Sumeet Tappoo a Milano in concerto per il Tour Heart to Heart (Cuore a Cuore) | Intervista di Meri Lolini

da | 12 Febbraio 2025 | Eventi, Interviste, Musica

Il 28 febbraio sarà a Milano in concerto il cantante filantropo Sumeet Tapoo. La tappa milanese è uno degli appuntamenti europei del Tour Heart to Heart (Cuore a Cuore). In questa intervista sarà possibile conoscere l’artista sia come musicista che come cantante e la sua importante attività per aiutare gli altri. Ci parlerà della musica indiana portando l’attenzione al Raga, che è la melodia indiana, caratterizzata da un preciso significato espressivo e soggetta ad improvvisazione. Poi ci racconterà del Tala, che indica una struttura ritmica ciclica suddivisa in un certo numero di unità di base (matra), con una forma caratteristica che individua precisamente il particolare Tala. Durante questa chiacchierata emergerà l’artista con il suo importante obiettivo umanitario annesso al suo tour, che sarà a sostegno dell’assistenza sanitaria gratuita per le comunità svantaggiate e povere dell’India con la costruzione di un ospedale.

Sumeet Tappoo a Milano in concerto per il Tour Heart to Heart (Cuore a Cuore)

Quando ti sei avvicinato al mondo della musica e quanto lo consideri un solido ponte di dialogo tra le persone, soprattutto nei nostri tempi?

La musica è sempre stata una parte centrale della mia vita, fin dall’inizio. Sono nato in una famiglia che aveva un legame naturale con la musica. Mio padre canta per hobby, ma seriamente ed ha anche pubblicato degli album. Mia madre è una vera conoscitrice della musica, con un profondo apprezzamento per la sua storia, la varietà e le emozioni che può evocare. Quindi, la musica non è mai stata qualcosa di estraneo per me. Era qualcosa con cui ero nato – una parte intrinseca di chi sono, e per molti versi, lo considero un regalo di Dio.

Ho scoperto il mio amore per la musica molto giovane. Ricordo di essermi sentito attratto dai suoni, dai ritmi e dalle melodie anche quando avevo solo tre anni. Sentivo che era più di un semplice interesse passeggero; sembrava qualcosa che era destinato a me, qualcosa che ero destinato a perseguire. Nonostante fossi così lontano dal centro della musica indiana, che è l’India, ho sempre sognato di diventare un musicista. Crescendo nelle Figi, sembrava un sogno lontano, quasi impossibile da realizzare, andare in India e fare della musica una professione. Ma non ho mai lasciato che questo mi fermasse. Credo che quando sei appassionato di qualcosa e quando hai il sostegno di chi crede in te, nessun sogno è troppo grande. Attraverso la Grazia di Dio ed il costante incoraggiamento dei miei genitori, ed i sacrifici di mia moglie Krupali e delle mie figlie Saisha e Meera, sono riuscito a superare gli ostacoli e trasformare il mio sogno in realtà. Loro hanno sempre creduto nel mio potenziale, anche quando il cammino sembrava incerto. Ed è questa convinzione che ha fatto davvero la differenza. La musica, per come la vedo io, è un linguaggio che non ha confini. Trascende tutte le barriere siano esse di religione, casta, credo o nazionalità. È una forma universale di espressione che parla direttamente all’anima, bypassando tutte le differenze esterne che ci dividono. Nel mondo di oggi, in cui siamo sempre più divisi da linee culturali politiche e sociali, credo che la musica abbia un ruolo profondo da svolgere nel riunire le persone. È una delle poche cose, che ha il potere di passare attraverso tutte queste barriere e favorire la comprensione tra individui e comunità. Nella nostra epoca, quando conflitti ed incomprensioni sembrano dominare le conversazioni globali, la musica offre uno strumento prezioso per creare un dialogo. Non è solo questione di intrattenimento: si tratta di comunicazione, connessione ed empatia. Quando ascoltiamo musica di culture diverse, sperimentiamo qualcosa di profondamente umano, qualcosa che risuona con le nostre emozioni, lotte e sogni condivisi. Che sia una melodia dagli angoli più remoti del mondo o una canzone dal nostro cortile, la musica ci fa capire che, nel profondo, siamo tutti uguali. La musica è anche una forza di pace, amore e armonia. La bellezza della musica sta nella sua capacità di andare oltre le divisioni e toccare i cuori, indipendentemente dalle differenze. È come un ponte, che ci collega non solo gli uni agli altri, ma anche a qualcosa di più grande di noi stessi. Quando le persone si riuniscono per cantare, suonare o semplicemente ascoltare, c’è un senso di esperienza condivisa e di unità che è quasi palpabile. La musica crea uno spazio per la comprensione e l’accettazione, promuovendo un senso di comunità che trascende la lingua, la geografia, ed anche il tempo. Nel mio percorso, ho visto in prima persona come la musica possa abbattere muri e costruire connessioni significative. Che sia attraverso la collaborazione con musicisti provenienti da diverse parti del mondo o semplicemente condividendo una canzone con qualcuno, che potrebbe non parlare la tua stessa lingua, la musica crea uno spazio unico per il dialogo. Ci ricorda che non sempre abbiamo bisogno di parole per comunicare; talvolta, una melodia o un ritmo possono dire più di qualsiasi altra cosa. Nella sua essenza, la musica è sempre stata e lo sarà sempre come una potente forza per il bene. È un dono che ci permette di comunicare, di guarire e di creare dei percorsi condivisi tra le persone. Così finché continueremo ad abbracciarla, la musica rimarrà un ponte senza fine che ci unisce, incoraggia la comprensione, e promuove la pace, in un mondo che ne ha disperatamente bisogno.

