ogni spettacolo ha il suo regista, tutti registi dello stesso orrore che generano. 

Al centro del dramma ci sono loro: bambini, donne e anziani, braccati dai loro simili e costretti a vivere una vita nella paura che pesa come una condanna. Lo scontro delle armi ha il fragore delle bombe, ma, quando le armi tacciono il silenzio ricorda la pace e il popolo solcato da una tremenda ingiustizia cede alla paura ed alla disperazione. 

Due uomini e due popoli si scontrano. Alcuni li caldeggiano, altri li sosterranno. Tutti mentono per qualcosa di grande. Il loro è uno scontro ideologico che percorre un’intera epoca, segnata da due concezioni  tra loro antitetiche: il solidarismo e l’arroganza. La società attuale è formata da uomini che hanno potere, uomini che si ritengono superiori, che sbandierano i diritti e abiurano i doveri. Uomini o super uomini che non danno valore alla legge perché si reputano loro essere l’unica legge. In tutto questo vi è la società divisa tra ricchi e poveri, uomini che hanno tutto e uomini che possiedono la disperazione della miseria. 

Il superuomo si auto autorizza a commettere qualsiasi delitto,  non si ritiene colpevole e si pavoneggia mostrando la potenza senza confini dell’uomo superiore. 

All’uomo, incapace di risolvere per via razionale l’enigma della vita, resta una sola scelta esistenziale, quella della fede che non pretende di spiegare tutto, ma di dare un senso anche alla tragedia dell’espiazione che diventa redenzione. 

Ci sono avvenimenti  nei quali i fatti sembrano protesi a narrare l’epopea di interi popoli e rileggere le stagioni della storia. A scrivere la storia non sono gli eroi, i principi e i generali, ma le sofferenze e le speranze di grandi masse. La storia non è il risultato dei nostri disegni ma, la conseguenza del fluire degli eventi che si fanno da sé, quasi fatalisticamente inarrestabili. Per farla breve, eroi e generali che si credono protagonisti, in realtà non scrivono la storia ma recitano un copione che altri hanno scritto per loro. Non si può scrivere né discutere di un conflitto stando comodamente seduti in poltrona. La pace è una parola strana, gli angeli la invocano, gli uomini la auspicano e i demoni la rifiutano.

 

Betty Scaglione Cimò. 

L’artista e fotografa palermitana Carmela Rizzuti selezionata da “ARTEXPO NEW YORK”

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Artexpo New York 2022

L’originale mercato mondiale dell’arte torna al Pier 36 a Manhattan. Redwood Art Group, leader statunitense nella produzione di mostre ed eventi, media e marketing per la comunità artistica globale, annuncia l’attesissima vetrina di quattro giorni. Artexpo New York 2022, si tiene infatti al Pier 36 al 299 di South Street a Manhattan, da giovedì 7 aprile 2022.

La destinazione annuale per le belle arti, giunta al suo 45° anno, ospita più di 200 gallerie espositrici innovative, editori e commercianti d’arte e artisti da tutto il mondo – tra i quali l’artista e fotografa palermitana Carmela Rizzuti – in uno spazio congressuale ininterrotto, nel quale saranno esposti i lavori originali di oltre 1000 artisti che includono stampe, dipinti, disegni, sculture, fotografie, ceramiche, litografie e opere in vetro.

Grande la soddisfazione di Carmela Rizzuti: «Per crescere e migliorare noi stessi bisogna oltrepassare i propri limiti conoscitivi e creativi, bisogna confrontarsi con il resto del mondo, capire il mercato e cercare di esporsi in vari modi e forme di linguaggio. L’Artexpo di New York è una delle fiere più importanti al livello internazionale è un punto d’incontro che mi dà la possibilità di entrare a stretto contatto con collezionisti, artisti e galleristi di tutto il mondo che mi permetteranno di crescere al livello professionale. La fiera è molto popolare. Riunisce migliaia di importanti gallerie, amanti dell’arte, architetti, designer e artisti tutti con lo scopo di fare conoscere la propria opera e di prendere contatti con i bayer più importanti del mondo».

Videoclip di YouTube: Artexpo New York 2022

Artexpo New York ha ospitato artisti del calibro di Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Keith Haring e Leroy Neiman.

Oltre a visitare la più grande fiera di belle arti del mondo, più di 20.000 appassionati d’arte e leader del settore tornano a visitare l’expo, che mette in evidenza artisti emergenti affermati e indipendenti. L’Artexpo di New York 2022 presenta anche la sua programmazione annuale all’interno del Padiglione Artexpo e del Padiglione [SOLO], inclusi Art Labs, Discoveries Collection e Spotlight Program.

«Il mondo dell’arte sta riemergendo più forte che mai, mentre usciamo dalla pandemia e torniamo a goderci i talenti stimolanti e visionari di artisti di tutto il mondo – afferma Eric Smith, Presidente e CEO di Redwood Media Group – Quest’anno lo spettacolo torna nella sua nuova casa al Pier 36 per una doppia puntata annuale ad aprile e novembre. Non vediamo l’ora di accogliere l’industria mondiale dell’arte contemporanea e delle belle arti, mentre continuiamo a spingere i confini della creatività»

Ospitando più di 20.000 appassionati d’arte, tra cui oltre 5.000 rappresentanti del settore ogni anno, Artexpo New York è il più grande raduno internazionale di buyer qualificati, inclusi galleristi e manager, mercanti d’arte, interior designer, architetti, acquirenti d’arte aziendali e rivenditori di cornici.

I partecipanti hanno l’opportunità di vedere migliaia di nuove opere d’arte innovative e godere di una programmazione specifica. [SOLO] offre agli artisti indipendenti affermati ed emergenti l’opportunità di mostrare il loro lavoro su un palcoscenico internazionale. Nel corso dei decenni [SOLO] è diventato il luogo ideale per scoprire artisti indipendenti, non solo da galleristi ed editori d’arte, ma anche da collezionisti e appassionati.

Come parte del programma interattivo della programmazione, Artexpo New York di quest’anno includerà Art Labs, con progetti site-specific appositamente curati da importanti gallerie, istituzioni artistiche e collettivi d’arte all’interno della mostra; così come il programma Spotlight, che offre ai collezionisti uno sguardo mirato a diverse importanti gallerie e artisti che creeranno ciascuna una mostra site-specific.

L’Expo di quest’anno presenta anche la Discoveries Collection, selezioni di opere d’arte scelte dal team curatoriale di Artexpo New York che costituiscono un gruppo di straordinarie scoperte in tutta la fiera.

Gli espositori di ritorno confermati per Artexpo New York di quest’anno includono: K-Art Projects USA, Miami, Florida; Samoun Fine Art Gallery, Quebec, Canada; Renssen Art, Amsterdam, Paesi Bassi; Art Love Gallery, New York, New York; Galleria d’arte Pure, Dallas, Texas; Galleria Mecenavie, Parigi, Francia; Galleria Steiner, Vienna, Austria; Svenska Konstgalleriet, Stoccolma, Svezia; e Mary Johnston Studio, Carmel, Indiana.

L’anteprima VIP della serata di apertura per Artexpo New York si è tenuta giovedì 7 aprile dalle 17:00. alle 20:00.

La fiera aperta per il pubblico e il commercio da venerdì 8 aprile.

INFO:

https://redwoodartgroup.com/artexpo-new-york/

https://www.facebook.com/artexponewyork/

Carmela Rizzuti

info@carmelarizzuti.net

http://www.carmelarizzuti.net/

https://www.facebook.com/carmela.rizzuti

https://www.instagram.com/carmela_rizzuti_fotografa/

Carmela Rizzuti_io palloncino

Morta la fotoreporter Letizia Battaglia | Ha raccontato Palermo negli anni della guerra di mafia

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Letizia-Battaglia-su-una-Lamborghini

È morta a Palermo Letizia Battaglia, 87 anni, storica fotoreporter, che per anni ha lavorato per il quotidiano “L’Ora” raccontando con i suoi scatti la guerra di mafia.

Insignita di numerosi premi come l’Eugene Smith e l’Eric Salomon Award, ha collaborato con le più importanti agenzie giornalistiche mondiali.

Tra la fine degli anni 80 e i primi anni ’90 si è occupata anche di politica. È stata consigliera comunale con i Verdi ed assessore comunale in una delle giunte guidate da Leoluca Orlando che questa sera ha espresso il cordoglio della città per la scomparsa della grande fotografa.

