Ogni volta che arriva stupisce
Già bussava alla porta ier sera
Aria nuova che un poco stordisce
Ritornata è ancor Primavera.
La prima delle quattro stagioni
Allieta sia l’uomo che l’animale
Con tante sorprese e bei doni
Si mette in mostra e non è mai banale.
Muta d’aspetto il paesaggio
Colorano i fiori i prati e i giardini
La natura è pronta all’arrembaggio
Foglie nuove, non solo aghi di pini.
Lucertole, farfalle e raganelle
Primule, pratoline e viole
In cielo brillano di più le stelle
Venticello unito al tiepido sole.
Le rondini tornano a fare il nido
Sotto la gronda imboccano i rondinini
Popolano il cielo con il loro grido
Come nei parchi le urla dei bambini.
Le vesti sono più leggere
Giornate più lunghe delle notti
Dolci e romantiche le sere
Depongono le uova i passerotti.
Primavera Sacra, con il più antico rituale
Praticato in circostanze di particolare gravità
In tempi come questi la prassi è sì normale
Agli uomini d’abbandonare la collettività.
Paesi che godevano di un’eterna Primavera
Si vedono costretti, loro malgrado, a mendicare
La più bella stagione della vita intera
Quand’è passata non può più ritornare.
Maria Rosa Bernasconi