Quali sono i punti di forza della musica indiana e della sua tradizione? Che similitudini possiamo trovare con la musica italiana ed europea?

La musica indiana vanta diversi punti di forza, in particolare la sua connessione profondamente emozionale e spirituale. Una delle sue caratteristiche centrali è il concetto di raga, una cornice melodica progettata per evocare specifiche emozioni o stati d’animo. A differenza della musica occidentale, che si concentra su melodie fisse, l’approccio della musica indiana alle raga permette un’espressione profonda, dove la stessa raga può trasmettere emozioni diverse a seconda del giorno o della stagione.  Un altro punto di forza fondamentale è la complessità ritmica racchiusa nel tala, il sistema dei cicli ritmici. La musica indiana utilizza intricate strutture ritmiche, talvolta estendendo lunghi cicli con suddivisioni multiple, offrendo una sfida unica per gli esecutori e aggiungendo profondità alle composizioni. Spesso, quando canto sul palco, posso avere la melodia di base ed i miei musicisti ne sono consapevoli, potendo poi improvvisare sul palco per arricchire la melodia. Mentre ci sono composizioni, i musicisti sono incoraggiati a improvvisare entro i confini di un raga e di un tala, permettendo a ogni performance di evolvere in modo unico.  Questo concetto di improvvisazione è un segno distintivo della musica indiana. Confrontando la musica indiana con le tradizioni italiane o europee, troviamo alcuni interessanti similitudini. Entrambe le tradizioni sono profondamente intese a evocare sentimenti. Inoltre, sia la musica indiana che quella europea sono strettamente connesse alla spiritualità.

Cosa ti aspetti dal tuo primo tour europeo e, in particolare, dall’approccio con il pubblico italiano?

Questa sarà la mia prima esibizione in Italia, e sono incredibilmente entusiasta dell’opportunità. Credo davvero che sarà un’esperienza interessante e profondamente bella. Ho sentito tanto parlare della passione e del calore del pubblico italiano e so che ha un profondo apprezzamento per la musica di  tutti i tipi. Sono particolarmente entusiasta di apprendere che ci sono molti amanti della musica indiana in Italia, così non vedo l’ora di condividere la mia musica con loro.

Come artista, ho sempre ammirato l’opera italiana e sono un grande fan del leggendario Andrea Bocelli. La sua voce è sempre stata un’ispirazione per me ed il modo in cui riempie ogni nota di emozioni e significato è qualcosa, che rispetto profondamente. Mentre il mio stile musicale è piuttosto diverso dall’opera, spero di trasmettere il senso di amore, connessione e positività al pubblico italiano. La musica ha il potere di trascendere i confini. Sono entusiasta di creare un’esperienza che risuona con loro, toccando i cuori tanto profondamente quanto la musica di Bocelli tocca la mia sensibilità.

Non vedo l’ora di costruire quel ponte tra le culture e sono fiducioso, che le mie performance creeranno un momento condiviso di gioia, calore e connessione con il pubblico.  

Perché hai scelto la città di Milano?

Milano è stata raccomandata dagli organizzatori del concerto e di questo sono davvero entusiasta. In futuro, spero di avere la possibilità di visitare più città in tutta Italia e condividere la mia musica con ancora più pubblico.

 Il ricavato del vostro tour europeo dal titolo ‘Cuore a Cuore’ sarà devoluto alla costruzione di un ospedale in India e ad altre organizzazioni umanitarie in altre parti del mondo. Puoi raccontarci il tuo impegno in questo nuovo progetto?