“La ricordo così Letizia Battaglia, l’ultima grande fotoreporter italiana, riconosciuta a livello internazionale. È morta oggi, nella sua Palermo. Lei, che ha raccontato la mafia, quella di sopra e quella delle mattanze, con la sua macchina fotografica. La conoscevo dagli anni ‘80, l’ho incontrata negli anni delle stragi. La sua foto più famosa è quella dell’omicidio del Presidente della Regione siciliana, Piersanti Mattarella, dove si vede il fratello Sergio, il Presidente della Repubblica, sorreggere il cadavere del fratello Piersanti appena assassinato. Bello il suo volto, belle le sue mani, bella la sua voce. Mancherà a Palermo e a tutti noi. Ciao Letizia, ciao cara Letizia”, scrive così sulla sua pagina Facebook Sandro Ruotolo, giornalista e Senatore della Repubblica nel ricordare la popolare e amatissima fotografa siciliana Letizia Battaglia, nata a Palermo nel 1935 e morta il 13 aprile del 2022. A renderlo noto il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Palermo perde una donna straordinaria, un punto di riferimento. Letizia Battaglia era un simbolo internazionalmente riconosciuto nel mondo dell’arte, una bandiera nel cammino di liberazione della città di Palermo dal governo della mafia”.

CHI ERA LETIZIA BATTAGLIA

All’avanguardia in tutto, unica donna in un ambiente di uomini a lavorare come fotogiornalista nel 1969 al quotidiano L’Ora, si trasferisce a Milano nel 1970 dove implementa le sue collaborazioni. Ma nel 1974 torna in Sicilia e dà vita con Franco Zecchin a L’informazione fotografica, agenzia che la vede fin da subito in prima linea a documentare gli anni di piombo e contro le mafie. Le sue foto hanno documentato infatti l’ingerenza dei Cortonesi a Palermo, sua la foto che congela nel tempo e nella storia il delitto Mattarella. Ma Letizia Battaglia è stata molto di più di una fotografa della mafia, mondo dal quale peraltro si allontana nel 1992 dopo l’uccisione del giudice Falcone, provata da tanta violenza. Arguta, schietta, irriverente come tutti coloro che hanno toccato con mano la vita vera, la Battaglia era una grande artista e le sue foto, i suoi bianchi e neri lo testimoniano. Era ossessionata dalle immagini di bambine, che ritraeva ogni volta le era possibile. Nei suoi scatti c’è il racconto quotidiano della Sicilia e Palermo, soprattutto.

Ed era ormai una icona della Sicilia e dell’Italia. Non a caso il duo artistico Masbedo (Nicolò Massazza (1973) e Iacopo Bedogni (1970)), nel mitologico Videomobile 2018 realizzato per l’edizione palermitana di Manifesta, inseriscono il Trionfo della morte, un monologo della fotografa Letizia Battaglia che si racconta ad Aurora, una bambina di 10 anni che vive nel quartiere che si articola intorno a Piazza Magione, dove il furgone è approdato e ha lavorato. È un racconto sulla Mafia e sugli effetti che ha avuto sulla città di Palermo; dietro le due donne c’è un manifesto che rappresenta oscuri (e bellissimi) affreschi di Palazzo Abatellis del 1446 che danno il nome al video. In conclusione, la Battaglia brucia tutto con la fiamma ossidrica: e mentre le immagini di morte vengono divorate dalle fiamme, la vita, Palermo, tornano in superficie. La Battaglia ha ricevuto nel 1985 il Premio Eugene Smith a New York, dedicato al grande fotografo di Life. Nel 2017 ha aperto a Palermo all’interno dei  Cantieri Culturali della Zisa il Centro Internazionale di Fotografia da lei diretto. Ha esposto in tutto il mondo, anche al Centre Pompidou. Tra le sue ultime mostre a Roma la personale dedicatale dal Maxxi nel 2017, la monografica alla Casa dei Tre Coi a Venezia e la collettiva a cura di Alessandra Mammì al Museo Barracco, dedicata al rapporto tra Dante e Beatrice.

“Addio a Letizia Battaglia. Una grande fotografa, una grande donna italiana che con la sua arte e le sue fotografie ha portato avanti importanti lotte di denuncia e di impegno civile”. Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, che si stringe ai familiari e agli amici.

FONTE:

https://letiziabattagliamostra.it

https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2022/04/13/morta-fotoreporter-letizia-battaglia_c2ade9e9-6abb-4b61-ba03-aa773900f85a.html

https://www.artribune.com/arti-visive/fotografia/2022/04/morta-la-fotografa-letizia-battaglia-aveva-87-anni/

FIESTA! ARTE, SILENZI, EMOZIONI E NATURA

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FIESTA! ARTE, SILENZI, EMOZIONI E NATURA

FIESTA! ARTE, SILENZI, EMOZIONI E NATURA. Tre giorni per condividere passioni, interessi, saperi, sensibilità, talenti e tutto ciò che può avvicinare alla sottile arte di sentirsi bene nello splendido scenario di Villa Carlotta, dal 10 al 12 GIUGNO 2022. Le principali professionalità che parteciperanno per i vari ambiti saranno Gloria Campaner, Ilaria Gaspari, Valentina Brusaferro, Matteo Cremon e Alvise Camozzi. Ospiti del party di chiusura Stefano Mancuso, Alessandro Baricco e Alioscia Bisceglia.

FIESTA! ARTE, SILENZI, EMOZIONI E NATURA

Nato da un’idea della pianista Gloria Campaner e della Manager Culturale Alessandra Pellegrini, sostenuta con entusiasmo dall’Ente Villa Carlotta, dal 10 al 12 giugno 2022 “FIESTA!” animerà il giardino di Villa Carlotta, monumento architettonico e botanico seicentesco sul Lago di Como, coinvolgendo artisti e pubblico in un grande dialogo creativo.

Alta formazione musicale, workshop di scrittura creativa, laboratorio teatrale, discipline corporee, performance artistiche e lectio magistralis si alterneranno in uno scenario di grande bellezza come strumenti di ascolto e comunicazione con la Natura.

Aprono giovedì 21 aprile le iscrizioni per i corsi di formazione aperti a chiunque voglia cimentarsi in una nuova indagine artistica e nella ricerca di un nuovo dialogo interiore e con la natura:

– “MUSICA & CREATIVITÁ” con Gloria Campaner;

– “LA VOCE DELLE EMOZIONI”, laboratorio di scrittura autobiografica con Ilaria Gaspari;

– “METAMORPHOSES – TRASFORMA TE STESSO”, teatro experience con Valentina Brusaferro, Alvise Camozzi e Matteo Cremon.

GLORIA CAMPANER_Ph. Nicola Allegri – Warner Music ©_Bassa

“FIESTA!” esprime una visione ampia e trasversale dell’arte riconducibile, in molteplici forme, alla relazione tra uomo e natura. L’aspetto dinamico di questa relazione si riflette nella vivacità dell’evento, pensato come sistema “organico” di discipline ed eventi satellite, tutti volti a creare nuove connessioni, stimolare riflessioni e promuovere la consapevolezza delle persone, a livello individuale e collettivo, oltre che artistico.

Alle arti umanistiche si uniscono yoga con Camilla Pusateri, mindfulness con Maria Elena Levoni, public speaking con Claudio Achilli, alimentazione e naturopatia con Marta Dal Lago di “Luna Mediterranea”. Perché se la consapevolezza corporea e mentale è fondamentale per l’artista che affronta la performance, la condivisione delle tecniche e delle pratiche per raggiungerla è un momento centrale della formazione e di tutto il percorso artistico. “FIESTA!” allarga questa condivisione al pubblico, rendendolo partecipe delle dinamiche del processo creativo. Il trasferimento dei saperi diviene in questo modo un nuovo elemento nel dialogo tra pubblico e artista e un nuovo strumento per chi si avvicina alla conoscenza della natura e di sé stesso.

La trasversalità è un modo per comunicare su diversi livelli – spiega Gloria Campaner, ideatrice del festivalCome pianista nel mio percorso ho sempre creduto nella contaminazione tra generi e arti e FIESTA! realizza questa visione. Credo che faccia parte di un generale approccio alla vita, quello di considerare l’unitarietà del tutto, di vedere l’Arte riflessa nella Natura e contemplare la sua molteplicità come parte di un’unica forma, la Bellezza, la Vita. Accostare diversi linguaggi è una delle tante possibili vie per avvicinare le persone all’Arte ed io penso che la Bellezza sia un diritto universale”.

