In occasione del centenario del Movimento surrealista il Mart dedica una rassegna all’arte fantastica italiana. Rimasta troppo a lungo nell’ombra, il surrealismo in Italia è finalmente al centro di recenti studi e riscoperte, come segnalano articoli, pubblicazioni, mostre e alcune delle rassegne realizzate dal Mart negli ultimi anni.
È il caso, per esempio, delle monografiche su Romolo Romani (2021), su Adelchi Riccardo Mantovani e Julius Evola (2022), o della grande mostra dedicata all’amicizia tra Leonor Fini e Fabrizio Clerici (2023). È inoltre in calendario anche la grande esposizione su Italo Cremona (ottobre 2024), prodotta con la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino che ne ospita attualmente la prima tappa.
Come la storiografia ha più volte evidenziato, l’Italia è estranea al movimento surrealista, la cui invenzione e maturazione avviene esattamente cento anni fa in Francia sotto la guida di André Breton. Eppure, si deve allo stesso Breton l’individuazione di due preziosi antecedenti al movimento nell’opera di Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, inconsapevoli predecessori di una pittura rivolta ai luoghi più reconditi dell’anima, agli spazi dell’immaginazione e del sogno.
Partendo da queste pietre miliari e attraverso episodi troppo a lungo considerati laterali, la mostra presenta i “surrealismi” italiani: una pluralità di singole evidenze e di fronde di originale qualità e autonomia creativa, in costante dialogo con gli ambienti internazionali e con gli altri campi della cultura.
Il Mart riunisce 160 opere di oltre 70 artisti nati prevalentemente nella prima metà del XX secolo. Una compagine quanto mai completa che include (oltre ai già citati) Ugo La Pietra, Gaetano Pesce, Gaetano Pompa, Arturo Nathan, Gustavo Foppiani, Lorenzo Alessandri, Corrado Costa, Sergio Vacchi, Valerio Miroglio, Giordano Falzoni, Ugo Sterpini, Enrico Donati, Romano Parmeggiani.
Divisa in quattro sezioni tematiche che si muovono fra diversi periodi, la mostra rintraccia i filoni principali dei Surrealismi italiani e le loro peculiarità: dal dialogo aperto sul passato che ha in de Chirico l’inquieto capostipite novecentesco, sino alle influenze che caratterizzano alcune espressioni del Futurismo, della scena Pop o post-informale.
In armonia con i temi della mostra, l’allestimento si sviluppa attraverso cinque sale che compongono un labirinto surrealista, tortuoso e straniante.
L’esposizione convive inoltre con la mostra monografica dedicata a Luigi Serafini: nella stessa ala del museo i due spazi si connettono attraverso dei varchi al principio e alla fine del percorso. De Chirico, il primo surrealista moderno, cede così il testimone a molti artisti sino a giungere a Luigi Serafini, l’artista fantastico italiano contemporaneo in grado di calamitare attorno alla sua opera un raro insieme di ammiratori che, da Italo Calvino a Tim Burton, rappresentano la migliore creatività del nostro tempo.
La mostra sarà accompagnata da un ricco catalogo che riunisce le biografie di ciascuno dei circa 70 artisti presenti nell’esposizione e che raccoglierà i contributi di: Vittorio Sgarbi, Denis Isaia, Chiara Portesine, Concetta Leto, Giulia Tulino, Guido Pautasso, Lucio Scardino, Manuel Barrese, Paola Decina Lombardi, Roberta Serpolli.
La mostra è sostenuta da Altemasi e Cassa Rurale AltoGarda e Rovereto.
Quando:
da venerdì 12 lug 2024 | a domenica 20 ott 2024
Prezzo:
Intero 15 €, ridotto 10 € (biglietto unico per tutte le sedi del Mart)
Credits:
Da un’idea di Vittorio Sgarbi. A cura di Denis Isaia
Dove:
Mart Rovereto