Questa iniziativa fa parte della Missione Umanitaria Globale Madhusudan Sai, guidata dalla visione ispiratrice di Sri Madhusudan Sai. Come Ambasciatore Globale per questa missione, sono profondamente impegnato a sostenerne il suo lavoro trasformativo. I fondi raccolti attraverso il tour europeo “Heart to Heart” saranno interamente donati per fornire assistenza sanitaria gratuita e di alta qualità alle persone svantaggiate.

Sri Madhusudan Sai ha già realizzato ospedali gratuiti, che forniscono cure mediche di livello mondiale completamente gratuite, senza alcun costo, senza distinzione di casta, religione o nazionalità. Questi ospedali sono un faro di speranza, offrendo cure mediche gratuite, interventi chirurgici e trattamenti che sarebbero altrimenti fuori portata per molti, specialmente nelle comunità rurali e povere. Gli ospedali proseguiranno questa nobile opera, ampliando l’accesso ai servizi medici essenziali ,per alleviare le sofferenze di innumerevoli individui. Inoltre, la Madhusudan Sai Global Humanitarian Mission si concentra anche su altre iniziative umanitarie, in tutto il mondo, affrontando questioni cruciali come educazione, nutrizione e riduzione della povertà. Questi sforzi sono guidati da un profondo impegno nel servire l’umanità e creare un cambiamento sostenibile e positivo.

Essere parte di questo progetto è un vero onore per me. È un’opportunità non solo per sensibilizzare attraverso le mie performance, ma anche per contribuire alla missione di fornire un servizio altruistico a coloro, che ne hanno più bisogno. Il lavoro di Sri Madhusudan Sai, in particolare attraverso i suoi ospedali gratuiti, ha già cambiato la vita di migliaia di persone e questo con il supporto di iniziative come “Da Cuore a Cuore”, possiamo espandere questa missione di amore, compassione e servizio, all’umanità.

Da ‘Cuore a Cuore’ è un titolo forte! Ma quali emozioni senti e vuoi trasmetterci attraverso questo tour?

Grazie mille! Il titolo Heart to Heart riflette l’essenza di ciò che questo tour è diffondere amore e connettersi con il pubblico a livello emozionale attraverso la musica. Per me, la musica è un linguaggio universale che trascende i confini, e attraverso questo tour, mi propongo di toccare il cuore delle persone, offrendo una profonda esperienza personale. Che sia attraverso le melodie piene di sentimento o i ritmi che ispirano gioia, l’obiettivo è quello di favorire un senso di calore, unità e connessione emozionale. In definitiva, vorrei che tutti andassero via con un senso di speranza, amore ed un legame più profondo attraverso l’esperienza condivisa della musica. Inoltre, si tratta anche di riunirsi, unirsi, e servire chi ha bisogno. Un amalgama perfetto di amore e servizio!

Quali sono le tue prossime iniziative musicali?

Attualmente sto lavorando a nuovi album, singoli e vari progetti musicali. Il mio focus è sempre sulla crescita e la progressione per una continua evoluzione come artista. L’obiettivo è continuare a spingere i confini e offrire agli amanti della musica il meglio, che posso creare. Sono entusiasta di condividere queste nuove iniziative con il mio pubblico e continuare a connettermi con esso attraverso la mia musica.

E qual è il tuo sogno sociale non realizzato?

“Il mio sogno sociale irrealizzato è un mondo dove i più svantaggiati e bisognosi sono assisti, dove prevale l’uguaglianza e dove l’amore e la pace regnano sovrani. Io immagino una società in cui ogni individuo, indipendentemente dal suo background, abbia accesso alle risorse di cui ha bisogno per prosperare. Sogno un mondo che abbraccia la filosofia indiana di Vasudhaiva Kutumbakam: “Un mondo, una famiglia”. In questo mondo, ci riuniremmo tutti, uniti da un senso condiviso di umanità, e vivremmo in armonia tra noi e con il pianeta. Ma non possiamo parlarne e basta. Dobbiamo fare tutti qualcosa al riguardo. La società non deve fare affidamento sui governi per “fare tutto”. Questa responsabilità spetta ad ogni persona dotata di mente, corpo e risorse. Il cambiamento che cerchiamo comincia con noi, infatti ognuno di noi ha un ruolo da svolgere nella creazione di un mondo compassionevole e giusto per tutti.

I biglietti del concerto di Milano sono acquistabili dal link:

https://miniurl.com/Heart2Heart

Sumeet Tappoo a Milano in concerto per il Tour Heart to Heart (Cuore a Cuore)

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