I 45 artisti residenti che parteciperanno ai laboratori vivranno l’esperienza immersiva nella natura come occasione unica per attingere la creatività dalla sua sorgente primaria, toccando con mano la relazione tra arte e natura e interagendo con gli insegnanti.

Le giornate si apriranno con passeggiate nel parco, meditazioni guidate, pratiche di respirazione e benessere, seguite da laboratori creativi, lezioni formative, esibizioni, momenti di intrattenimento.

Il pubblico sarà parte integrante dell’organismo creativo di “FIESTA!”. Potrà cimentarsi in alcune esperienze interattive, intercettare dialoghi ed esibizioni lungo i percorsi nel parco ed assistere allo scambio di conoscenze che precede una performance.

L’esperienza sensoriale si completerà anche nella condivisione del cibo: pic nic nel parco e cene in terrazza saranno attimi in cui nutrire corpo, anima e le relazioni con le persone.

Prossimamente verranno svelate altre attività, insieme ai tanti partners e sostenitori, le partecipazioni speciali e gli ospiti provenienti dal mondo dell’arte e delle scienze naturali.

Sarà l’inestimabile patrimonio naturalistico di Villa Carlotta, che da oltre trecento anni convive con i capolavori dell’ingegno umano, a fare da sfondo a FIESTA!: un luogo magico, in cui arte e natura dialogano tra loro in un contesto paesaggistico di grande fascino e con un’importante storia alle spalle. Nel 1927, infatti, la villa, già proprietà dello Stato italiano, venne data in gestione all’ente Villa Carlotta, chiamato a svolgere un ruolo cardine nella vita culturale ed economica del territorio, interpretando lo spirito filantropico con cui venne concepita già nel XVIII secolo.

Villa Carlotta

Grazie anche al supporto del Presidente Giuseppe Elias e della Direttrice Maria Angela Previtera, Villa Carlotta, con il suo parco tra i più grandi d’Europa, sarà il luogo ideale per rappresentare la missione di “FIESTA!”: il godimento di saperi, emozioni e gesti artistici.

“La bellezza del paesaggio e il felice connubio tra arte e natura che Villa Carlotta offre ai suoi numerosi visitatori in tutte le stagioni – sottolinea Giuseppe Elias si arricchisce quest’anno con FIESTA!, che sarà la carta vincente per vivere e scoprire il parco e il museo in maniera sempre più coinvolgente rendendo l’esperienza unica”.

Entra in “FIESTA!”

Info e ticket: www.fiesta.art, www.villacarlotta.it e info@fiesta.art

Le iscrizioni saranno aperte da giovedì 21 aprile.

Ignazio Garsia, lancia una petizione in favore della “Fondazione The Brass Group”

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foto orchestra jazz siciliana al Real Teatro Santa Cecilia
Ignazio Garsia, lancia una petizione affinché la produzione delle 58 orchestre pubbliche sia estesa al Jazz, creando 1200 posti di lavoro per un’offerta più rispondente ai bisogni di musica del Paese

Ignazio Garsia, a seguito dell’ennesima bocciatura della Fondazione The Brass Group (la prima nel 2018) da parte del Ministero dei Beni Culturali, lancia una petizione per la stabilizzazione di 20 giovani laureati in jazz nelle 58 orchestre lirico-sinfoniche dislocate in tutta Italia con conseguente possibilità di creare ben 1.200 nuovi posti di lavoro. Per estendere l’offerta musicale dei 58 enti di produzione italiana, alle musiche del nostro tempo (da Duke Ellington a Wayne Shorter, da Burt Bacharach a Stevie Wonder, da Armando Trovaioli a Piero Piccioni). Un appello che il Maestro Garsia ha molto a cuore perché “le musiche del nostro tempo” possano finalmente colmare un vuoto nella produzione musicale del nostro Paese. “La musica è una cosa meravigliosa, aiutami affinché arrivi a tutti”. Ecco il messaggio che ha scritto il musicista siciliano nel chiedere di sottoscrivere il suo appello. Oggi è fondamentale porre delle basi concrete lavorative rivolte ai giovani laureati in musica Jazz dei Conservatori italiani e degli Istituti Musicali. E’ importante per ciò creare un nuovo indotto lavorativo rivolto ai giovani musicisti. Di seguito il testo completo della petizione.

#58OrchestreJazz

ESTENDERE, COME DA DECENNI GIA’ ACCADE IN EUROPA, LA PRODUZIONE DELLE 58 ORCHESTRE DEI TEATRI MUSICALI PUBBLICI AL JAZZ E ALLE MUSICHE D’ARTE DEL NOSTRO TEMPO, CREANDO 1200 NUOVI POSTI DI LAVORO PER GIOVANI MUSICISTI LAUREATI IN JAZZ  E  NEI  NUOVI  LINGUAGGI  MUSICALI.

Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo

Ai presidenti e ai componenti la Commissione Cultura della Camera e del Senato

Al Presidente della Commissione Bilancio, tesoro e programmazione della Camera e del Senato

Alle segreterie nazionali SLC-CGIL FISTel-CISL UILCOM-UIL FIALS-CISAL

 

INNOVARE IL SISTEMA PRODUTTIVO MUSICALE DEL NOSTRO PAESE

È trascorso oltre un secolo da quando, grazie alla fusione di più tradizioni musicali di vari continenti, nasce la musica jazz. Che durante il secolo scorso avrebbe generato tante altre forme musicali tutte, comunque, derivanti dal jazz: il blues, la world music, il rock, ecc. In una parola, le musiche del nostro tempo.

Nel Novecento nasce anche un altro nuovo linguaggio d’arte: il cinema. La cui produzione, a differenza delle musiche del nostro tempo, è regolarmente promossa e sostenuta dallo Stato attraverso il FUS, grazie alla legge 220/2016.

In pratica, dal punto di vista produttivo, lo Stato sostiene tutti i linguaggi d’arte del Novecento e dei secoli scorsi, il Cinema, il Teatro, la musica di genere lirico-sinfonico, TRANNE LA PRODUZIONE DEL GENERE JAZZ E LA MUSICA D’ARTE DI SUA DERIVAZIONE. 

Perché? Perché la musica POP si finanzia da sé e non avrebbe bisogno di risorse pubbliche (Duke Ellington = pop music). Questi sono gli argomenti che alcune lobby e alcuni sindacati di rappresentanza del genere lirico-sinfonico sostengono alle forze politiche per difendere uno status del comparto produttivo musicale. Semplicemente incostituzionale.

 

NECESSITA INNOVARE L’OFFERTA MUSICALE NEL NOSTRO PAESE ATTRAVERSO IL CONSOLIDATO SISTEMA PRODUTTIVO NAZIONALE, ATTRAVERSO L’ESTENSIONE DEGLI ORGANICI ORCHESTRALI DELLE 58 ORCHESTRE SINFONICHE A 20 STRUMENTISTI LAUREATI NEI NUOVI LINGUAGGI MUSICALI GARANTENDO OLTRE 1200 POSTI DI LAVORO CON UN INVESTIMENTO DI 50 MILIONI DI EURO CHE RIENTREREBBE NELLE CASSE PUBBLICHE CON LE MAGGIORI ENTRATE DIRETTE DEGLI STESSI ENTI, GRAZIE AI CONSENSI E AGLI APPREZZAMENTI CONSEGUENTI A UN’OFFERTA MUSICALE PIÚ RISPONDENTE AI BISOGNI DELLA COLLETTIVITÀ.

Quel che rimane di un Paese, prima che la sua Storia sia riscritta nel corso del tempo – quando guerre, carestie di risorse, catastrofi naturali incombono sulla vita delle persone – sono le opere d’arte, che hanno sguardi sul presente e visioni future lungimiranti, create da sensibilità e competenze che debbono, e possono, essere sostenute per mantenerle vive. Sostenere le arti, i loro linguaggi che si modificano, le culture generazionali dà corpo e senso alla scelta dei popoli di resistere alle ingerenze, alle incombenze e ai disastri.

Il PNRR destina alla Cultura 4,275 miliardi di euro cui si sommano nel Fondo Complementare gli investimenti del Piano strategico “Grandi attrattori culturali” per 1,460 miliardi di euro (oltre al Fondo Unico per lo Spettacolo nel 2021, pari a € 408,4 mln). Nonostante un impegno finanziario senza precedenti nella storia della Repubblica, non si comprende perché non sia avvertito il bisogno d’innovare la produzione musicale del Paese, orientata solo verso generi musicali dei secoli scorsi.

