San Benedetto 2.0 | di Franca Spagnolo

da | 21 Agosto 2024 | Libri, Turismo, Viaggi

San Benedetto, l’uomo che San Gregorio Magno definì nella sua biografia   “Uomo di Dio”, fondatore del monachesimo occidentale.

Intorno al 300 D.C. con la diffusione del Cristianesimo, in alcuni paesi orientali si diffuse uno stile di vita che poco aveva a che fare con il vivere comune. Molti uomini infatti rinunciando ai beni materiali, iniziarono a dedicarsi allo studio della Bibbia e alla preghiera. Lontano da ogni forma di socialità, si ritiravano nelle foreste o nei deserti per cercare all’interno della propria anima il significato profondo della vita. Ebbene, proprio in oriente nacquero i primi monaci cristiani. Lo stile di vita dei monaci chiamati Eremiti, si diffuse in tutto l’oriente, principalmente in Siria ed Egitto, ma grazie a San  Benedetto, il monachesimo arrivò in occidente.

Ma chi era San Benedetto e perché questa figura cristiana è così importante?

Benedetto nasce a Norcia nel 480 D.C. da una famiglia nobile. Nel 497 si trasferisce a Roma insieme a sua sorella Scolastica per compiere gli studi letterari. Dopo pochi anni trascorsi nella capitale, Benedetto decide di abbandonare la città. Uomo di grande religiosità rifiuta la vita materiale e ogni aspetto dell’esistenza che non consideri lo spirito l’unica via da percorrere verso la luce divina.   Benedetto si trasferisce a Subiaco, dove vivrà una vita eremitica all’interno di una grotta.

Shhh silenzio…il silenzio è rispetto verso se stessi e il mondo. Nel silenzio di un luogo dove non esiste la materia, l’orecchio inizia ad ascoltare. È facile sentire le parole, più difficile comprenderne il significato. Benedetto stava lì, assorto nella dimensione in cui il pensiero cessa di esistere. Le immagini comparivano davanti i suoi occhi manifestando il sapere divino… luce che nutre corpo e anima.

Durante gli anni di ritiro monastico, Il religioso ebbe al suo fianco molti seguaci. Il cammino di conoscenza che Benedetto intraprese, lo avvolse di aurea mistica che creò attorno a lui una moltitudine di consensi.

Nel 529 D.C. Benedetto decide di abbandonare la vita eremitica per fondare insieme alcuni seguaci, il Monastero di Montecassino. Proprio in questo monastero nasce un nuovo modo di vivere il monachesimo, non più di isolamento ma in comunità.

Tante menti, tutte diverse l’uno dall’altra. Quale modo per farle convivere pacificamente?

REGOLE! Semplicemente regole – benedettine -, che si traducono in sintesi con: ORA ET LABORA – PREGA E LAVORA.

La regola benedettina è un insieme di tante regole utili a scandire la vita dei monaci nel monastero. Fu proprio la regola benedettina che portò la diffusione in occidente del monachesimo. L’esempio di Benedetto fu talmente forte che la sorella Scolastica decise di diventare Monaca dedicando la sua esistenza a servire Dio.  

La luce di Benedetto non si fermò a Montecassino ma si spinse in ogni dove. Nacquero altri monasteri che oltra a essere centri di preghiera divennero anche luoghi di cultura. Nei conventi, uno dei lavori che svolgevano i monaci era copiare a mano i libri. Tali religiosi erano chiamati “Amanuensi”. Forse non tutti sanno che è proprio grazie a loro che furono salvati migliaia di libri dai saccheggi dei Barbari che a quel tempo mettevano a ferro e fuoco le città di tutto l’Impero. Uno dei motivi per cui San Benedetto fu nominato Patrono d’Europa è proprio questo!

Benedetto, monaco Abate, capace di guidare come Gesù. Come il figlio di Dio ebbe seguaci: amici e nemici. Da molti considerato un folle da eliminare, e per molti un illuminato da interrogare e seguire.

Nessun uomo si avvicina a Dio con la ragione, ma con la fede. La fede è il punto in cui il verbo smette di essere parole e diviene amore…solo amore. Benedetto allora era un folle, un pazzo innamorato e assetato di quella luce divina che acceca e rende liberi.

Siamo anime nascoste dalla materia, libere di vivere come vogliamo ma con il dono di restituire al mondo la luce di cui siamo fatti.

Namasté

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