Il sistema produttivo nazionale è assicurato da 58 enti di produzione, dotati di teatri, maestranze artistiche, tecniche e amministrative che assicurano all’intero territorio nazionale uno straordinario servizio di rilevante interesse culturale. In particolare, nel nostro Paese operano 14 fondazioni liriche, 30 teatri di tradizione e 14 orchestre sinfoniche. Ognuna delle quali è dotata, oltre che di maestranze tecniche e amministrative di un’orchestra stabile costituita mediamente da organici di circa 50 professori d’orchestra, per complessive 3.000 unità lavorative. Tutto il sistema è controllato dal Ministero della Cultura.

Parimenti il Ministero dell’Università assegna l’Alta Formazione Musicale a una rete nazionale costituita da 73 Conservatori e Istituti Superiori di Studi Musicali che assicurano la formazione di musicisti di due grandi aree musicali. L’area cosiddetta classica – che include il genere lirico-sinfonico, cameristico, barocco e rinascimentale – e, grazie alla Legge 21 dicembre 1999, l’area di Musica Jazz e Nuovi Linguaggi Musicali che include le musiche di derivazione afroamericana e i nuovi linguaggi di derivazione eurocolta. Ne consegue che i laureati nel genere classico possono avere sbocchi professionali nelle 58 orchestre lirico-sinfoniche, mentre i laureati nel genere cosiddetto “jazz e nuovi linguaggi” sono condannati a una forma di ergastolo sociale o condanna alla disoccupazione a vita. E non solo.

L’offerta musicale non rispondente ai bisogni della gente, obbliga lo Stato a sostenere, sempre più, maggiori costi per mantenere in vita un servizio d’interesse “parzialmente” pubblico proprio perché destinato al pubblico della classica da un lato e, dall’altro, riservato a una sorta di casta della grande musica: gli interpreti della classica. Gli altri, per esclusione, apparterrebbero, evidentemente, a un genere musicale inferiore. 

Dato che lo Stato già riconosce il genere jazz come linguaggio d’arte e ne prevede l’insegnamento e la formazione nell’ordinamento didattico, profondendo un impegno finanziario per il mantenimento dei 58 enti di produzione e dei 73 conservatori, di svariate centinaia di milioni di euro, viene naturale chiedersi cosa impedisce integrare di venti unità di strumentisti laureati in jazz, gli organici orchestrali degli enti pubblici, per adeguare l’offerta alla domanda di musica dell’intero Paese.  

Considerato che il costo medio di un professore d’orchestra è di circa 40 mila euro, per 20 professori (l’organico di una big band di jazz) dà un costo complessivo di 800 migliaia di euro che, per 58 orchestre sinfoniche, somma un totale di 38,4 milioni di euro. Considerati anche i costi di 58 direttori artistici e dei relativi servizi di segreteria da affiancare ai consulenti artistici degli enti esistenti, complessivamente non si supererebbe l’importo di 50 milioni di euro.

Risolvendo contemporaneamente problemi culturali, sociali ed economico-finanziari, perché:

  • si garantirebbe un’offerta musicale non più settaria ma più rispondente ai bisogni della collettività;
  • si incrementerebbero sensibilmente, recuperando pure l’investimento iniziale, le entrate dirette degli enti preposti alla produzione musicale;
  • si assicurerebbe un futuro di lavoro a oltre un migliaio di musicisti jazz laureati nei Conservatori di Musica di Stato, ancor oggi senza sbocchi professionali;
  • si accrescerebbe il livello di attrattività del sistema turistico e culturale del Paese attraverso la modernizzazione di infrastrutture, materiali e immateriali.
Tutto ciò senza dover creare altri 58 enti di produzione jazz, stante che il territorio è già servito da altrettanti teatri con relative strutture amministrative, artistiche e organizzative.

In pratica si tratterebbe di ripetere la stessa esperienza vissuta per l’istituzione delle cattedre di jazz nei conservatori di stato e nei licei musicali. Anziché creare altre scuole di musica con un aggravio insostenibile di spese per locazioni, utenze, arredi, strumenti musicali, personale amministrativo e ausiliario, è stato sufficiente aggiungere circa 10 cattedre di jazz nei 73 conservatori per estendere lo studio dei nuovi linguaggi contemporanei in tutti gli istituti musicali del Paese. Risolvendo, in economia, l’adeguamento formativo ai nuovi linguaggi musicali.

AD AMSTERDAM, DA QUASI UN QUARTO DI SECOLO, LA ROYAL CONCERTGEBOUW HA LA SUA JAZZ ORCHESTRA, PERCHE’ NO LA SCALA? 

ALDO FERRARO ORAFO… IL RE DEI GIOIELLI

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Il più bel regalo pasquale lo si trova da “Aldo Ferraro Orafo”
A cura di Ilaria Solazzo

La Pasqua si avvicina ed anche la ricerca del regalo perfetto. Tra uova di cioccolata, colombe e cesti pasquali cosa scegliere? Noi vi proponiamo di unire alle leccornie stellari la linea di gioielli ideata da “Aldo Ferraro Orafo”. 

Condividere i momenti speciali, con le persone che si amano, è importante. Far loro un regalo “speciale” lo è ancor di più. A Pasqua bisognerebbe sorprendere amici e parenti con doni “leggendari”… magari avvalendosi dell’acquisto di gioielli straordinari dal design accattivante, firmati “Aldo Ferraro Orafo”.

Ogni occasione è buona per fare (e ricevere) regali, direbbe qualcuno… D’altronde chi l’ha detto che a Pasqua si debbano regalare solo uova di cioccolato e colombe? Noi siamo convinti che i regali di Pasqua (nel vero senso della parola) possano (e debbano) diventare realtà, in ogni forma e fattezza possibile! Il re dei gioielli, il Maestro Aldo Ferraro trasforma i sogni, di tutte e di tutti, in certezze. Date un’occhiata, sul web, alle proposte di “Aldo Ferraro Orafo”… sfogliando il suo catalogo troverete il giusto regalo di Pasqua per coloro che portate nella mente e nel cuore https://aldoferraroorafo.it/

Un bracciale, una collana, un orologio, una cornice in argento… questo è tanto altro è possibile da “Aldo Ferraro Orafo”.

La Pasqua è la festa più importante per i cristiani e significa etimologicamente “passaggio”. La data è mobile, perché dipende dal plenilunio di primavera mentre l’origine è legata al mondo ebraico, in particolare alla festa di Pesach, durante la quale si celebrava il passaggio di Israele, attraverso il mar Rosso, dalla schiavitù d’Egitto alla libertà. Lo sapevate?

I gioielli delle star più famosi al mondo: iconici, esclusivi, inarrivabili piacciono perché hanno fatto sognare le divine più incontentabili e con loro le comuni mortali, (come noi). Dalla conturbante Marilyn Monroe di “Gli uomini preferiscono le bionde” alla sofisticata Audrey Hepburn di “Colazione da Tiffany”. Tutte molto sensibili al fascino di diamanti, rubini, zaffiri e via luccicando. Hanno indossato alcuni dei gioielli destinati a diventare i più famosi della storia, che hanno fatto sognare e continuano a far sognare intere generazioni. “Aldo Ferraro Orafo” può, su commissione, riprodurre con un tocco di estro qualsiasi gioiello che avete visto in un film, su una rivista, o durante una sfilata di moda… personalizzandolo.  

Gioielli da sogno: da Marilyn Monroe a Gina Lollobrigida… 
Marilyn Monroe, 1953. Indossava il leggendario Moon of Baroda, per la promozione del film “Gli uomini preferiscono le bionde”, un diamante indiano a pera di 24.04 carati appartenuto anche alla regina Maria Teresa d’Austria (madre di Maria Antonietta). Ed a voi piacerebbe averne uno simile? Se la risposta è SI, dovete contattare il Maestro Aldo Ferraro. Lui, come un mago, trasformerà la vostra richiesta in verità. 

Vi ricordate la bellissima Audrey Hepburn nel 1961 nel film “Colazione da Tiffany”? Indossava la celebre collana a 5 fili di perle realizzata dal designer Roger Scemama per completare il look firmato Givenchy, mentre la carismatica Gina Lollobrigida nel 1966 al Bal du Centenaire a l’Opéra de Monte-Carlo indossava una collana di smeraldi Seven Wonders di Bulgari. Quante volte avete sognato di possederne, anche voi, una identica? Siate oneste… tutte. Non attendete di accedere ad un mutuo per potervelo permettere… grazie al Maestro Aldo Ferraro potrà essere vostro a cifre adeguate alle vostre tasche.  

Anche la Casa Editrice “CTL editore” di Livorno pubblica la IV edizione delle “Novelle brevi di Sicilia”

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Andrea Giostra, “Novelle brevi di Sicilia”, CTL editore, Livorno, 2022

Anche la Casa Editrice “CTL editore” di Livorno lo scorso 8 aprile 2022 ha pubblicato la IV edizione delle “Novelle brevi di Sicilia” composta da 18 racconti siciliani. Adesso sono 5 le Case Editrici che hanno pubblicato “la più grande collezione di piccoli morceaux siciliani”, come le ebbe a definire il “Giornale di Sicilia”, lo storico quotidiano dell’isola, in un articolo dell’8 febbraio 2021 dedicato alla raccolta di racconti brevi dello scrittore palermitano Andrea Giostra.

La copertina della pubblicazione di “CTL editore” vede in risalto un’opera del 2021 dal titolo “Barcarello”, realizzata con tecnica olio su tela della dimensione di 100×70, della nota artista di fama internazionale Linda Sofia Randazzo. Il dipinto ritrae alcuni bagnanti palermitani nella suggestiva spiaggia di una delle più belle e vecchie borgate marinare della Sicilia occidentale, meta di villeggianti e turisti e facilmente raggiungibile dal capoluogo siciliano. Il dipinto, come le storie narrate nelle “Novelle brevi di Sicilia”, rappresenta uno splendido squarcio neorealista e contemporaneo della Palermo popolare e più vera.

Le prime 3 edizioni delle “Novelle brevi di Sicilia”, composte dagli originari 14 racconti brevi, si leggono dal 2017 gratuitamente online e il libro si può scaricare in pdf da diversi portali, magazine e pagine social. Tutte le “Novelle brevi di Sicilia” delle prime tre edizioni sono state pubblicate a puntate, in una sorta di Romanzo d’appendice tipico di fine Ottocento inizio Novecento, in diversi magazine online, sia nazionali che regionali. Tutte le Novelle si possono ascoltare, sempre gratuitamente, dal Canale YouTube e dal Canale Facebook Watch dell’autore nelle oltre 100 recite di 27 tra attrici e attori professionisti e semiprofessionisti che hanno prestato gratuitamente la loro arte recitativa nell’interpretare questi racconti brevi di Andrea Giostra. I canali social e i magazine online, per accedere alla lettura o all’ascolto delle Novelle brevi di Sicilia, hanno permesso ad oltre 250 mila persone (il dato è aggiornato al 31 dicembre 2021) di averne letto o ascoltato almeno una di queste brevissime storie.

Sin dal 2017 l’autore ha ricevuto diverse proposte editoriali di pubblicare su cartaceo le “Novelle brevi di Sicilia”. Proposte che sono state gentilmente rifiutate perché ha voluto mantenere la gratuità della lettura e dello scaricare i pdf delle prime tre edizioni di 14 racconti dai vari portali o canali social.

Solo nel mese di settembre del 2020 l’autore ha deciso di dare liberatoria non esclusiva di pubblicazione ad alcune delle Case Editrici con le quali era in contatto. CE che hanno accolto l’invito e hanno acquisito i diritti di pubblicazione della IV edizione che rispetto alle 3 precedenti edizioni si compone di 4 nuovi racconti scritti durante il periodo del Lockdown 2020, per un totale di 18 storie brevi.

L’opera letteraria oggi è pubblicata come se fosse un classico della letteratura italiana che ha perso i diritti d’autore e le CE che lo pubblicano non devono riconoscere alcuna fee all’autore, così come prevede la liberatoria di pubblicazione non esclusiva.

Oggi le C.E. che hanno acquisito i diritti non esclusivi di pubblicazione sono 9; quelle che hanno già pubblicato l’opera letteraria siciliana sono 5.

Il libro:

Andrea Giostra, “Novelle brevi di Sicilia”, CTL editore, Livorno, 2022

https://www.ctleditorelivorno.it/product-page/novelle-brevi-di-sicilia

https://www.facebook.com/photo?fbid=1905039153219482&set=a.127077884348960

Andrea Giostra, “Novelle brevi di Sicilia”, CTL editore, Livorno, 2022

CTL Editore

Borgo S. Jacopo 63 – 57126 Livorno

+39 0586 806376

+39 345 805 4677

https://www.ctleditorelivorno.it/

https://www.facebook.com/ctleditore

infoctleditore@gmail.com

L’autore Andrea Giostra

https://www.facebook.com/andreagiostrafilm/

https://andreagiostrafilm.blogspot.it

https://www.youtube.com/channel/UCJvCBdZmn_o9bWQA1IuD0Pg

Interviste ad Andrea Giostra | Play List su Canale YouTube “Andrea Giostra FILM”:

https://www.youtube.com/playlist?list=PLwBvbICCL566fjtyqsPwctGuJ4YDekbKq

“Audio letture di oltre 100 interpretazioni di Novelle e Racconti siciliani” di Andrea Giostra | Leggono 27 artisti: attrici e attori professionisti e semiprofessionisti |da YouTube:

“Audio letture di oltre 100 interpretazioni di Novelle e Racconti siciliani” di Andrea Giostra | Leggono 27 artisti: attrici e attori professionisti e semiprofessionisti |da Facebook Watch:

https://www.facebook.com/watch/124219894392445/434295254615223

Andrea Giostra al mercato di Ballarò a Palermo_Ph. Mapi Rizzo

La pittrice Linda Sofia Randazzo è nata a Palermo nel 1979, qui vive e lavora. Scenografa, costumista, performer, disegnatrice, ritrattista e pittrice. Lavora da più di 20 anni nelle arti visive, espone in gallerie private, musei, eventi e istituzioni dell’arte. Studia all’Accademia di Belle Arti Scenografia e si specializza in Pittura poi, a Milano, frequenta il Politecnico per un Master in Design per il teatro. Studia per due anni Storia dell’arte tra Palermo e Firenze, non conclude gli studi accademici ma si diletta a scrivere di arte, di pittura, a volte di letteratura; cura e progetta eventi e mostre indipendenti, collabora con artisti e curatori. Spesso lavora come illustratrice per alcune edizioni letterarie, ha condotto laboratori per bambini con associazioni di volontariato nei quartieri più difficili della città. Insegna privatamente disegno e pittura.

Sito web ufficiale e contatti:

https://it.lindarandazzo.net/

Linda Sofia Randazzo 2021

LE CASE EDITRICI CHE HANNO PUBBLICATO LA IV EDIZIONE DELLE NOVELLE BREVI DI SICILIA:

“La Macina onlus ed.”, Roma, ottobre 2020. “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione,

https://www.lamacinamagazine.it/pubblicato-il-libro-novelle-brevi-di-sicilia/

“Rupe Mutevole ed.”, Bedonia (Parma), novembre 2020. “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione,

https://www.reteimprese.it/pro_A40124B396087

“Biblios ed.”, Milano, dicembre 2020. “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione,

https://www.bibliosedizioni.it/

“Casa Cărții de çtiință” ed., Cluj-Napoca, Transilvania, Romania, settembre 2021. “Povestiri scurte din Sicilia”, IV edizione,

https://www.casacartii.ro/editura/carte/povestiri-din-sicilia/

“CTL editore”, Livorno, “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione, aprile 2022,

https://www.ctleditorelivorno.it/product-page/novelle-brevi-di-sicilia

LE CASE EDITRICI CHE HANNO ACQUISITO I DIRITTI NON ESCLUSIVI PER PUBBLICARE LA IV EDIZIONE DELLE NOVELLE BREVI DI SICILIA:

“Bertoni ed.”, San Biagio della Valle in Marsciano (Perugia), “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione, in press

https://www.bertonieditore.com/

“Qanat ed.”, Palermo, in press. Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione, in press

https://qanatedizioni.wordpress.com/la-casa-editrice/

“AMIA ed.”, Riano (Roma), “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione, in press

http://www.emiaedizioni.it/

“PandiLettere ed.”, Roma, “Novelle brevi di Sicilia”, IV edizione, in press

https://www.pandilettere.com

 

Ostia. Appuntamento allo sportello antiracket per parlare di usura

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“Giovedì 14 aprile, presso lo sportello antiracket in via Costanzo Casana 106, affronteremo le modalità di azione di chi chiede il pizzo, parleremo di usura”, a dirlo è Maricetta Tirrito, portavoce del Co.G.I. (Il Comitato Collaboratori di Giustizia).

“ Una confisca da 100 milioni di euro – fa sapere sempre Tirrito – è quanto deciso dalla Cassazione con il provvedimento che ha coinvolto l’imprenditore Calcedonio Di Giovanni, che ha reso definitivo il procedimento di prevenzione avviato nel 2014 dalla Direzione investigativa antimafia (Dia). Un’operazione resa possibile anche e soprattutto grazie ai collaboratori di Giustizia e a chi ha avuto il coraggio di parlare per liberarsi dalle catene delle minacce mafiose”.
“Secondo gli inquirenti – spiega ancora Tirrito – le operazioni criminose erano legate alle cosche mafiose siciliane. Episodi del genere ci fanno pensare e ci riportano con la mente alle confische che si sono susseguite anche su tutto il territorio Romano, in particolare ad Ostia. Il racket mafioso è infiltrato nel tessuto economico e sociale del nostro territorio, ed è dallo stesso tessuto che dobbiamo produrre gli anticorpi giusti. Imprese fatte di sacrifici di una vita, oggi più di ieri, non riescono a sopportare il peso dell’usura, unito alla crisi economica: basti pensare che nel post-Covid, secondo le ultime statistiche, sono circa 90mila le aziende che hanno chiuso i battenti, mentre circa 600mila sono a rischio fallimento”.
Per questo, giovedì 14 aprile presso lo sportello antiracket in via Costanzo Casana 106, ci sarà una giornata dedicata agli imprenditori di Ostia. “Affronteremo insieme a loro – informa Tirrito – le modalità di azione di chi chiede il pizzo, parleremo di usura. L’obiettivo è duplice: da un lato strappare il velo dell’omertà, dall’altro fornire gli strumenti per la gestione degli episodi che caratterizzano queste piaghe. Sarà un’occasione di confronto e di ascolto, e gli operatori del commercio potranno parlare con Valeria Grasso, l’imprenditrice che, con grande coraggio, ha scelto di opporsi alle pressione della mafia. Una testimonianza diretta da chi sa, da chi ha vissuto. Un valore aggiunto nella costruzione di un tessuto sociale immunizzato verso la mafia. Un modo anche per dire a chi vive l’incubo dell’usura – conclude Tirrito – che nessuno viene lasciato solo”.

“Incontriamo la pittrice Gianna Masoero” | di Meri Lolini

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Oggi presento la pittrice Gianna Masoero .Quando ci siamo incontrate su Facebook ha tenuto a precisare che esprimersi è molto importante e così con la sua passione sia per il disegno che per la pittura invia i suoi messaggi ricchi di colori e di emozioni . I tuoi quadri nascono da immagini che vedi al momento o da ricordi che accompagnano la tua mente?

Da entrambe le cose. A volte mi colpiscono immagini che, per analogia, mi collegano a situazioni o sentimenti che vorrei riportare sulla tela. Altre volte è un argomento o un’idea che desidero tradurre.  Ho fatto anche pittura per il solo piacere di mettermi alla prova per verificare se sarei riuscita a tradurre sulla tela un determinato effetto ed allora la chiamo  “sperimentazione “ anche se, mi rendo conto che è sperimentazione solo per me stessa, perché essendo autodidatta ritengo un successo cose che per altri sono scontate.

Vorrei che tu ci parlassi delle tecniche pittoriche che tu metti in atto nei tuoi dipinti.

Ho iniziato con l’acquerello, poi ho proseguito con i colori acrilici e con l’olio. Prediligo gli acrilici perché sono più rispondenti al mio carattere. Sono più immediati ed asciugano velocemente. L’olio lo utilizzo in particolare quando devo dipingere il corpo umano ed un incarnato, perché consente delle sfumature ed una morbidezza che con gli acrilici sarebbe difficilissimo raggiungere.

A Pasqua le tue opere saranno esposte nella mostra collettiva presso la galleria d’arte “La conchiglia “ di Torino. E’ emozionante ricevere il commento delle persone che vedono la tua opera pensata prima nella tua mente e realizzata in compagnia dei tuoi pennelli. Ci vuoi raccontare qualcosa ?

Quando si espone un proprio lavoro è sempre emozionante. Ciò che si dipinge è frutto di sentimenti, emozioni ed in ogni lavoro c’è una parte di noi, normalmente molto intima. Esponendo si rende pubblico tutto questo. E’ comunque gratificante quando qualcuno che non ti conosce, riesce comunque a “leggere” ciò che volevi esprimere. Quando riscontro di aver suscitato un’emozione sono felice. Significa che ho raggiunto il mio obiettivo.  La stretta al cuore arriva, quando fortunatamente qualcuno vorrebbe acquistare un dipinto. E’ difficile separarsi dal proprio lavoro. Ho la sensazione di tradire un amico che ormai fa parte della mia vita.

 

Un tuo lavoro è stato selezionato per la Mostra Internazionale 2022 organizzata da ““Arte è “ ed il quadro si intitola “Malgrado tutto” e rappresenta un albero da frutta . Che cosa significa per te questo titolo?

Ho pensato a questo albero che sembrerebbe ormai secco, ma riesce comunque da un ramo a far ripartire la vita con i suoi fiori. E’ la mia speranza per questi tempi difficili. Mi auguro che malgrado tutto, torni consapevolezza , buon senso e umanità.  Ne abbiamo tutti  bisogno.

Sono rimasta molto affascinata dall ‘acrilico su tela intitolato :“ Un po’ di gioia “ dove un bambino corre sulla spiaggia insieme ai gabbiani. Racconta l’emozione che vuoi trasmettere a chi lo ammirerà.

E’ sempre legato a ciò che provo in questo periodo. La pace è quel bambino felice!. I nostri figli, i nostri nipoti hanno bisogno di quello.  A tutti ora più che mai servono immagini serene e pensare positivo.

Ringrazio Gianna per averci dedicato un po’ del suo  tempo e se vorrete seguirla  la trovate su FacebooK, dove potete ammirare le sue opere.

Oggi a Palermo fra storia e cultura conferenza stampa al Convitto Nazionale di Stato Giovanni Falcone

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Oggi lunedì 11 aprile nel capoluogo regionale si svolgerà una conferenza stampa dalle ore 10,30 in poi  di presentazione di un importante evento a cura del Convitto Nazionale di Stato di Palermo Giovanni Falcone: “La Città e lo spazio pubblico percorsi di conoscenza, riappropriazione e valorizzazione di Piazza Sett’Angeli”.

A moderare la presentazione sarà il giornalista Filippo Virzì.

L’evento si svolgerà martedì 12 aprile tra le ore 9,30 e le 16,00.
Saranno “messe in piazza” tutte le attività nate dentro il curriculo verticale dell’istituto che abbraccia esperienze condotte dalla scuola primaria al liceo.

“Delitto al Condominio Magnolia” ǀ di Maria Cristina Buoso ǀ Recensione di Maria Teresa De Donato

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Frutto dell’invito a partecipare alla Collana Città in Giallo, dedicata alle città italiane, e ricevuto dalla casa editrice PlaceBook Publishing, Delitto al Condominio Magnolia di Maria Cristina Buoso è ambientato nella città di Padova.  Protagoniste sono due donne: il Commissario Capo, Claudia Trini, dirigente e coordinatrice del suo ufficio, e la sua fedele amica ed ex collega, Commissario Capo, Caterina Angeli, andata da poco tempo in pensione.

In questo Condominio, dove vivono persone dall’apparenza normalissima, tra cui un maestro andato in pensione e vedovo da alcuni anni, un omicidio particolarmente violento e che scuote improvvisamente la pace che sembra regnarvi da sempre dà il via alle indagini che saranno, da subito, tutt’altro che semplici. Se, infatti, da una lato il team del Commissario Trini lavora con grande impegno per cercare non solo il movente, ma anche l’eventuale colpevole, i condomini, dal canto loro, sorprendono con un atteggiamento tanto di distacco quanto di compiacimento che lascia perplessi e le cui ragioni dovranno essere scoperte.

Benché il racconto sia piuttosto breve, l’autrice è riuscita sia a creare una trama che intriga sia a far familiarizzare immediatamente il lettore con i vari personaggi che si presentano sulla scena.  Gli eventuali scheletri negli armadi e i segreti inconfessabili alla fine emergeranno confermando, ancora una volta, come l’apparenza raramente coincida con la realtà.

Aspetti quali il senso oggettivo, ma anche soggettivo della giustizia; il divario che può esistere tra il farsi guidare dalla propria coscienza o dal senso del dovere; e le realtà che il nostro intuito potrebbe identificare, ma che la nostra mente ed il nostro cuore potrebbero negare perché troppo dolorose per essere comprese e tantomeno accettate, sono anche tematiche che emergono in questo giallo.

Un giallo scritto, come è nello stile dell’autrice, in modo semplice, diretto e scorrevole. Una lettura che ho trovato molto piacevole e che consiglio.

 

Titolo: DELITTO AL CONDOMINIO MAGNOLIA

Collana: Città in Giallo – Padova 1

Autore: Maria Cristina Buoso

  • Copertina flessibile : 116 pagine
  • ISBN-13: 979-8471462571
  • Peso articolo: 154 g
  • Dimensioni: 12.7 x 0.74 x 20.32 cm

https://www.amazon.it/dp/B09FCKHYV8

Un urlo sveglia il condominio.
Un uomo viene trovato morto. È stato ucciso con 14 coltellate.
Chi è la vittima e cosa nasconde?
Una indagine che sembra non portare da nessuna parte.
Il commissario capo Caterina Angeli in pensione da un paio di settimane e la collega commissario capo Claudia Trini della squadra mobile della Questura di Padova indagano assieme.
La soluzione vi sorprenderà.

MARIA CRISTINA BUOSO
Scrive da molti anni generi diversi ed è anche attiva nei social tra cui nel suo blog: https://mcbuoso.wordpress.com/

Poesie e racconti sono inseriti in diverse antologie.

I libri pubblicati recentemente sono: Anime (2017). Vernissage e Schegge di Parole (2021).

Partanna Mondello: rappresentazione vivente della Passione di Gesù

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Il gruppo artistico Giovanni Paolo II, della parrocchia di “Maria Santissima Degli Angeli”, ha organizzato anche quest’anno a Partanna Mondello la rappresentazione vivente della passione di Gesù. È l’edizione numero 55, con la regia di Calogero Spina, inizierà domani mattina con la rappresentazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme che si svolgerà tra le vie Carbone e Iandolino, dove si concluderà davanti alla chiesa. Mercoledì verrà invece rappresentata l’ultima cena, il processo di Gesù e il tradimento di Giuda nell’oratorio di viale Galatea e sabato 16 aprile avverrà infine la rappresentazione di Gesù davanti a Pilato, la Via Crucis e la crocifissione nella chiesetta ex Onpi di via Pandora. “Si tratta di momenti molto commoventi – dice il presidente dell’associazione Giovanni Paolo II,  Giuseppe Gottuso – è una tradizione che si trasmette ormai da tante generazioni e che è stata anche oggetto di studio a livello universitario, tant’è che sia alle prove che all’evento partecipano tanti ragazzi universitari.

Sono felice di ricominciare la nostra manifestazione dopo un periodo buio che tantissime persone non sono riuscite a superare e quest’anno voglio dedicare la nostra manifestazione e i nostri tanti sacrifici a loro. Quest’anno – continua – siamo riusciti a coinvolgere circa 120 personaggi e sono sicuro che ognuno di noi a fine manifestazione ricorderà amici e parenti vittime del Covid e vittime della guerra in Ucraina”.

“Questa rappresentazione – aggiunge Ferdinando Cusimano, consigliere della VII circoscrizione – è motivo di orgoglio per Partanna Mondello e per questo sono grato a tutti quelli che si impegnano per mantenere viva questa tradizione ormai consolidata e che continueremo a sostenere e migliorare di anno in anno”.

Il Tradimento | di Maria Rosa Bernasconi

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Giotto - Bacio di Giuda

 

Lucilla D’Eredità autrice della raccolta di poesie “Il cerchio non è squadrato” Pav edizioni ci svela la sua essenza : “insieme al dolore nella nostra vita c’è il miracolo”

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il cerchio non è squadrato, cover libro, Lucilla D'Eredità

Lucilla D’eredità, autrice di una raccolta di poesie per la Pav edizioni “Il cerchio non è squadrato” racconta attraverso le sue liriche la sua vita,  impossibile non chiederle degli approfondimenti su alcuni versi delle sue poesie!

Lucilla, la lirica “E’ dentro il Paradiso” si conclude con: “le radici del mio cuore ringraziano” è un invito, a saper andare oltre le apparenze? Guardare oltre nella profondità del cuore?

“Sì, certo, ed a non perdere la meraviglia e la gratitudine. Quando siamo tramortiti dal dolore non ce la possiamo fare, ma appena riusciamo a riaprire gli occhi, anche e soprattutto quelli che ‘guardano oltre’, allora ci accorgiamo che insieme al dolore nella nostra vita c’è il miracolo, il dono, la firma del ‘senza limite’, della Bellezza e della Purezza.”

dolore

Con l’espressione “Con quello sbigottito dolore” cosa vuoi comunicare?

“Ci sono dei dolori che ci lasciano solo apparentemente vivi, tra questi sicuramente quello della morte di un figlio, forse perché la si vive come contraria all’evoluzione naturale della vita umana e perché i figli sono apparenza d’una nostra eternità, mi pare. Di fronte a questi dolori possiamo solo star zitti, se crediamo, pregare, ed essere solidali, offrendo ascolto e, se possibile, amicizia, mai facili ed ottuse ricette che pretendano di dare una compiuta e ‘perfetta’ spiegazione.”

gatti

Lucilla, com’è il tuo rapporto con i gatti? Li citi spesso.. Quanto hanno influito nella tua vita?”

“Dico sempre che i gatti sono ‘magici’. I gatti sanno che noi siamo simili a loro, avvertono i nostri umori, a volte se sono in sintonia con noi ci consolano nel dolore, ci cercano per un gesto di tenerezza, per essere rassicurati e tutto questo in un rapporto paritario. Certo possono comportarsi come mendicanti molesti ed ostinati in attesa del cibo o del bocconcino preferito, ma se non li nutri, se non li accarezzi, se ne possono anche andare o rifiutarti.”

“Ho una gattina che chiede coccole per diverse ore anche in momenti in cui non mi posso dedicare a lei; se più volte con una veloce carezza l’allontano, si muove ‘ad onda’, dico io, quando tento di accarezzarla, così da evitare il contatto con la mia mano e devo insistere per ottenere il suo perdono. Davvero i gatti racchiudono in sé buona parte del mistero dell’universo. So di poterti sembrare esagerata, ma avverto che è così.”

 “E’ difficile credere che l’amore non muoia” scrivi in “In questo tempo” e concludi con la parola “Amen”. Che visione hai della vita? Credi davvero che l’amore non duri per sempre e si perda?

“No, credo proprio il contrario, ma crederlo è difficile, perché l’amore è disarmato, spesso lavoro attento, faticoso e nascosto. E’ lo stesso tema che trovi in “Lucifero”, che è stata scritta un po’ d’anni dopo “In questo tempo” e cerca di dare una risposta, credo più completa, alla domanda che tutti ci poniamo su ciò che davvero ha possibilità di non vanificarsi con la nostra morte; per me ciò che ‘costruisce’ permane, anche se non ne possiamo magari godere i frutti, ma possiamo essere sereni nella consapevolezza d’aver ‘costruito’, appunto.”

“Questa consapevolezza credo possa renderci ‘profondamente grati’ della nostra vita; poi se possiamo godere i risultati della nostra semina, beh, tanto meglio! L’amen che conclude “In questo tempo” sottolinea che la poesia è anche una preghiera ed alcuni versi in cui dico che l’amore non può rigenerare da un dolore straziante e non può eliminare le conseguenze dei nostri errori significa che, a mio parere, l’amore non distrugge la negatività, ma apre una porta ‘attraverso’ ed ‘oltre’.”

Contatti:

www.pavedizioni.it

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“Letteratura, marketing e comunicazione” | “Lombardia TV” di Milano intervista Andrea Giostra

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“Lombardia TV canale 99” di Milano intervista Andrea Giostra

“Letteratura, marketing e comunicazione” | “Lombardia TV canale 80” di Milano intervista Andrea Giostra | “UNA AUTORE DIETRO LE QUINTE”, programma ideato e condotto da Antonello Di Carlo, Claudio e Valentina | martedì 8 aprile 2022 ore 15:30

Per vedere la puntata, clicca qui:

da YouTube:

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https://fb.watch/cfQ81TMKO-/

da Google Blogspot:

https://andreagiostrafilm.blogspot.com/2022/04/LetteraturaMarketingComunicazioneLombardiaTVintervistaAndreaGiostra.html

da Mobmagazine.it:

“Letteratura, marketing e comunicazione” | “Lombardia TV” di Milano intervista Andrea Giostra

 

Antonello Di Carlo, poeta, scrittori e traduttore

https://www.facebook.com/antonello.dicarlo

Claudio Fontana, giornalista televisivo

https://www.linkedin.com/in/claudio-fontana-a611951ab/

Valentina Zambon, giornalista

https://www.facebook.com/valentina.zambon.31

FONTE:

https://fb.watch/cfRymVGuXt/ 

Lombardia TV è un’emittente privata con oltre 1 MILIONE di telespettatori al giorno e oltre 30 MILIONI al mese. La TV privata più seguita della Lombardia. Pagina ufficiale dell’emittente televisiva canale 80 digitale terrestre in Lombardia:

https://www.lombardiatv.com/

https://www.facebook.com/LombardiaTV

https://www.youtube.com/user/GruppoLombardiaTV

direzione@lombardiatv.com

+39 0374 341820

Lombardia TV si vede su:

Canale 111, Canale 80 LOMBARDIA TV (in Piemonte canale 85/219, in Liguria Canale 665, in Emilia-Romagna Canale 890, nel Veneto Canale 91, nel Lazio Canale 113, ovunque in streaming ed ora anche su PRIME di Amazon.

 

“Il nostro CUORE per l’Ucraina Arte… Bellezza e Solidarietà”

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“Il nostro CUORE per l’Ucraina Arte… Bellezza e Solidarietà”

Il 10 aprile 2022 inizio ore 15:00 presso GRA’ Palazzo Gradari via Rossini n.24 Pesaro (PU), nasce un progetto artistico originale, dedicato alla solidarietà, sensibilizzazione e sostegno alla popolazione Ucraina, un evento messaggero di Pace, Speranza e Rinascita per dire NO alla Guerra.

L’arte è un veicolo immediato, importante per sostenere cause come queste, è un ponte di dialogo tra i popoli.

Ideata da due artisti marchigiani Gianluca Ferretti, fotografo di Jesi, e la pesarese Francesca Guidi ,by Arte dei Led in veste di Art Director e performer Bodypainting, l’iniziativa è promossa da Legambiente Circolo Ragusello Pesaro, patrocinata dal Comune di Pesaro, dal Consiglio regionale delle Marche, dall’Ente Regionale Parco San Bartolo .

L’obbiettivo da raggiungere è quello di raccogliere fondi ,coinvolgendo le associazioni del territorio : CNA Pesaro e Urbino, CISL Pesaro e Urbino, Fondazione Oasi , e  : Kiwanis Distretto San Marino Italia . Si procederà alla selezione di due scatti artistici, realizzati dai fotografi ufficiali di Real Urbex Gianluca Ferretti e Leonardo Luconi ,per la creazione e successiva vendita online di magliette con la stampa della testimonial pitturata ad hoc.

L’associazione Umanitaria UNSI, Unione Nazionale Sottoufficiali Italiani sezione di Pesaro, si occuperà dei fondi e dei beni di prima necessità raccolti nei due punti di Pesaro e Urbino destinati al sostegno delle famiglie che ospitano i profughi Ucraini nel nostro territorio, invieranno aiuti concreti anche in Ucraina. U.N.S.I. Ha già portato in salvo 104 persone dall’inizio della guerra.

“Il nostro CUORE per l’Ucraina Arte… Bellezza e Solidarietà”

Programma:

Ore 15

Presentazione progetto solidale con la presenza delle autorità, presidenti delle associazioni aderenti e del team formato da:

Madrina e Testimonial d’eccezione la modella Internazionale e giornalista Ucraina Andriana Mariana Hula nativa di Leopoli, che ci regalerà anche una toccante testimonianza; Elisa Brusca, Hair Stylist di Jesi che realizzerà l’acconciatura original dedicata al tema trattato; si alterneranno momenti intimi e di riflessione con le poesie di Gastone Cappelloni magistralmente interpretate dalle giornaliste del Corriere Adriatico Liz Marsigli ed Eleonora Rubechi Mensitieri. Accompagnerà la musica e il canto di Lucia Giommi in arte Lady Perbacco; la performance di Bodypainting  sarà realizzata da Francesca Guidi, che utilizza questo metodo artistico espressivo su diversi temi sociali(omofobia, terremoto  ecc…).

Conclude il pomeriggio l’arrivo della torta realizzata per l’occasione dalla pasticceria Mimosa di Pesaro; Cellini Sport &Fashion  donerà delle spillette “auspicio di Pace”e stamperà scatti artistici con il brand “Dillo con una Maglietta”.

Dalle ore 17

il team si trasferirà presso la splendida location di “Fondazione Oasi ” in Strada Panoramica -Parco San Bartolo , per gentile concessione del fondatore e  imprenditore dell’azienda Oikos Claudio Balestri , promotore di iniziative culturali e di solidarietà nei confronti dei profughi Ucraini in fuga dalla guerra.

Primo set fotografico sarà realizzato in un rudere sinonimo di distruzione, guerra e sofferenza, il secondo nel Belvedere della tenuta che rappresenta la Pace, la Rinascita e la Speranza di un popolo. La Gardenia di Pesaro donerà un cuore di fiori blu e gialli , in abbinamento ai tessuti di MOM LAB Jesi ,nei colori simbolo dello Stato ucraino.

Nel prossimo mese di giugno verrà allestita una mostra fotografica, documento del presente progetto e del lavoro che svolgerà U.N.S.I.

Si Ringraziano tutti i Presidenti degli Enti, Associazioni, e i Partners.

Si ringrazia inoltre:

Hotel Alexander Museum Palace (Ospitalità)

Studio Gamma (Grafica)

Password (Periodico di Informazione)

Gra’ di Pesaro

 

Ercole Bolognesi, “Chiusi in cantina”, Opera Effettista | Critica di Francesca Romana Fragale

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Ercole Bolognesi

Ercole Bolognesi in minuto formato, 27,5/35 ad olio su tela con il suo “Chiusi in cantina” ci fa un racconto compiuto.

Ercole Bolognesi, “Chiusi in cantina”, Opera Effettista

Tutto parte da oggetti lasciati in cantina, letteralmente intesa o letta quale punto di quiescenza dell’animo umano. Tra gli oggetti spiccano dei pennelli in una brocca e tubetti di colore, uno dei due emblematicamente quasi finito.

Ma il focus dell’opera sono i raggi di luce che irrompono illuminando a giorno la stanza buia e riservata.

Nulla è mai finito.

Come a dire che l’ispirazione risorge sempre, che la speranza non muore mai, che la vita è pervasa dalla Luce dettata dall’Immanenza della Deità.

Dott. Francesca Romana Fragale

gli Effettisti

 

Mario Nicosia, “Enigma”, Opera Effettista | Critica di Francesca Romana Fragale

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gli Effettisti

Reso da Mario Nicosia ad olio su tela, 50/60, è una rivisitazione del pomo della discordia. La nota leggenda vede come protagonisti Eris, dea della discordia, Atena, dea della sapienza e della guerra, Era, la moglie di Zeus e Afrodite, la dea dell’amore. La mela d’oro capziosamente portata dalla dea della discordia causò una contesa che Paride dovette sedare assegnando l’ambito premio scatenando la guerra di Troia.

Mario Nicosia, “Enigma”, Opera Effettista
Mario Nicosia

L’opera “Enigma”  vede sulla sinistra la presenza di un pescatore e di un uomo col casco, del pesce in vendita, il capo di un grande pesce decollato, esposto a monito.

Il focus dell’opera è un uomo incappucciato che giudica la scena con dietro un tempio del quale si nota una fuga prospettica di colonne ioniche.

La scena è composta da una donna che lascivamente induce a sé un uomo col manto rosso classico, un “pallio”, il mantello adottato dai Senatori dell’antica Roma. L’uomo tiene in mano un rosso pomo.

Lei è scalza, indice probabilmente di un ceto sociale inferiore, forse una plebea. Sulla destra un’altra donna, con un’acconciatura elegante, da matrona, che rappresenta la mulier, abbandonata.

Sulla destra un caprone dalle corna ritorte.

Secondo l’iconografia classica il caprone rappresenta il male assoluto.

Una grande luce si irradia dall’uomo giudicante, probabilmente una divinità.

Questa luminosità pervade, magistralmente creando un ovale che avvince la scena principale circoscrivendola come un potente riflettore soprannaturale.

Dott. Francesca Romana Fragale

Francesca Fragale al Museo Dalì